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Dizion. 5° Ed. .
MARTELLARE
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pag.965
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MARTELLARE. Definiz: | Att. Battere, Percuotere, col martello; Lavorare col martello. Usato anche assolutam. – | Esempio: | S. Ag. C. D. 2, 243: Altri, tagliando e martellando, lavoreranno i metalli alliquiditi nel fuoco. | Esempio: | Pulc. L. Morg. 17, 26: Non credo che mai tanto martellassi In Mongibello il gran fabbro Vulcano, Quanto ec. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 45, 70: Se Ruggier su la spada martella Per rintuzzarla, che non tagli o punga, La sua la donna aguzza, e brama ch'ella Entri nel ferro, ec. | Esempio: | Car. Eneid. 8, 685: A fondere, a bollire, a martellare, Chi qua chi là si diede. | Esempio: | Vasar. Ragion. M. 29: Quel vecchio zoppo, che martella le saette in su l'ancudine, è Vulcano. | Esempio: | Maff. G. P. Vit. Confess. 2, 96: Siccome i fabbri, senz'altra massa, per uso e per trastullo, stanno talora martellando l'incudine, così Martino ec. | Esempio: | Galil. Op. VI, 332: Così martellandosi sopra un chiodo, le parti sue, nel soffregarsi violentemente, eccitano il calore, e l'istesso chiodo è quello che si riscalda. | Esempio: | Magal. Sagg. nat. esp. 204: Facemmo lavorar di getto una grande ma sottil palla d'argento.... Di poi cominciammo a martellarla leggermente per ogni verso, onde ammaccato l'argento ec. | Esempio: | Pindem. Poes. 20: Gemer s'ode, delle braccia nude Sotto all'alterno martellar, l'incude. |
Definiz: | § I. E figuratam. – | Esempio: | Fiorett. B. Proginn. 5, 104: Questi, con alcuni altri, nella fucina di Vulcano arruotano i versi, ansando come gonfiati mantici, e martellando con forza di capricci la poetica locuzione. |
Definiz: | § II. Per similit., Battere, Percuotere, furiosamente, con qualsiasi strumento, o anche col pugno. – | Esempio: | Colonn. Guid. N. 251: Colla spada ignuda lo ritruova, e con spessi colpi il martella, e con fedite lo insanguina. | Esempio: | Pulc. L. Morg. 10, 42: Poi trasse Durlindana, e martellava; Quant'arme truova, tanta ne fracassa. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 26, 83: Già l'uno e l'altro ha in mano il ferro nudo, E su le fatal arme si martella. | Esempio: | E Ar. Orl. fur. 37, 100: Senza ch'abbassi lancia, o che sia posta In opra quella spada sì famosa, Col pugno in guisa l'elmo gli martella, Che lo fa tramortir sopra la sella. | Esempio: | E Ar. Orl. fur. 46, 123: Raddoppia il fiero colpo il Saracino, Che quel non abbia tempo a riaverse: Poi vien col terzo ancor; ma il brando fino Sì lungo martellar più non sofferse, Che volò in pezzi ec. | Esempio: | Manz. Prom. Spos. 672: Era un frenetico che, vista quella bestia sciolta e non guardata, accanto a un carro, c'era montato in
fretta a bisdosso, e martellandole il collo co' pugni, e facendo sproni de' calcagni, la cacciava in furia. |
Definiz: | § III. E poeticam., detto di animali. – |
Esempio: | Poliz. Rim. C. 49: L'un ver l'altro i montoni armon le corna; L'un l'altro cozza, e l'un l'altro martella. |
Definiz: | § IV. Parlandosi di pietre, vale Ridurle mediante la martellina ad una determinata forma e misura. – | Esempio: | Ricc. S. Cat. Lett. 161: Ringrazio Iddio, che col tempo e col segno e buona spirazione non ha mancato martellare questa pietra, acciò la stia bene in sesto a poter entrare nel luogo preparatoli (qui in locuz. figur.). |
Definiz: | § V. In locuz. figur., e figuratam., per Tormentare, Travagliare, e simili. – | Esempio: | Fr. Iac. Tod. 166: Sempre mai è martellato, Or di sopra ora da lato; Dentro e fuor sempre acciaccato ec. | Esempio: | Vill. M. 299: Lo 'mperadore di presente si sarebbe partito, e abbandonato ogni cosa, per gran paura che gli martellava la mente. | Esempio: | Machiav. Rim. 361: Ed al vostro Leon trasser de' velli La Lupa con San Giorgio e la Pantera; Tanto par che fortuna vi martelli. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 32, 88: Con lei ragiona; intanto arde e martella Di fuor l'amante aspra passione amara. | Esempio: | Marchett. Lucrez. 126: E mai non cessano Di martellar, di tormentar le cose Eternamente i lor nemici corpi. Finch'e' non l'hanno dissipate affatto. | Esempio: | Forteguerr. Ricciard. 10, 6: Nè v'ha chi scaltro ed amoroso adocchia La donna altrui; chè al villano par bella La propria, e amor per altra nol martella. | Esempio: | Capp. Econ. 371: Il Toscano oggi non è più contento di se stesso com'era una volta; la fame non lo martella, ma una strettezza incomoda lo inquieta, lo umilia. |
Definiz: | § VI. Pur figuratam., Inquietare, Importunare, insistendo con reiterate dimande, o discorsi, per ottenere checchessia. – |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 38, 69: La sua cara e fidissima consorte, Ch'oguor scrivendo stimola e martella, Come colei ch'è ingiurïata forte. |
Definiz: | § VII. E per Gastigare, Punire, con tormenti. – | Esempio: | Dant. Inf. 11: Tu vedrai ben perchè da questi felli Sien dipartiti, e perchè men crucciata La divina giustizia gli martelli. | Esempio: | But. Comm. Dant. 1, 311: Li martelli, cioè li punisca, la giustizia di Dio. |
Definiz: | § VIII. Riferito a campana, vale Sonare a martello. – | Esempio: | Ar. Orl. fur. 10, 51: Un ch'era alla veletta in su la rocca, De l'armata d'Alcina si fu accorto, E la campana, martellando, tocca. |
Definiz: | § IX. E riferito a uscio, vale Batterne forte e con insistenza il martello, per farsi aprire: anche assolutam. – | Esempio: | Buonarr. Sat. 6, 254: Passa la notte, e per far ch'ella senta Viensi a' romori; martella, tambura, La credero alla fin di vita spenta. | Esempio: | Gozz. Op. scelt. 5, 395: Ognuno Sa dove io albergo, e dalle prime strida Del gallo insino all'imbrunir del giorno L'uscio martella. Chi è là? |
Definiz: | § X. Neutr. Sonare a martello, ed altresì Sonare a lungo; detto di campane. – | Esempio: | Tasson. Secch. rap. 1, 10: Il martellar de la maggior campana Fe' più che in fretta ognun saltar dal letto. | Esempio: | Buonarr. Fier. 2, 1, 10: Udito avete Che la campana or or fia che martelli, Sicchè chi è fuori affretterà 'l cammino. |
Definiz: | § XI. Detto, per similit., del cuore, vale Battere più fortemente del solito per qualche passione. – |
Esempio: | Leggend. SS. M. 3, 255: E pure lo cuore suo dentro martellava e tremava di paura. | Esempio: | Salvin. Disc. 1, 126: Chiamiamo la gelosia martello, dal martellare, cred'io, che fa il cuore, agitato da' colpi di questa passione. | Esempio: | Manz. Prom. Spos. 141: Il rumore più forte era il martellar che faceva il povero cuore di Lucia. |
Definiz: | § XII. E per Dare acuto tormento o spasimo con ripetute trafitte; detto di piaga, tumore, o altra causa morbosa. |
Definiz: | § XIII. E figuratam., detto di coscienza, rimorso, e simili. – | Esempio: | Alf. Sallust. 21: Non potendo d'allora in poi quel contaminato animo.... nè giorno nè notte ritrovare più pace; sì fieramente nell'irrequieta fantasia martellava il rimorso. |
Definiz: | § XIV. Figuratam., per Contrastarsi con le armi, Pugnare; parlandosi di nazioni o di stati. – | Esempio: | Machiav. Rim. 360: E mentre che nel Regno si martella Fra Marco e Francia con evento incerto, ec. |
Definiz: | § XV. E per Insistere su checchessia con vive e replicate rimostranze, preghiere, e simili. – | Esempio: | Cellin. Vit. 335: Potettono tanto quelle argute ragione, con il grande aiuto di madama di Tampes, e con il continuo martellare giorno e notte, or madama ora il Bologna, agli orecchi di quel gran Re. |
Definiz: | § XVI. Dagli, tocca, picchia e martella; maniera denotante viva e continuata insistenza in qualche azione per ottenere il fine propostosi. Lo stesso che Dagli, picchia e mena, che oggi è più comune. – |
Esempio: | Not. Malm. 2, 548: Dagli e Tocca. Questo termine significa Fa' e rifa' la tal cosa, ovvero Prega e riprega; e si dice Dagli, picchia e tocca, ovvero Dagli, tocca, picchia e martella. |
Definiz: | § XVII. Martellare il ferro caldo, trovasi figuratam. per Operare, valendosi dell'occasione che opportunamente si offre; oggi comunemente Battere il ferro quando è caldo. – |
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