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Dizion. 5° Ed. .
COTE.
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COTE. Definiz: | Sost. femm. Pietra da affilare ferri taglienti. |
Dal lat. cos, cotis. – Esempio: | Rucell. G. Ap. 275: E col dente mordace gli aghi acuti Arrotando bruniscon, come a cote. |
Definiz: | § I. In locuz. figur., ed altresì figuratam. – | Esempio: | Petr. Rim. 2, 114: Sempr'aguzzando il giovenil desio All'empia cote, ond'io Sperai riposo. |
Esempio: | Bemb. Lett. 1, 171: Aguzzandosi nel pensiero il mio rintuzzato ingegno alla cote del disiderio. | Esempio: | Mont. Poes. 2, 297: Tu di strali forbiti Alla lor cote arma la cetra. |
Definiz: | § II. E pur figuratam., per Ciò che invigorisce, ingagliardisce, accresce o rende più squisito un affetto, un sentimento, una qualità dell'animo, e simili. – | Esempio: | Guar. Past. fid. 5, 9: Credetel pure a me, che cote fui Di fede a l'uno, e d'onestate a l'altra. | Esempio: | Filic. Poes. tosc. 474: Nella più fresca e più fiorita etade, Che a' folli affetti e a i van desiri è cote Amor, che tanto puote. |
Definiz: | § III. Trovasi, alla latina, per Rupe; ed altresì Sasso, Pietra, e simili. – | Esempio: | Ar. Orl. fur. 18, 6: Sparge de l'uno al campo le cervella, Che lo percuote ad una cote dura. |
Esempio: | E Ar. Rim. 1, 227: Io son di vera fede immobil cote, Che 'l vento indarno, indarno influsso alterno Del pelago d'Amor sempre percote. | Esempio: | Pindem. Poes. 450: Mirabil arte, che d'un'aspra cote Sai con un ferro trar vivi sembianti! |
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