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ENDICA, con l'accento sulla prima sillaba.
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ENDICA, con l'accento sulla prima sillaba.
Definiz: Sost. femm. Luogo dove si tengono le grasce, o anche altre mercanzie, comprate per rivenderle a tempo opportuno; Magazzino per uso di serbarvi più specialmente grasce da rivendersi. Ma è voce che non userebbesi che talvolta in nobile scrittura.
Dal basso lat. entheca, e questo dal grec. ἐνθήκη. –
Esempio: Vill. M. 182: Apersono l'endiche di marzo e d'aprile del detto anno, e davano il buono grano a soldi venticinque lo staio.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 2, 227: Endica.... Altro non è, a mio credere,... se non quello che ora chiamiamo magazzino, dove si conservano le merci.
Esempio: Giobert. Ges. mod. 2, 562: Vendevano, comperavano, contrattavano, faceano tratte e rimesse a furia nei banchi, nelle endiche e nelle darsene di Macao, delle Filippine ec.
Definiz: § I. Più comunemente è presa in senso figurato, per Provvisione, Adunamento, Deposito, di grasce in gran quantità, per rivenderle in tempo di carestia, a fine più specialmente di farvi sopra guadagno; e in quest'ultimo senso equivale ad Incetta. –
Esempio: Stat. Pot. Fir. 3, 191: Neuna persona, di qualunque stato o condizione sia, ardisca o presumisca, nella cittade o nel contado o distretto di Firenze, comperare o fare comperare grano o biado soperchio a lui e a sua famiglia, per tenere o riporre, o per farne endica.
Esempio: Vill. G. 765: Il detto anno in su la ricolta valse lo staio del grano soldi venti, e poi montò in soldi cinquanta; e innanzi che fosse l'altra ricolta, se non fosse la provvedenza del Comune di farne venir per mare, il popolo morìa di fame: e costò al Comune lo 'nteresso più di 50000 fiorini d'oro, tutto che certi uficiali cittadini ne feciono baratteria assai con messer Iacopo Gabbrielli insieme,... condannando gl'innocenti ingiustamente, perch'avieno grano per lor vivere e per loro famiglie, e lasciando i possenti con le grandi endiche.
Esempio: Vill. M. 431: Cominciò a detestare i vizj, e massimamente l'usura e l'endiche, e le disoneste portature delle donne,... e in poco tempo ridusse le donne in genero a onesto abito e portamento, e gli uomini a rimanersi delle usure e dell'endiche.
Esempio: Lenz. Diar. 81: Ora come faremo? che morremo di fame, da poi che il volliono questi ladri scannadei grassi, ch'hanno l'endiche del grano?
Esempio: Sacch. Op. div. 91: Otto cose, sanza le quali il mondo quasi non può fare, e sono: buone endiche, ec.
Esempio: Morell. Cron. 268: Fa' da te un diposito segreto, un'endica d'olio, e di cosa buona e sicura.
Esempio: Borgh. V. Lett. IV, 4, 262: Diede buono ordine alle piazze de' mercati pubblici, che stessero larghe e doviziose, nè fusse in potere di poche e buone borse con le loro endiche alzare i pregj a loro piacere, ed ingrassarsi del sangue de' poveri.
Esempio: Giord. Op. 1, 521: Altro è il luogo dove si ripongono ed ammassano le cose; ed altro l'azione del cercarle per ogni lato, e raccoglierle, ossia incettarle.... Ma perchè gli uomini comprano ed incettano, e dell'incettato fanno endica o ammasso, a fine di poi rivendere con guadagno, si sono facilmente nel comune parlare mescolate le idee e scambiate le parole.
Definiz: § II. Altresì figuratam. si usò per Utile, Profitto, Lucro. –
Esempio: Rim. Ant. P. Pucc. A. 3, 292: Deh (parla il Comune fiorentino), non voler del mio tesor far endica.
Esempio: Soder. Coltiv. 67: Così fatte esperienze di certo sono tediose e difficili a riuscire,... e poi quando anche bene riuscissero, non n'è da far endica.
Esempio: E Soder. Coltiv. 123: E volendone (degli abrosti) piantare e farne endica, conviene appostare terreno arenoso e fresco.
Esempio: Dav. Mon. 453: Diputar chi le pigli, e paghi lor pregio giustissimo, senza farne endica, o guadagno.