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1) Dizion. 5° Ed. .
LEONINO e LIONINO
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LEONINO e LIONINO.
Definiz: Add. Di leone, Proprio del leone; ed è più specialmente aggiunto di colore; Leonato.
Dal lat. leoninus. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 468: Il loro latrare (del cane) sia grave, e con grande aprimento di gola, e 'l miglior colore è color lionino.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 312: El bianco bianco, e '1 ner più che funebre, S'esser può, e 'l giallo po' più leonino, Che scala fa dall'una all'altra vebre.
Definiz: § I. E per Proprio di leone, Da leone; e figuratam. Feroce, Bestiale. –
Esempio: Medit. Alb. Cr. 43: Quando vede e ripensa la dolcezza e la trattabile mansuetudine di voi, mansueto Agnello sanza macola, e la crudeltà lionina della giudaica ferocitade?
Definiz: § II. Altresì figuratam., aggiunto di opere, vale Generoso, Franco, Leale. –
Esempio: Dant. Inf. 27: L'opere mie Non furon leonine, ma di volpe.
Esempio: Speron. Op. 3, 412: Bene al ladro o al traditore, le cui opre son volpine, non leonine, meritamente agguaglieremo la sua malizia (del calunniatore).
Definiz: § III. E aggiunto di ciglio, faccia, sembiante, o simile, vale Altero, Maestoso; detto anche di animale. –
Esempio: Bald. Pros. 536: Di statura era giusta e quadrata, di faccia venerabile e leonina, e di bonissimo colore.
Esempio: Buonarr. Sat. 9, 280: Di quello il ciglio leonin superbo Condanna.
Esempio: Salvin. Opp. 143: Feroci nati son (i cavalli) di fiero Lionino sembiante.
Definiz: § IV. Aggiunto di verso, serve a denotare Una sorta di verso latino usato specialmente nei bassi tempi, con assonanza di rime alla metà e alla fine dei versi stessi. –
Esempio: Gravin. Rag. Poet. 71: Ma prender non potè il numero e 'l metro, che si era in un con la lingua latina smarrito e cangiato nella rima del volgare, coll'uso rozzo de' versi leonini.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 349: Pure cominciando questa affettazione da i versi latini, detti leonini ne' secoli scuri e barbari, affascinò di maniera e l'Asia e l'Europa, che ec.