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1) Dizion. 5° Ed. .
MARTELLARE
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MARTELLARE.
Definiz: Att. Battere, Percuotere, col martello; Lavorare col martello. Usato anche assolutam. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. ined. 27: L'ancudine, quando più si martella, più è forte e più soda e migliore.
Esempio: S. Ag. C. D. 2, 243: Altri, tagliando e martellando, lavoreranno i metalli alliquiditi nel fuoco.
Esempio: Pulc. L. Morg. 17, 26: Non credo che mai tanto martellassi In Mongibello il gran fabbro Vulcano, Quanto ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 45, 70: Se Ruggier su la spada martella Per rintuzzarla, che non tagli o punga, La sua la donna aguzza, e brama ch'ella Entri nel ferro, ec.
Esempio: Car. Eneid. 8, 685: A fondere, a bollire, a martellare, Chi qua chi là si diede.
Esempio: Vasar. Ragion. M. 29: Quel vecchio zoppo, che martella le saette in su l'ancudine, è Vulcano.
Esempio: Maff. G. P. Vit. Confess. 2, 96: Siccome i fabbri, senz'altra massa, per uso e per trastullo, stanno talora martellando l'incudine, così Martino ec.
Esempio: Galil. Op. VI, 332: Così martellandosi sopra un chiodo, le parti sue, nel soffregarsi violentemente, eccitano il calore, e l'istesso chiodo è quello che si riscalda.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 204: Facemmo lavorar di getto una grande ma sottil palla d'argento.... Di poi cominciammo a martellarla leggermente per ogni verso, onde ammaccato l'argento ec.
Esempio: Pindem. Poes. 20: Gemer s'ode, delle braccia nude Sotto all'alterno martellar, l'incude.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Fiorett. B. Proginn. 5, 104: Questi, con alcuni altri, nella fucina di Vulcano arruotano i versi, ansando come gonfiati mantici, e martellando con forza di capricci la poetica locuzione.
Definiz: § II. Per similit., Battere, Percuotere, furiosamente, con qualsiasi strumento, o anche col pugno. –
Esempio: Colonn. Guid. N. 251: Colla spada ignuda lo ritruova, e con spessi colpi il martella, e con fedite lo insanguina.
Esempio: Pulc. L. Morg. 10, 42: Poi trasse Durlindana, e martellava; Quant'arme truova, tanta ne fracassa.
Esempio: Ar. Orl. fur. 26, 83: Già l'uno e l'altro ha in mano il ferro nudo, E su le fatal arme si martella.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 37, 100: Senza ch'abbassi lancia, o che sia posta In opra quella spada sì famosa, Col pugno in guisa l'elmo gli martella, Che lo fa tramortir sopra la sella.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 46, 123: Raddoppia il fiero colpo il Saracino, Che quel non abbia tempo a riaverse: Poi vien col terzo ancor; ma il brando fino Sì lungo martellar più non sofferse, Che volò in pezzi ec.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 26, 40: Segue Ricciardetto A martellarlo, e non piglia respiro.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 672: Era un frenetico che, vista quella bestia sciolta e non guardata, accanto a un carro, c'era montato in fretta a bisdosso, e martellandole il collo co' pugni, e facendo sproni de' calcagni, la cacciava in furia.
Definiz: § III. E poeticam., detto di animali. –
Esempio: Poliz. Rim. C. 49: L'un ver l'altro i montoni armon le corna; L'un l'altro cozza, e l'un l'altro martella.
Definiz: § IV. Parlandosi di pietre, vale Ridurle mediante la martellina ad una determinata forma e misura. –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 161: Ringrazio Iddio, che col tempo e col segno e buona spirazione non ha mancato martellare questa pietra, acciò la stia bene in sesto a poter entrare nel luogo preparatoli (qui in locuz. figur.).
Definiz: § V. In locuz. figur., e figuratam., per Tormentare, Travagliare, e simili. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 166: Sempre mai è martellato, Or di sopra ora da lato; Dentro e fuor sempre acciaccato ec.
Esempio: Vill. M. 299: Lo 'mperadore di presente si sarebbe partito, e abbandonato ogni cosa, per gran paura che gli martellava la mente.
Esempio: Machiav. Rim. 361: Ed al vostro Leon trasser de' velli La Lupa con San Giorgio e la Pantera; Tanto par che fortuna vi martelli.
Esempio: Ar. Orl. fur. 32, 88: Con lei ragiona; intanto arde e martella Di fuor l'amante aspra passione amara.
Esempio: Marchett. Lucrez. 126: E mai non cessano Di martellar, di tormentar le cose Eternamente i lor nemici corpi. Finch'e' non l'hanno dissipate affatto.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 10, 6: Nè v'ha chi scaltro ed amoroso adocchia La donna altrui; chè al villano par bella La propria, e amor per altra nol martella.
Esempio: E Forteguerr. Ricciard. 20, 121: Con quel rancor che tanto lo martella.
Esempio: Capp. Econ. 371: Il Toscano oggi non è più contento di se stesso com'era una volta; la fame non lo martella, ma una strettezza incomoda lo inquieta, lo umilia.
Definiz: § VI. Pur figuratam., Inquietare, Importunare, insistendo con reiterate dimande, o discorsi, per ottenere checchessia. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 38, 69: La sua cara e fidissima consorte, Ch'oguor scrivendo stimola e martella, Come colei ch'è ingiurïata forte.
Definiz: § VII. E per Gastigare, Punire, con tormenti. –
Esempio: Dant. Inf. 11: Tu vedrai ben perchè da questi felli Sien dipartiti, e perchè men crucciata La divina giustizia gli martelli.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 311: Li martelli, cioè li punisca, la giustizia di Dio.
Definiz: § VIII. Riferito a campana, vale Sonare a martello. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 10, 51: Un ch'era alla veletta in su la rocca, De l'armata d'Alcina si fu accorto, E la campana, martellando, tocca.
Definiz: § IX. E riferito a uscio, vale Batterne forte e con insistenza il martello, per farsi aprire: anche assolutam. –
Esempio: Buonarr. Sat. 6, 254: Passa la notte, e per far ch'ella senta Viensi a' romori; martella, tambura, La credero alla fin di vita spenta.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 395: Ognuno Sa dove io albergo, e dalle prime strida Del gallo insino all'imbrunir del giorno L'uscio martella. Chi è là?
Definiz: § X. Neutr. Sonare a martello, ed altresì Sonare a lungo; detto di campane. –
Esempio: Tasson. Secch. rap. 1, 10: Il martellar de la maggior campana Fe' più che in fretta ognun saltar dal letto.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 1, 10: Udito avete Che la campana or or fia che martelli, Sicchè chi è fuori affretterà 'l cammino.
Definiz: § XI. Detto, per similit., del cuore, vale Battere più fortemente del solito per qualche passione. –
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 255: E pure lo cuore suo dentro martellava e tremava di paura.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 126: Chiamiamo la gelosia martello, dal martellare, cred'io, che fa il cuore, agitato da' colpi di questa passione.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 141: Il rumore più forte era il martellar che faceva il povero cuore di Lucia.
Definiz: § XII. E per Dare acuto tormento o spasimo con ripetute trafitte; detto di piaga, tumore, o altra causa morbosa.
Definiz: § XIII. E figuratam., detto di coscienza, rimorso, e simili. –
Esempio: Alf. Sallust. 21: Non potendo d'allora in poi quel contaminato animo.... nè giorno nè notte ritrovare più pace; sì fieramente nell'irrequieta fantasia martellava il rimorso.
Definiz: § XIV. Figuratam., per Contrastarsi con le armi, Pugnare; parlandosi di nazioni o di stati. –
Esempio: Machiav. Rim. 360: E mentre che nel Regno si martella Fra Marco e Francia con evento incerto, ec.
Definiz: § XV. E per Insistere su checchessia con vive e replicate rimostranze, preghiere, e simili. –
Esempio: Cellin. Vit. 335: Potettono tanto quelle argute ragione, con il grande aiuto di madama di Tampes, e con il continuo martellare giorno e notte, or madama ora il Bologna, agli orecchi di quel gran Re.
Definiz: § XVI. Dagli, tocca, picchia e martella; maniera denotante viva e continuata insistenza in qualche azione per ottenere il fine propostosi. Lo stesso che Dagli, picchia e mena, che oggi è più comune. –
Esempio: Not. Malm. 2, 548: Dagli e Tocca. Questo termine significa Fa' e rifa' la tal cosa, ovvero Prega e riprega; e si dice Dagli, picchia e tocca, ovvero Dagli, tocca, picchia e martella.
Definiz: § XVII. Martellare il ferro caldo, trovasi figuratam. per Operare, valendosi dell'occasione che opportunamente si offre; oggi comunemente Battere il ferro quando è caldo. –
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 1, 223: Lui, per martellare il ferro caldo, Volse gir dentro a pigliare il deposito.