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DISTORCERE.
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DISTORCERE.
Definiz: Att. Torcere con una certa forza, e in mal modo, Stravolgere: comunemente Storcere.
Lat. distorquere. ‒
Esempio: Dant. Inf. 17 var.: Qui distorse la bocca, e di fuor trasse La lingua, come bue che 'l naso lecchi.
Definiz: § I. Riferito ad alcun membro del corpo umano, vale Torturarlo. ‒
Esempio: Segn. B. Edip. volg. 106: Chi fia che presto le man gli distorca?
Definiz: § II. Figuratam., riferito a volontà o simile, vale Fare che devii dal bene. ‒
Esempio: Savonar. Pred. 10: Se lei (Eva) prima non avessi distorto la volontà, non arìa mai errato.
Definiz: § III. Pur figuratam., riferito a parola, discorso e simili, vale Tirare con cavillazioni a senso non vero. ‒
Esempio: Tos. Pruov. 6: Quantunque l'autore.... con somma cecità seguitando nel preterito suo proposito.... di far tutto il torto che ei può, anzi che gli suggerisce il capriccio, alla pubblica libertà,... distorca stranamente le parole della legge.
Definiz: § IV. E per Volgere, Girare. ‒
Esempio: Dant. Purg. 9: Quando fur ne' cardini distorti Gli spigoli di quella regge sacra, Che di metallo son sonanti e forti, ec.
Definiz: § V. Neutr. pass. distorcersi Detto di persona, vale Piegar le membra con certo sforzo e in più versi. ‒
Esempio: Dant. Inf. 23: Quando mi vide, tutto si distorse, Soffiando nella barba co' sospiri.
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 52: Ruggier del grave colpo si distorse; E 'l suo destrier più rinculò d'un passo.
Definiz: § VI. Detto di volto, per Contrarsi, Stravolgersi. ‒
Esempio: Leopard. Pros. 2, 128: Nè gli sa venire in capo che debbano, all'annunzio del suo caso prospero, i volti de' suoi cari distorcersi ed oscurarsi, e alcuno sbigottire.