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1) Dizion. 5° Ed. .
DAPPRESSO, che anche disgiuntamente si scrive D'APPRESSO e DA PRESSO.
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Dizion. 4 ° Ed.
DAPPRESSO, che anche disgiuntamente si scrive D'APPRESSO e DA PRESSO.
Definiz: Prep., che serve a denotare vicinanza, prossimità; e riferiscesi a persona ed a cosa. –
Esempio: Chiabr. Rim. 2, 374: Qui dappresso il mare Sovra uno scoglio io fabbricai palagio.
Esempio: Mont. Iliad. 11, 796: L'aste sollevando, al grande Aiace Si fer dappresso.
Esempio: Pindem. Poes. 12: Qui sovente ti fai, Dea sobria e pura, All'arator dappresso.
Definiz: § I. E figuratam., parlandosi di cosa che sta per accadere. –
Esempio: Vill. G. 687: Nè credea che 'l suo giudicio, e sentenza di Dio li fosse così dappresso.
Definiz: § II. Usasi anche in forza di Avverb., e vale Da vicino. –
Esempio: Bocc. Decam. 5, 128: E da lei informato della maniera che a tenere avesse, se più dappresso le volesse parlar, si partì.
Esempio: Segner. Incred. 5: La porpora adulterata può a gl'inesperti da lontano piacere a par della vera, ma non dappresso.
Esempio: Mont. Iliad. 13, 340: Io li combatto (i Troiani) Sempre dappresso; e così d'aste feci E d'elmetti e di scudi.... un tanto acquisto.
Definiz: § III. Ellitticamente usasi in forza d'aggiunto, per Seguente, Veniente; e più comunemente soggiungesi a parola che significhi tempo. –
Esempio: Liv. Dec. 2, 116: Fu fatto un senatoconsulto per comandamento del popolo, che guerra si facesse a' Prenestini, i quali l'anno dappresso s'aggiunsero.
Esempio: E Liv. Dec. 2, 128: La notte dappresso si partirono li nemici.
Definiz: § IV. Trovasi anche usato in forza di Sost. per Luogo o parte vicina. –
Esempio: Varch. Lez. Accad. 431: Ed è questa prima regione alcuna volta maggiore, come la state, quando i raggj si riflettono più lontani; e alcuna volta minore, come il verno, quando i raggj si riflettono più dal dappresso.