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Dizion. 5° Ed. .
DIALOGO.
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DIALOGO. Definiz: | Sost. masc. Colloquio, e propriamente disputativo: ma più specialmente s'intende Scrittura in forma di dialogo. |
Dal lat. dialogus, e questo dal grec. διάλογος. – Esempio: | Plut. Vit. 51: Entrò Cato, e puosesi sopra il letto, e prese il dialogo di Plato, il quale scrive per l'alma, e lettolo più che la metà, guardò ec. | Esempio: | Cas. Pros. 3, 134: Ho avuto il dialogo stampato, ed ho veduto come V. Sig. persevera in giovare alla nostra patria. | Esempio: | Piccolom. Instit. mor. 457: E se già molti anni sono dissi alcune cose in questo proposito, delle quali può parere che s'offoschi la virtù della donna in un dialogo che si domanda la Raffaella o ver la Creanza delle Donne, io al presente ritorno in dietro e ritratto tutto quello che io avessi detto quivi contra l'onestà delle donne. | Esempio: | Tass. Pros. div. G. 2, 241: Socrate battuto da la maestra Aspasia, è persona comica: ma lodando i morti Ateniesi, inalza il dialogo a l'altezza della tragedia. Pur questi medesimi dialogi non son vere tragedie, o vero comedie; perchè nell'une e nell'altre le quistioni e i ragionamenti son descritti per l'azione; ma ne' dialoghi l'azione è quasi giunta de' ragionamenti; e s'altri la rimovesse, il dialogo non perderebbe la sua forma. | Esempio: | E Tass. Pros. div. G. 2, 249: Queste son le perfezioni di Platone, veramente maravigliose: le quali, se ben saranno considerate, non ci rimarrà dubbio alcuno che lo scrittor del dialogo non sia imitatore, o quasi mezzo, fra 'l poeta e 'l dialettico. Abbiam, dunque, che 'l dialogo sia imitazione di ragionamento, fatto in prosa per giovamento degli uomini civili e speculativi, per la qual cagione egli non ha bisogno di scena o di palco; e che due sian le specie: l'una nel soggetto;... l'altra speculativa ec. | Esempio: | Viv. Tratt. Proporz. 100: È quel medesimo [teorema] che io.... somministrai all'ultima impressione di tutte l'opere di lui (di Galileo),... come quivi si vede a facce 132 del terzo Dialogo. | Esempio: | E Viv. Tratt. Proporz. appr.: Mi aveva per avanti conferito il Galileo le dimostrazioni di quelle difinizioni,... senza però applicarle a figure, che, fermatomi poi in Arcetri, egli mi dettò in dialogo assai prima della venuta quivi del Torricelli. | Esempio: | Salvin. Disc. 3, 64: Da διαλεγεσθαι, cioè favellare insieme, fu detto altresì Διαλογος il dialogo, che è un trattenimento di parlare a vicenda, o pure una relazione e racconto di un simile trattenimento; onde ne uscirono due sorte di dialoghi, exegetico o narrativo, e drammatico o rappresentativo; l'uno e l'altro, come si vede, a contenere filosofiche disputazioni acconcissimi. | Esempio: | E Salvin. Disc. 3, 59: Il Dialogo.... è immagine di quello che raramente si vede, della conferenza cioè della confabulazione, e, dichiam così, del crocchio filosofico e letterato, ove le materie più si ventilano e si discutono, ove uno aiuta l'altro ec. |
Definiz: | § Usasi anche a significare Maniera od Arte propria d'un autore drammatico, o anche d'uno scrittore di dialoghi, nel far parlare i suoi personaggi. |
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