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1) Dizion. 5° Ed. .
COSTUME.
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COSTUME.
Definiz: Sost. masc. Modo consueto di operare o di procedere; Usanza, Consuetudine.
Franc. coutume; spagn. costumbre; portogh. costume; provenz. costum, costuma, cosdumna. Dal lat. barbarocostuma o constuma, custumia, cusduna, o altrimenti, che propriamente significarono Tributo solito, consueto; e sembrano derivate dal lat. consuetudo, o più veramente da consuetudinem, della quale il nostro antiquato costuma ritenne anche il genere. –
Esempio: Dant. Purg. 28: Non credo che splendesse tanto lume Sotto le ciglia a Venere trafitta Dal figlio, fuor di tutto suo costume.
Esempio: Petr. Rim. 2, 237: Ond'è dal corso suo quasi smarrita Nostra natura, vinta dal costume.
Esempio: Bocc. Vit. Dant. 242: Ne' costumi dimestici e pubblici mirabilmente fu ordinato e composto.
Esempio: E Bocc. Lett. 290: Tu sapevi che modo fosse a me di vivere nella patria, che ordine e che studio; e però nell'animo mio fermai che tu non dovessi, uomo d'età compiuta, consigliare che intrasse in nuovi costumi o diversi agli usati.
Esempio: Cocch. Cons. med. 2, 27: Del qual modo di vivere agevole e non privo di giocondità, facendosi un costume almeno per sette o otto anni, si ha fiducia che ec.
Esempio: Metast. Dramm. 1, 22: Quando il costume Si converte in natura, L'alma quel che non ha, sogna o figura.
Definiz: § I. Figuratam., detto d'animali. –
Esempio: Dant. Parad. 21: E come, per lo natural costume, Le pole insieme, al cominciar del giorno, Si muovono a scaldar le fredde piume ec.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 494: De' costumi e modi e industria e vita dell'api.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 68: E quegli, secondo il loro costume, prima molto col grifo, e poi co' denti presigli,... dopo alcuno avvolgimento, come se veleno avesser preso, amenduni sopra gli mal tirati stracci morti caddero in terra.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 77: U' per Cristo si pugni, ivi le piume Spiegar dee sempre [l'aquila Estense] invitte e trionfali: Che ciò per suo nativo alto costume Dielle il cielo (qui in locuz. figur.).
Esempio: E Tass. Pros. div. G. 1, 74: Non fu dunque poeta.... Virgilio descrivendoci i costumi e le leggi e le guerre dell'api.
Esempio: Leopard. Poes. 77: Tu (passero solitario) pensoso in disparte il tutto miri,... Non ti cal d'allegria, schivi gli spassi.... Oimè, quanto somiglia Al tuo costume il mio!
Definiz: § II. Pur figuratam. e poeticam., detto di cose inanimate. –
Esempio: Alam. L. Colt. 1, 775: A poco a poco Gustin l'albergo [le piante], e che natura in esse Vesta il nuovo costume, e 'l vecchio spoglie.
Esempio: Pindem. Poes. 493: Taccio altri oggetti, in cui del par con merto L'ingegno usi non men, che con diletto: I costumi del cielo, e l'ordin certo Delle stagioni, ed il lor vario aspetto.
Definiz: § III. E riferito a popoli, paesi, città, e simili; Costumanza. –
Esempio: Ugurg. Eneid. 23: Che paese sì barbaro permette questo costume? che semo vetati dall'albergo dell'arena!
Esempio: Firenz. Pros. 1, 73: Il costume romano, il quale le esequie delle più famose donne con pubblica orazione celebrava.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 61: Ma la destra si pose Alete al seno.... E l'onorò con ogni modo appieno, Che di sua gente portino i costumi.
Esempio: E Tass. Gerus. 14, 28: Veduti Ubaldo in giovanezza e cerchi Varj costumi avea, varj paesi Peregrinando.
Esempio: Red. Lett. 1, 371: Questo costume del ber caldo, dura ancora a i secoli nostri nel Giappone.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 91: Noi udiamo con orrore il costume di quei popoli, che, quando i loro parenti ed amici sono arrivati a una certa età, danno loro in testa per amorevolezza.
Esempio: Mont. Poes. 1, 371: A trapassar s'affretta.... i lieti Opimi campi, inabitate allora Senza nome contrade e senza grido, E i costumi frattanto e le vicende Vaticinando al suo fratel ne viene Il viator profeta.
Esempio: Pindem. Poes. 143: Cantor, che pone in su le argentee fila Ridevoli costumi, usi bizzarri, Delicate follie, stoltezze illustri, Potrà ec.
Definiz: § IV. E in significato più largo e generico, e proprio del linguaggio poetico, vale anche Maniera di viver civile, Civiltà; ed in tal senso usasi più spesso nel singolare. –
Esempio: Dant. Purg. 6: Quante volte del tempo che rimembre, Legge, moneta, e ufficio, e costume Hai tu [Firenze] mutato, e rinnovato membre!
Esempio: Tass. Gerus. 1, 9: Fondar Boemondo al nuovo regno Suo d'Antiochia alti principj mira, E leggi imporre, ed introdur costume, Ed arti e culto di verace Nume.
Definiz: § V. E per L'ordine consueto e comune delle cose; Il solito, L'ordinario; ma è, più che altro, proprio del linguaggio poetico. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 34, 51: Tanto splendore intorno e tanto lume Raggiava [il palazzo] fuor d'ogni mortal costume.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 78: Ha la corazza indosso, e nobil veste Riccamente l'adorna oltra 'l costume.
Esempio: E Tass. Gerus. 15, 8: Veloce sovra il natural costume Spingon la vela in verso il lido i venti.
Esempio: E Tass. Gerus.20, 7: Novo favor del cielo in lui (duce) riluce, E 'l fa grande ed augusto oltra il costume.
Definiz: § VI. Pure poeticam. per Ordine stabilito, Disposizione o Condizione di cose; ed anche in senso più particolare Prescrizione, Legge. –
Esempio: Dant. Inf. 3: Vidi gente alla riva d'un gran fiume: Perch'io dissi: Maestro, or mi concedi, Ch'io sappia quali sono, e qual costume Le fa parer di trapassar sì pronte.
Esempio: Ar. Orl. fur. 22, 47: Un castel.... Tra via si trova, ove un costume pose.... iniquo e fiero A cavallieri e a donne avventurose, Pinabello.
Definiz: § VII. E parlandosi di cose sia materiali, sia immateriali, vale figuratam. anche Proprietà, Qualità, Natura, Carattere, e simili. –
Esempio: Dant. Parad. 33: Sustanzia ed accidente e lor costume.
Esempio: Ar. Orl. fur. 29, 64: E l'annel che non perde il suo costume, La fa sparir come ad un soffio il lume.
Esempio: Cas. Pros. 3, 384: I quali [grammatici].... hanno preso ad insegnare il costume di quelle lingue nelle mutazioni delle parole, che essi chiamano declinazioni e coniugazioni.
Esempio: E Cas. Pros. appr.: Dobbiamo eziamdio avvertir alcuni costumi della lingua che noi impariamo.
Esempio: Pap. Cons. med. 2, 71: Febbre di un carattere e di un costume molto sospetto e maligno.
Esempio: Lanz. Sagg. Ling. etrusc. 1, 180: Questa lingua.... ebbe in oltre il costume di addensare consonanti.
Definiz: § VIII. E detto di essere spirituale, poeticam., per Attributo di esso. –
Esempio: Dant. Parad. 23: Lo real manto di tutti i volumi Del mondo, che più ferve e più s'avviva Nell'alito di Dio e ne' costumi, Avea sovra di noi l'interna riva Tanto distante ec.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 640: E nei costumi; cioè nei costumi d'Iddio, che sono sempre di spirare sua grazia e sua virtù in chi la dimanda e volla.
Definiz: § IX. Costume usasi comunemente per Maniera o Modo di trattare con altri, Creanza, Portamento; sia in buono, sia in cattivo senso. –
Esempio: Dant. Conv. 382: Ancora è necessario a questa età (in gioventù) essere cortese; che, avvegnachè a ciascuna età sia bello l'essere di cortesi costumi, a questa massimamente è necessario.
Esempio: Bonich. Bind. Rim. 2: Non fa ricchezza l'om gentile Nè gran lignaggio, nè tesoro di fore,... Nè bon costumi con malvagio fatto.
Esempio: Petr. Rim. 1, 309: Ripensando Come venieno i miei spirti mancando Al varïar de' suoi duri costumi.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 51: Uom semplice e di nuovi costumi.
Esempio: Fiorett. S. Franc. 167: Beato quello uomo che non vuole nelli suoi costumi e in nel suo parlare esser veduto nè cognosciuto, se non in quella pura composizione e in quello adornamento semplice, lo quale Iddio gli adornò e lo compuose.
Esempio: Ar. Rim. 1, 273: Qual forte usbergo è del suo cor più sodo?... Vedi tu in altri costumi sì culti?
Esempio: Varch. Lez. Accad. 663: Altri pensieri, altre parole, altri costumi, e finalmente altri fatti hanno gli uomini innamorati, che quegli che innamorati non sono.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 58: L'innalzaro ai primi onor del regno Parlar facondo e lusinghiero e scorto, Pieghevoli costumi, e vario ingegno ec.
Esempio: Guar. Past. fid. Prol.: Non fu però ciascuno Nè di pensier nè di costumi rozzo.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 4, 17: Fatto cenno a Enrico che s'accosti, Per buon costume allontanato, Enrico Torna, e porge l'orecchio.
Definiz: § X. E assolutam., si usò per Maniera o Modo di trattare o procedere gentilmente, cortesemente, da persona ben educata; Bel tratto, Buona creanza, Buona educazione. –
Esempio: Febuss. Breuss. 2, 59: Enghiramo, pieno d'ogne costume, Ubidì sua comanda senza resta.
Esempio: Libr. Sent. 3: Costume si è uno cortese e piacevole e gentilesco portamento.
Esempio: Barber. Regg. Donn. 4: Caminare per la via De' costumi.
Esempio: E Barber. Regg. Donn. 10: Voi piena di dotrina, Vestita d'onestae, Nodrita di costumi, Ornata di piacere.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 10: Nè per lusinga o battitura del padre, o ingegno d'alcuno altro, gli s'era potuto mettere nel capo, nè lettera, nè costume alcuno.
Definiz: § XI. Costume dicesi anche comunemente, e più che altro nel plur., L'abito morale di operare in un modo o in un altro, che spesso è determinato mediante aggiunto. –
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 33: Lo sermone degli uomini gli costumi loro cela e manifesta.
Esempio: Dant. Conv. 372: Altri costumi e altri portamenti sono ragionevoli ad una età più che ad altre; nelli quali l'anima nobilitata ordinatamente procede per una semplice via.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 20: Prode dell'arme, ma de' costumi vizioso.
Esempio: Petr. Rim. 1, 197: I' vidi in terra angelici costumi, E celesti bellezze al mondo sole.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 213: Non senza gran vergogna de' corrotti e vituperevoli costumi di coloro che ec.
Esempio: Ar. Comm. 2, 190: Così lodevoli Costumi insegni, così gentil'opere A mio figliuolo, che raccomandatoti Avevo?
Esempio: Segner. Pred. 210: Compostissimo ne' costumi, mansuetissimo nello sdegno, piissimo nella religione.
Esempio: Cesar. Fatt. Ap. 2, 19: Pochissimo gli mancava alla fede, chi pensa la sua onestà, la giustizia, la morigeratezza, il puro costume.
Definiz: § XII. E riferito a popoli, città, o a un dato ordine di persone. –
Esempio: Dant. Purg. 22: Lor dritti costumi (de' Cristiani) Fér dispregiare a me tutte altre sette.
Esempio: Bocc. Com. Dant. M. 1, 129: Le leggi del qual Solone, non solamente lo scapestrato vivere degli Ateniesi regolarono, ma ancora composero i costumi de' Romani.
Esempio: Ar. Orl. fur. 35, 6: La più adorna Di tutte le città d'Italia,... Non pur di mura e d'ampli tetti regj, Ma di bei studj e di costumi egregj.
Esempio: Pindem. Poes. 271: La novella Canzon, che m'inviasti, e in cui lo stolto Sferzi costume italïano.
Esempio: Leopard. Poes. 51: O miseri o codardi Figliuoli avrai. Miseri eleggi. Immenso Tra fortuna e valor dissidio pose Il corrotto costume.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 1, 42: Era opinione che egli non approvasse i costumi romani, e il libero modo di vivere dei cortigiani; perciò temevano che fosse inclinato alla Riforma.
Definiz: § XIII. E più particolarmente con l'aggiunto di Buono buon costume, od anche di Bello bel costume, usasi per Abito morale di operare rettamente. E con l'aggiunto di Cattivo costume o Malo mal costume vale, per l'opposto, Abito morale di operare viziosamente: col quale ultimo adiettivo scrivesi anche congiuntamente Malcostume. –
Esempio: Dant. Conv. 272: Federigo.... imperadore,... domandato che fosse gentilezza, rispose: Ch'era antica ricchezza e be' costumi.
Esempio: Savonar. Poes. 7: Vedendo.... spenta al fondo Ogne virtute ed ogne bel costume.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 205: Visse poveramente nella vita sua, e di buona fama e costumi.
Esempio: Med. Aridos. 1, 1: La maggior parte de' costumi de' gioveni, o buoni o cattivi che si siano, procedono da i padri e madri loro.
Esempio: Tass. Lett. 2, 335: Se fosse necessario che le persone di cattivo costume sempre riportassero castigo, Paride l'avrebbe riportato: e Pandaro, rompitore de' patti, sarebbe stato parimente punito ne l'Iliade.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 134: Dove (alla mensa celeste) il suo buon costume e la sua pietà, che egli sia sicuramente andato, ci persuadono.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 136: Ecclesiastici di buoni costumi e di profonda dottrina.
Definiz: § XIV. Pure per Abito morale di operare usasi in modo assoluto e in buon senso: ma oggi più comunemente nel numero singolare. –
Esempio: Dant. Conv. 254: Li costumi sono beltate dell'anima, cioè le virtù massimamente, le quali talvolta per vanità o per superbia si fanno meno belle o men gradite, siccome nell'ultimo Trattato veder si potrà.
Esempio: Petr. Vit. volg. 6: Cesonia, la quale nè di costumi nè di bellezze era ornata, ma era di perdita (perduta) e sfrenata libidine.
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 5: Porgetevi ornati di costumi: cercate meritare loda e grazia, dignità e autorità.
Esempio: Ar. Orl. fur. 34, 19: Troppo al guadagno dato E all'avarizia, d'ogni vizio scuola, Tanto apprezza costumi, o virtù ammira, Quanto l'asino fa il suon de la lira.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 40: Verità.... che tendono ad appurare il costume, a moltiplicare i comodi della vita.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 163: Principe ottimo per mente e per costume, e molto amato dai popoli.
Definiz: § XV. E per L'operare stesso; Tenor di vita, Vita, Condotta. –
Esempio: Dant. Parad. 32: Senza mercè di lor costume, Locati son per gradi differenti.
Esempio: Ar. Orl. fur. 22, 82: Dai regni molli Si trasse a più lodevole costume.
Definiz: § XVI. Poeticam. riferito alle forme esteriori, vale Aspetto, Sembianza, Figura. –
Esempio: Bocc. Ninf. Fiesol. 6, 9: E' mi par già che Dïana trasmuti Le gambe mie in un corrente fiume;... E come uccel mi pare aver le piume, O alber fatta con rami fronzuti, E di persona perduto il costume.
Esempio: Fosc. Poes. 301: Ambizïon con le dorate piume, Sanguinosa le mani, E di argento libidine feroce, E molli studj, e piacer folli e vani A libertà cangiar spoglia e costume (qui figuratam.).
Definiz: § XVII. Costume dicesi pure per Foggia, Maniera particolare, di vesti, od anche di altri oggetti d'abbigliamento, ornamento, e simili, seguita da un particolare ordine di persone, o da un dato popolo, ovvero in una determinata età. –
Esempio: Cas. Pros. 3, 302: E non solamente vogliono i vestimenti essere di fini panni, ma si dee l'uomo sforzare di ritrarsi più che può al costume degli altri cittadini.
Esempio: E Cas. Pros. 3, 359: I tuoi panni convien che siano secondo il costume degli altri di tuo tempo, o di tua condizione.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 13: O fusse il vestimento di Cesare, che propriamente nell'espedizioni dicevano paludamento, comune de' proconsoli tutti e delli imperadori de gli eserciti, o uso speciale di lui,... era cosa propria o del magistrato o della persona, non costume ordinario ed universale ec.
Esempio: E Borgh. V. Disc. 2, 14: E pur non è molti anni che qui da noi il Collegio de' Medici.... dismesse il vestire di color rosato.... lo so bene che per gran pezzo ne furono.... fieramente biasimati, e desiderato l'antico costume; ma non perciò, ec.
Definiz: § XVIII. Term. de' Retori. Dicesi l'Appropriata espressione de' pensieri, delle imagini, degli affetti; e più particolarmente La conveniente rappresentazione de' caratteri umani, delle persone, secondo i loro tempi, luoghi, ed ogni altra condizione e circostanza. –
Esempio: Segn. B. Poet. volg. 313: Nel secondo luogo è quando i costumi sono convenienti; con ciò sia che e' si possa esprimere un costume forte, ma e' non è già conveniente a una donna l'apparire o forte o terribile.
Esempio: Car. Arist. Rett. 258: Un'altra sorte di cose costumate, cioè che danno indizio de' costumi, son quelle che vanno insieme con la natura di ciascuno, come dire: Così parlando, volse le spalle. Il che mostra il costume de l'insolenza e de la rustichezza.
Esempio: Varch. Lez. Accad. 663: Dopo la favola, basa e fondamento, anzi forma e anima, come s'è detto, della Tragedia, seguono i costumi; e questi sono quegli che fanno l'Orazione morata, o vero costumata, cioè che dimostrano quali siano coloro che favellano buoni o rei, avari o liberali, se amano o odiano, di quello si dilettino, quello che fuggano, e infinite altre circostanze ec.
Esempio: Borgh. V. Lett. IV, 4, 291: E non mi si darebbe facilmente a credere che Virgilio, di tanto ingegno e dottrina, non avesse.... saputo mantenere il costume degno d'un eroe nel suo Enea.
Esempio: Tass. Lett. 2, 335: Il costume d'Argante non è cattivo assolutamente; ma il più de le volte si manifesta generoso e magnanimo.
Esempio: Galil. Comm. ep. 2, 311: L'osservazione poi del costume è maravigliosa nell'Ariosto!... quanto è bene rappresentata l'audacia e la generosità di Mandricardo!
Definiz: § XIX. E per estensione dicesi anche della medesima espressione o rappresentazione che si fa nelle Arti del disegno. –
Esempio: Bemb. Rim. 21: O imagine,... Che.... mi rassembri 'l volto di colei Che scolpita ho nel cor con maggior cura, Credo che 'l mio Bellin con la figura T'abbia dato il costume anco di lei.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 11: Non meno maravigliosa fu la Penelope del medesimo artefice, in cui pareva proprio ch'egli avesse dipinto i costumi: perchè in lei risplendea la modestia non meno che la bellezza. Ond'io non so rinvenirmi per qual cagione Aristotile negasse a Zeusi così dovuta prerogativa, cioè l'espressione de' costumi.
Esempio: Salvin. Perf. Pitt. trad. 39: Esplicazione del Costume. E come questa parola non è un termine particularmente usato nella pittura, ma è altresì comune a' poeti e agli storici, che dicono le medesime cose che i pittori sono soliti di rappresentare ec.
Esempio: E Salvin. Perf. Pitt. trad. 40: Questo costume.... è, a propriamente parlare, uno stile prudente, una espressione giudiziosa, una convenenza particulare e specifica a ciascuna figura del suggetto, che si tratta.
Esempio: E Salvin. Perf. Pitt. trad. 43: Per quello che concerne il costume nella figura di Giulio Cesare, è necessario di sapere, ch'egli era calvo, e che si faceva radere il mento, talmentechè non bisognerebbe dipignerlo con una bella capellatura, nè dargli una lunga barba ec.
Esempio: Zanott. G. P. Avvert. 117: Non v'ha dubbio alcuno certamente, che la osservanza del costume sia uno de' maggiori pregj che adornino la bellissim'arte della pittura.
Definiz: § XX. Ed altresì, per estensione, detto di Musica. –
Esempio: Don. Music. Scen. 38: I suoni non hanno in sè qualità nessuna indicativa o effettiva di proprio costume, se non in quanto imitano e rappresentano la voce umana: perciocchè la voce, la loquela, il camminare e simili, sono cose che hanno vario costume, come è manifesto: e così conviene intendere Aristotile, dove dice che i suoni sono per dir così costumati, ma non i colori; cioè in quanto detti suoni sono quasi sembianze dell'umana voce, ec.
Definiz: § XXI. E pure Term. de' Retori, si disse per Un particolare artificio oratorio. –
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 78: L'artificiose [probazioni o persuasioni] sono di tre maniere: perchè o elle consistono in argomenti;... o nel disporre l'animo dell'auditore, movendolo a qualche passione;... o in una maniera di parlare tale, ch'acquista fede all'oratore, la qual maniera di parlare con un solo nome chiamerò costume.
Esempio: E Cavalcant. B. Retor. 215: Disse [Cicerone], nel libro delle Partizioni oratorie, che parlare (per dir così) costumato, cioè che aveva costume, è quello il quale scuopre e dimostra tali costumi dell'oratore, che sono amabili e degni di benivolenza.
Esempio: E Cavalcant. B. Retor. appr.: Dionisio Alicarnaseo fece menzione del costume in più luoghi; ma dove ei ne ragionò più distintamente e più largamente, avendo diviso il costume in comune e proprio, chiamò il proprio costume retorico, e intese per quello un parlare che sia conveniente ed accomodato alla persona che parla, a chi si parla, ed a cui si riferisce il parlare, ed alle cose delle quali si parla.
Definiz: § XXII. Filosofia de' costumi, Libri de' costumi, si disse per Filosofia morale, Etica, o Libri che trattano di essa. –
Esempio: Tratt. Virt. mor. V. 103: Ch'elli non àe guari buoni motti ne' libri de' costumi, che vegna a frutto di parlare, ch'elli non n'abbia qua entro qualche piccola parte.
Esempio: Tass. Lett. 2, 166: Potrebbe alcun dubitare se sia ben detto, che le virtù s'insegnino ne le leggi; ma chi vuole che cognizion de le leggi sia filosofia de' costumi, come vogliono i legisti tutti, non dee in alcun modo dubitare se s'insegnino o non s'insegnino.
Definiz: § XXIII. A costume tale o tal altro, o di alcuno, o di checchessia, o Al costume, tale o tal altro, o di alcuno, o di checchessia, vale Secondo che quegli costuma, Secondo la tale o tal altra usanza o costumanza, Secondo che è proprietà o natura di quella cosa; od anche semplicemente A modo di, A guisa di, Come. –
Esempio: Tadd. Libell. 1: Per utilità comune d'ogni uomo, il quale vive a costume delle bestie, e per conservazione della santà e della vita.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 2, 56: E, a costume della patria, mentì ch'era sacrificio.
Esempio: Strat. Mor. S. Greg. 1, 138: Possiamo noi dire che dentro da loro siano raccolti grandi empiti e rivolgimenti, a costume dell'acque che allagano.
Esempio: Petr. Vit. volg. 7: A costume di femina si maritò a uno suo servo, ec.
Esempio: Ross. P. Sveton. 3, 221: I quali [gladiatori] ultimamente comparivano in campo vestiti riccamente ed al costume de' suoi cortigiani.
Esempio: Baldell. F. Filostr. 141: Dicono bene, che ella (città) è male ordinata e ripiena di picciole stradette ritorte, e senza uscita, al costume ateniese.
Definiz: § XXIV. Di costume, posto avverbialmente, vale Secondo che si suole, Secondo che è usanza. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 141: Oggi s'è fatto il mestiero di Filippo vostro in casa tua onoratamente, come di costume ec.
Definiz: § XXV. Per costume, è pure maniera avverbiale che vale Per solito, Secondo il solito, Ordinariamente; ed anche Per abitudine, Abitualmente. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 203: O soave contrada, o puro fiume,... Non fia in voi scoglio omai che, per costume, D'arder con la mia fiamma non impari (qui figuratam.).
Esempio: Tass. Gerus. 14, 3: È cristallina porta in Orïente, Che per costume innanzi aprir si suole Che si dischiuda l'uscio al dì nascente.
Definiz: § XXVI. Aver costume, usato per lo più con la preposizione Di, vale Costumare, Solere, Esser solito. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 9, 8: Passando un giorno, come avea costume, D'un paese in un altro, arrivò ec.
Esempio: Tass. Gerus. 16, 24: Bel sovra ogni fregio il cinto mostra [Armida], Che nè pur nuda ha di lasciar costume.
Esempio: Segner. Pred. 560: Se le coturnici.... tragittasser sole per l'aria, rimarrebbono spesso preda d'avoltoj rapaci. Però altri uccelli confederati han costume di convoiarle.
Definiz: § XXVII. Aver per costume, o in costume, e anche si disse di costume, vale, medesimamente, Costumare, Usare, Solere, Esser solito. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 23: Ho sempre avuto in costume, camminando, di dir la mattina.... un paternostro ed un'avemaria.
Esempio: Frescobald. Viagg. 276: Hanno di costume, quando vacano dall'ufficio o dall'orare, fare esercizj manuali.
Esempio: Cas. Rim. 1, 36: Ov'è 'l silenzio che 'l dì fugge e 'l lume? E i lievi sogni, che con non secure Vestigia di seguirti han per costume?
Esempio: Cellin. Oref. 34: Alcuni vi sono che hanno avuto in costume di pestargli (gli smalti) in sulle pietre di porfido o di serpentino.
Esempio: Speron. Op. 5, 189: S. E. ha in costume di dire in casi sì fatti la opinion sua.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 62: Tale il sol nelle nubi ha per costume Spiegar dopo la pioggia i bei colori.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 263: Avendo per costume gli Ateniesi di distribuire certa entrata annuale, ec.
Definiz: § XXVIII. Essere costume, e anche Essere di costume, vale Costumarsi, Usarsi. –
Esempio: Dant. Conv. 383: Per lo fuoco che dovea ardere il corpo morto, com'era di loro costume.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 6: Era costume ancora in quel tempo, che i giovani all'uscire della fanciullezza andando a Delfo offerissero ad Apollo le primizie della chioma.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 134: A una cosa vera è costume de' pescatori ingropparci una favoletta.
Definiz: § XXIX. Mettere in costume, vale Introdurre nell'uso comune. –
Esempio: Segn. B. Polit. volg. 6: Una republica con tanti ordini, e sì disusati da quegli che son messi in costume, che appena stimo io, che una sì fatta ritrovar se ne possa in quei luoghi, dei quali non s'ha notizia alcuna ch'e' si ritrovino, se non per una certa fama, ma non già che e' si sien mai veduti.
Definiz: § XXX. Prender costume, detto di atti, qualità morali, e simili, trovasi per Divenire abituale, Acquistar forza d'abito. –
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 376: Tirate adunque il piè per tempo fuora, Anzi che 'l vostro error prenda costume.
Definiz: § XXXI. Da' cattivi costumi vengono le buone leggi, si disse in proverbio a significare che Queste prendono occasione dall'intendimento di frenare o togliere i cattivi costumi. –
Crusc. Vocab. I.
Definiz: § XXXII. Si cangia il pelo, e non il costume; Proverbio che significa La grande forza che hanno le abitudini sull'anima umana. –
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 3, 54: Ma tu non mica puoi durare assai, Che il pel si cangia, e 'l costume non mai.