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1) Dizion. 5° Ed. .
EMANAZIONE.
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Dizion. 5 ° Ed.
EMANAZIONE.
Definiz: Sost. femm. L'atto dell'emanare; ed altresì Ciò che emana, si effonde o deriva. –
Esempio: Torric. Lez. 41: Nella diffusione della luce, nell'emanazione delle spezie visibili, nello spargimento del suono, la natura sempre si serve di quelle linee che chiamano divergenti.
Esempio: Bart. D. Grandezz. Crist. 395: Il calore operativo proviene per intrinseca emanazione dal fuoco.
Esempio: Magal. Lett. scient. 206: Nell'infinito non possono essere, nè considerarsi più di tre cose: generante, generato, e poi per terzo, un circolo, un flusso, una qualche comune, interna, inseparabile emanazione, che ec.
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 110: Nè il fuoco fu mai capace di sviluppare da esso [zolfo] emanazione zulfurea, anche dopo averlo sottoposto all'azione dell'acido marino.
Esempio: Piazz. Lez. astron. 1, 47: Tutte le quali cose, se così sono, possono per avventura farci congetturare che non siano i pianeti che una emanazione del sole medesimo.
Definiz: § I. Figuratam. e in locuz. figur. –
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 332: Essendo le cirimonie uno dei gran distintivi tra essi [principi] e gli altri uomini; e queste che paiono emanazioni aeree della maestà, non lasciano di pigliare un non so che di corpo nella reverenza de' sudditi.
Esempio: Capp. Longob. 82: Al tempo dei Carolingi, le dignità feudali non si direbbero essere altro che una emanazione del re.
Definiz: § II. Term. di Filosofia. L'emanare, Il derivare di tutti gli enti o di taluni da una sola sostanza alla cui eterna natura partecipano. –
Esempio: Giobert. Buon. 117: Essotericamente considerata la triade buddistica, significa il dio legislatore, la legge e il clero, cioè il principio emanatore del mondo, e le due emanazioni più nobili.
Definiz: § III. Vale anche L'atto dell'emanare, pubblicare, dar fuori; riferito a legge, decreto, e simili.