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ELEGANTE.
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ELEGANTE.
Definiz: Add. Che ha quel non so che di grazioso e di piacente, il qual nasce dalla scelta delle voci più proprie, più belle ed espressive, e dal leggiadro collocamento loro nel discorso; e dicesi di stile, eloquio, ed altresì di componimento, discorso, e simili.
Dal lat. elegans. ‒
Esempio: Firenz. Pros. 1, 305: Tu, Verdespina, le darai quella grazia che ti fa sì cara, e quella prontezza e dolcezza del parlare allegro, arguto, onesto ed elegante.
Esempio: Salvin. Annot. Cas. 255: Quantunque in un suo sonetto faccia un elegante dialogismo il Petrarca, tra il cuore e gli occhi, ec.
Esempio: Ricc. A. M. Om. volg. Ded.: Essendo elleno (le Omelie) di per sè cotanto doviziose di scelta dottrina e di profondissima sapienza ricolme, gravi, eleganti, copiose, toccanti, non so se, ec.
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 128: Elegante e precisa è la descrizione che dà della Valdinievole Giannozzo Manetti.
Esempio: Giord. Op. 2, 13: La materia [del libro] è da contentare i divoti: lo stile da piacere a chi intende la nobile ed elegante semplicità dello scrivere.
Definiz: § I. E detto di scrittore od oratore, che scrivendo o parlando abbia cotal dote. ‒
Esempio: Pallav. Tratt. Stil. 59: Il latino [istorico] è il nostro Orlandino tutto elegante, tutto leggiadro, tutto sonoro.
Esempio: Giord. Op. 2, 107: Si mostra intelligente e pratico del disegno, ed elegante scrittore.
Definiz: § II. Detto di vocabolo, frase, maniera di dire e simili, vale Scelto, Non ordinario, Non comune.
Definiz: § III. E detto di opera d'arte, vale Che è condotto con grazia ed avvenenza di linee, di forme, di colore, e simili: e dicesi anche di artista, che metta cotal pregio ne' suoi lavori. ‒
Esempio: Fosc. Poes. C. 208: E or ospiti improvvise all'elegante Pittor scendete, e coll'ingenuo riso Dolce un decoro pioverà alla tela.
Definiz: § IV. E detto altresì della persona, vale Che ha forme avvenenti. ‒
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 32: Era d'aspetto angelico come Giacob, di corpo elegante e piacevole, ma secco e magro.
Definiz: § V. Detto di maniere, atti, gesti e simili, o ad essi riferito, vale Che ha nobile leggiadria. ‒
Esempio: Med. L. Op. 4, 9: Concorra nella cosa amata ingegno grande, modi e costumi ornati e onesti, maniera e gesti eleganti.
Esempio: E Med. L. Op. 4, 48: Nell'andare e nel ballare,... ed in effetto in tutti gli suoi moti, era elegante ed avvenente.
Definiz: § VI. Detto del modo di vestire, vale Accurato e di buon gusto, ma senza ricercatezza: e dicesi anche di persona che vesta o che soglia vestire così.
Definiz: § VII. In forza d'Avverb. Con eleganza, Elegantemente. ‒
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 65: Provai un tratto a scrivere elegante, In prosa e 'n versi, e fecine parecchi.