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1) Dizion. 5° Ed. .
INDORARE.
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INDORARE.
Definiz: Att. Coprire d'oro, Mettere a oro; che si fa in varj modi dichiarati a' lor luoghi; Dorare: od anche semplicemente Avvolgere con foglie d'oro. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 7, 54: Indorano alle vittime le corna I vecchi padri, e fan l'altar fumare.
Esempio: Borgh. R. Rip. 175: Non vorrei però, dopochè io l'ho finito (un quadro), aver bisogno di mandarlo al dipintore, che me li desse la vernice e lo m'indorasse.
Esempio: E Borgh. R. Rip. 177: Chi volesse poi metter d'oro a bolo, gli fa luogo primieramente sopra il legno, che vuol dorare, dar tre mane di gesso volterrano...: dopo questo, si piglia del gesso da indorare, e ec.
Esempio: Adr. M. Plut. Opusc. 1, 472: Graziosamente disse il comico in un luogo, contra quelli che indoravano e inargentavano i letti: Perchè ti fai costare sì caro il sonno...?
Esempio: Chiabr. Amed. 17, 46: Qui veggendo ei, come ciascun procuri Terger le spade e le saette alate, E gli scudi indorar; fra tante squadre Armarsi volle.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 3, 55: Pigliano un cilindro, o volete dire una verga di argento lunga circa mezzo braccio, e grossa per tre o quattro volte il dito pollice, e questa indorano con foglie di oro battuto, che sapete esser così sottile che quasi va vagando per l'aria, e di tali foglie ne soprappongono otto o dieci e non più.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 29, 2: Si pulisce [la cartapesta]; e poi, come se fusse di legno o d'altra materia, s'ingessa, si dipigne, s'indora, o altro si fa che si voglia.
Esempio: E Baldin. Vocab. Dis. 36, 1: Colla, la quale serve per dipignere a tempera e indorare.
Esempio: Buonarr. F. Medagl. ant. 370: D'un'oncia [d'oro].... cavano, delle più grosse, per indorare a fuoco 230 foglie..., e 1800 delle più sottili ed ordinarie.
Esempio: E Buonarr. F. Medagl. ant. 371: Il modo che ora comunemente si tiene per indorare il rame per via d'amalgama d'argento vivo, fa venir l'oro più sottile d'ogni foglia.
Esempio: Maff. Anfit. 272: Logge più alte della cima del colle Tarpeo, quali eran composte di travature. Perciò è che s'indoravano.
Esempio: Zanott. G. P. Stor. Accad. 2, 285: Fatto poi grandicello, fu da suo padre, che alquanto dipignea, posto all'arte dell'indorare.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Domen. Plin. 1036: Indorasi il marmo, e quelle cose che non si posson fare bianche con albume d'uovo.
Definiz: § II. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 57: Io non ho invidia a chi tra mille affanni Tien mille regni, e tra le gemme e l'oro Imperla e 'ndora mille e mille inganni.
Esempio: Speron. Op. 4, 577: Virgilio faceva i suoi versi non tanto per significare con esso loro il concetto del suo poema, come già fece Omero; ma per adornarlo e quasi indorarlo, come soleano indorarsi le statue da' scultori.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 377: Scorgendo le contribuzioni fattegli fare a forza per la guerra, spendersi da noi…. nell'indorare ed abbellire la città, come donna superba, che s'adorna di preziosi gioielli, e nel fabbricare statue e templi di spesa di mille talenti.
Esempio: Fiorett. B. Proginn. 4, 42: Un suggetto di bassa mano pomposamente indorano, inostrano e profumano di locuzione così leziosa e delicata, e altamente sfumante, che ec.
Esempio: Dat. Oraz. 38: Con questo lustro del giubbilo indorò tutti i suoi donativi il cavalier Cassiano, facendogli in questa guisa e più belli e più grati agli occhi.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 28, 2, 29: Vi sarebbe egli chi le indorasse (le penne di certi scrittori) con lodi pari solo al merito di sovrumana eccellenza?
Esempio: Segner. Mann. magg. 7, 1: Questo è quel cuore, che tortuoso nasconde l'iniquità, l'inorpella, l'indora.
Esempio: Fag. Rim. 7, 71: In corte vola a far la sua dimora, Dove lo porta un fumo vano inutile, Che quella dura servitù gl'indora.
Esempio: E Fag. Pros. 86: Adornisi pure come si vuole, s'innargenti, s'indori, che Cicerone afferma ciò non ostante, che omnis servitus misera est: ec.
Definiz: § III. Pur figuratam., per Coprire, Empire, d'oro, Far ricco, Arricchire. –
Esempio: Poliz. Pros. 26: E conosco ora che questi dottori (di legge), quando son buoni, si vorrebbe alzargli con le laude fino al cielo; benchè e' più vogliono più tosto essere indorati che laudati.
Definiz: § IV. E altresì figuratam., per Fare, Rendere, del colore dell'oro. –
Esempio: Car. Rim. 17: Deh non crediate ch'ei (Amore) v'allume e 'ndori I begli occhi e le chiome, e che v'ammanti I volti di ligustri e d'amaranti, Perch'uom per voi s'ancida o s'addolori.
Esempio: Ben. B. Rim. 26: Più savia oggi a Firenze è chi men fuora Mena le sue fanciulle, e non chi meno Il viso li dipinge, e 'l crin l'indora.
Esempio: Tass. Gerus. 16, 24: Nè 'l superbo pavon sì vago in mostra Spiega la pompa dell'occhiute piume; Nè l'iride sì bella indora e inostra Il curvo grembo e rugiadoso al lume.
Esempio: Chiabr. Rim. 4, 33: Zefiro corse, e presi i nembi a scherno, La terra di bei fior fece gioconda; Poi sotto il carro dell'ardore eterno Le spiche n'indorò Cerere bionda.
Definiz: § V. E detto poeticam. di fiume, e riferito al suo letto, vale Menarvi particelle d'oro. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 2, 81: Arse in Scizia il veloce Termodonte, In Spagna il Tago che 'l suo letto indora.
Definiz: § VI. Detto poeticam. del sole, od anche dell'alba o dell'aurora, per Illuminare, Investire della sua luce. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 17: I raggi del sole spuntando per le cime de' più alti monti, cominciavano a indorar la campagna.
Esempio: Tass. Gerus. 18, 15: Così pregava; e gli sorgeva a fronte, Fatta già d'auro, la vermiglia aurora, Che l'elmo e l'arme, e intorno a lui del monte Le verdi cime illuminando indora.
Esempio: E Tass. Rim. 2, 170: Ecco già l'alba appare, E si specchia nel mare, E rasserena il cielo; E le campagne imperla, e 'l dolce gelo, E gli alti monti indora.
Esempio: Bentiv. C. Teb. 12, 6: L'aurora sorge E le nubi dilegua, e al sol nascente Prepara il calle, e il vago cielo indora.
Esempio: Varan. Vis. poet. 4: Io per te veglio, quando il lume indora Diurno l'ima terra, e quando cresce La notte l'ombre in aspettar l'aurora.
Esempio: Pindem. Poes. 88: E il sol co' raggi qua e là le verdi Colline iva indorando.
Esempio: E Pindem. Poes. 186: Dalla culla tua celeste Quando rechi questo dì, Sorgi, o sole, e le foreste Sempre indora, o sol, così.
Esempio: Leopard. Paralip. 7, 32: Sovra i colli ove Roma oggi dimora, Solitario pascea qualche destriero, Errando al sol tersissimo che indora Quel loco al mondo sopra tutti altero.
Definiz: § VII. Pur poeticam., detto di luce celeste, emanante dalla divinità. –
Esempio: Forteguerr. Cap. 240: Chi vuol poggiar là dove Apollo indora Co' suoi be' raggi il coro sacrosanto Delle Muse, ed il lor canto avvalora, Dillo tu, che lo sai; ci vuol pur tanto.
Esempio: Varan. Vis. poet. 4: Sacro è il dolor alla speranza accesa Dal lume onnipossente, onde risplende La corona nell'alte aure sospesa, Che folgorando in essa i raggi stende.... Nè coi placidi sol lampi l'esterno Velo gl'indora, ma le ascose giunge A ricercar fibre del core interno, ec.
Definiz: § VIII. E detto di qualsiasi luce. –
Esempio: Pindem. Poes. 495: Strider vi s'oda il torchio atto e possente Quelle a spezzarmi o vaie bacche, o nere, Onde si pasce la facella ardente, Che tante m'indorò vegghiate sere.
Definiz: § IX. Trovasi usato scherzevolmente per Far diventare d'oro. –
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 180: Voi la 'nviaste (la pratica), voi ordinaste le vostre cautele, voi chiamaste prima gli 80 scudi per ricompensa, che con effetto non doveano esser più, perchè il beneficio non s'affitta anco tanto. Nondimeno avete voluto siano d'oro, e con tutto ch'io potessi fuggire di farlo, ho consentito che s'indorino del mio. Avete voluto di poi altri 20 scudi ec.
Esempio: E Car. Lett. ined. 1, 195: Che per li 60 (ducati) arete da fare con la Comunità, o col Capitolo e per li 20 con me, pagandoveli, o estinguendoli quanto prima potrò, senza aspettare altra occasione d'indorarveli, come v'eravate prima contentato, ec.
Definiz: § X. Indorare, usasi per Inzuppare in uova sbattute le vivande che si vogliono friggere.
Definiz: § XI. Neutr. pass. indorarsi Coprirsi, Cingersi, Adornarsi, d'oro. –
Esempio: Varch. Rim. 1, 148: Caro, dolce, cortese e gentile Ambra, Per cui la dotta schiera, onde s'onora Oggi Fiorenza, qual gemma s'indora, O seta inostra, ogn'or s'imperla e inambra (qui figuratam.).
Definiz: § XII. E per Farsi del colore dell'oro. –
Esempio: Chiabr. Rim. 2, 314: Ma qual vendemmia è di rubin più chiaro, E qual d'uva liquor via più s'indora, In aurea tazza temperare imparo.
Esempio: E Chiabr. Firenz. 9, 24: Ma sopra il pian di questo campo odioso Non spiri aura di ciel, pioggia non cada, Nè cresca erba a nudrir gregge velloso, Nè per digiuno uman s'indori biada, Nè distilli vendemmia.
Definiz: § XIII. E per Vestirsi di luce, Illuminarsi. –
Esempio: Tass. Gerus. 9, 62: Venia [l'arcangelo] scotendo con l'eterne piume La caligine densa e i cupi orrori. S'indorava la notte al divin lume Che spargea scintillando il volto fuori.
Definiz: § XIV. E per Diventar d'oro, Farsi aureo; in senso figurato. –
Esempio: Chiabr. Rim. 4, 110: Or mentre lieti, e sulla fresca etate Il fior cogliete de' reali amori, Accendonsi nel ciel stelle beate, Perchè del ferro la stagion s'indori.
Definiz: § XV. Indorare la pillola. –
V. Pillola.