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1) Dizion. 5° Ed. .
CLAMORE.
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CLAMORE.
Definiz: Sost. masc. Rumore grande, Strepito, fatto dalle voci di molti insieme.
Dal lat. clamor. –
Esempio: Cic. Tusc. 60: Che è da dire della esercitazione delle legioni? Or quello corso, quello clamore, di quanta fatica è?
Esempio: Guicc. Stor. 4, 154: Delle quali [artiglierie] dieci pezzi, tra grossi e piccoli, dei Fiorentini, e sette dei Perugini, furono condotti con grandissima esultazione e quasi trionfando in Siena; rinnovandosi, con clamori grandi di quel popolo, la ignominia delle artiglierie, le quali grandissimo tempo innanzi perdute dai Fiorentini si conservavano ancora in su la piazza pubblica di quella città.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 55: Sembra che mille bocche e mille corde Vadano unite in un clamor concorde.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 79: La legge de la grazia Col suo gran parentato Fanno clamor tant'alto Ch'è sopra il ciel passato.
Definiz: § II. E pel Grido ad alta voce, o Esclamazione, che alcuno faccia, mosso da qualsivoglia affetto o cagione. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 619: Giubilo, o dolce gaudio Ched entri ne la mente! Lo cor diventa savio Celar suo convenente; Ma non può esser soffrente Che non faccia clamore.
Esempio: S. Anton. Confess. 108: La terza figliuola dell'ira si chiama clamore, cioè gridare per ira, e parlare disordinatamente e confusamente (qui figuratam.).
Esempio: Ricc. L. Teofr. Caratt. 2, 307: Come il farà costui, se per ogni picciolo scapito empie di contenziosi clamori il vicinato?
Definiz: § III. Figuratam., per Lagnanza, Richiamo, Rimostranza, fatta con qualche risentimento. –
Esempio: Vill. G. 654: Onde venne in Ponente gran clamore al Papa e al Re di Francia, e altri Signori di cristiani.
Esempio: E Vill. G. 850: La quale [legge] saputa in Corte, ne fu fatto gran clamore al Papa.
Definiz: § IV. Trovasi per Invocazione, Preghiera, o simili, fatta a voce alta o commossa; ed anche pel Suono della voce stessa di chi fa tal preghiera. –
Esempio: Dant. Rim. 378: Dal profondo chiamo a te, Signore, E pregoti che ti degni esaudire La voce afflitta dello mio clamore.
Esempio: Savonar. Pred. 8: Li figliuoli nostri hanno fatto clamori e fervori a Dio, iubili e canti, dicendo ec.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 2, 80: Se divoto pregar già mai percosse Di pietoso clamor le sante orecchie ec.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 301: Farò come quella Cananea che da per sè non poteva adiutare la sua figliuola; l'aiutò assai col suo domandare, e col clamore suo mosse la divina Bontà a sovvenire alla necessità di quella.