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1) Dizion. 5° Ed. .
IMPORPORARE.
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Dizion. 5 ° Ed.
IMPORPORARE.
Definiz: Att. Tinger di porpora, o in rosso come di porpora, Far rosso; detto più che altro per similit. di sangue; ed è voce propria di nobile scrittura. –
Esempio: Segner. Paneg. 2, 699: Ornisi pure un peccator, s'imbellisca quanto a lui piace, s'imporpori le gote, s'indori i crini, si ammanti di vaghe spoglie; egli è sempre a gli occhi divini sì mostruoso, ch'appo lui dir si possono volti amabili i volti delle iene, ec.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 1, 44: L'empie sorelle mie co 'l regio sangue De' proprj sposi imporporaro il letto.
Esempio: E Monigl. Poes. dramm. 2, 62: Tiranno il patrio regno Al fratello involasti; Tiranno imporporasti Co 'l sangue de' tuoi fidi Del Ciano i vasti lidi.
Esempio: Manz. Poes. 836: Qual angolo Ti raccogliea nascente, Quando il tuo Re, dai perfidi Tratto a morir sul colle, Imporporò le zolle Del suo sublime altar?
Definiz: § I. E per similit. –
Esempio: Fosc. Poes. C. 73: Divorata innanzi Che i grappoli novelli imporporasse A' rai d'autunno, era la vite.
Definiz: § II. Figuratam., e poeticam., detto del sole, vale Dare, coi proprj raggi, colore come di porpora. –
Esempio: Manz. Poes. 109: Dalle squarciate nuvole Si volge il sol cadente, E, dietro il monte, imporpora Il trepido occidente.
Definiz: § III. Neutr. pass. imporporarsi Tingersi, Colorirsi, in porpora, o in rosso come di porpora; anche per similit. –
Esempio: Dat. Selv. epit. 9: Non ho più sangue, e nell'aperte vene Non s'imporpora più saetta o brando. Nè di ferir la crudeltade è stanca. Son gli erari distrutti, i miei tesori Dissiparon le fiamme e le rapine (è l'Europa che parla).
Esempio: Salvin. Arat. 114: Se da Borea s'imporpori una sola [nuvola], Da Borea i venti porta, Austral dall'Austro.