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Dizion. 3° Ed. .
ZAMBRA
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pag.1823
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ZAMBRA.
Definiz: | V. A. Camera. Lat. thalamus. Ed anche il luogo, ove si va del corpo, al
quale, tra gli altri nomi, diciamo anche Cameretta. Latin. latrina. |
Esempio: | M. Ald. Ma quelli, che poco l'usa, si lava lo stomaco, e il fa bene andare a
zambra. |
Esempio: | E M. Aldobr. altrove. Ne chi avrà duro ventre, o pieno, che
non potrae bene andare a zambra. |
Esempio: | Guitt. Lett. 14. Doveano dimorare in le sale, e in le zambre vostre. |
Esempio: | Ciriff. Calv. 2. E giunto in zambra con grato saluto In piè sì levò presto
Meandrina. |
Esempio: | Fr. Iacop. Di margherite, e perle Sarà la veste ornata, La zambra apparecchiata Di
drappi, e baldacchino. |
Esempio: | Guitt. Arez. Ove sollazzo in corte, Ove poso in zambra. |
Esempio: | E Guitt. Arez. altrove. O quando quando di masnada a corte, E
poi da corte a zambra amor mio vegno. |
Esempio: | Rim. Ant. Del mio core en la zambra. |
Esempio: | Bocc. Tes. 3. Ed alla zambra del Signor n'andava Per lui servir se nulla
bisognava. |
Esempio: | Ciriff. Calv. 4. E mise il primo d'essi tre aguati Da basso nelle zambre, e ne'
cortili. |
Esempio: | Morg. E poi mangiato in una zambra vanno. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 28. 58. Il Re la zambra dentro avea serrata, Che compagno alcun seco
non vi vuole. |
Esempio: | E Ber. Orl. 3. 1. 14. E nella zambra si serrò soletto.
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