Lessicografia della Crusca in rete

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ZAMBRA
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ZAMBRA.
Definiz: V. A. Camera. Lat. thalamus. Ed anche il luogo, ove si va del corpo, al quale, tra gli altri nomi, diciamo anche Cameretta. Latin. latrina.
Esempio: M. Ald. Ma quelli, che poco l'usa, si lava lo stomaco, e il fa bene andare a zambra.
Esempio: E M. Aldobr. altrove. Ne chi avrà duro ventre, o pieno, che non potrae bene andare a zambra.
Esempio: Guitt. Lett. 14. Doveano dimorare in le sale, e in le zambre vostre.
Esempio: Ciriff. Calv. 2. E giunto in zambra con grato saluto In piè sì levò presto Meandrina.
Esempio: Fr. Iacop. Di margherite, e perle Sarà la veste ornata, La zambra apparecchiata Di drappi, e baldacchino.
Esempio: Guitt. Arez. Ove sollazzo in corte, Ove poso in zambra.
Esempio: E Guitt. Arez. altrove. O quando quando di masnada a corte, E poi da corte a zambra amor mio vegno.
Esempio: Rim. Ant. Del mio core en la zambra.
Esempio: Bocc. Tes. 3. Ed alla zambra del Signor n'andava Per lui servir se nulla bisognava.
Esempio: Ciriff. Calv. 4. E mise il primo d'essi tre aguati Da basso nelle zambre, e ne' cortili.
Esempio: Morg. E poi mangiato in una zambra vanno.
Esempio: Bern. Orl. 2. 28. 58. Il Re la zambra dentro avea serrata, Che compagno alcun seco non vi vuole.
Esempio: E Ber. Orl. 3. 1. 14. E nella zambra si serrò soletto.