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1) Dizion. 5° Ed. .
FALSARIGA.
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FALSARIGA.
Definiz: Sost. femm. Foglio rigato di nero, da porre sotto il foglio sul quale si scrive, per seguire la traccia delle linee che traspariscono, e così andare diritto.
Da falso e riga. –
Esempio: Lipp. Malm. 4, 63: Con essi [artigli] mi lasciava assai più righe, D'un libro di maestro di liuto, E d'una stamperia di falsarighe.
Esempio: Not. Malm. 1, 378: Falsarighe, carte rigate e lineate di nero, le quali si mettono sotto al foglio, sopra al quale si scrive, affine di fare i versi diritti ed uguali, camminando sopra quel segno, che dalla falsariga per trasparenza si vede sopra il foglio ove si scrive.... Si dice falsariga, quasi riga o linea falsa, cioè finta.
Esempio: Fag. Rim. 3, 254: O bue,... Oh come dritte son mai quelle righe, Che fai nel suolo! certo l'invenzione Da te si prese delle falsarighe.
Definiz: § Figuratam. o in locuz. figur., vale Esempio, Modello, sul quale alcuno conformi servilmente i proprj atti, pensieri, portamenti. –
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 5 Lic.: Voi ve n'andrete.... Senza fare alla porta complimenti; Questi aggiustati in sulla falsariga, Non son altro che noie e impedimenti.
Esempio: E Buonarr. Sat. 6, 256: E quasi ch'ogni barbaro ci avanzi, In costumi, in ingegno e intelletto, Vorremgli aver di falsariga innanzi?
Esempio: Giust. Vers. 217: Smetti, o zucca impotente, Di prenderti altra briga; Strascica l'estro sulla falsariga.