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1) Dizion. 5° Ed. .
GUAI.
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Dizion. 5 ° Ed.
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GUAI.
Definiz: Esclamazione minacciante danno, sventura, gastigo, e simili, e regge il suo termine mediante la prep. A.
Dal lat. vae, grec. οὐαί. –
Esempio: S. Franc. Cant. Sol. 372: Guai a quelli che more in peccato mortale.
Esempio: Fr. Guitt. Rim. 1, 12: Guai a chi a nemico Ed uomo matto crede, e segue legge D'uomo ch'è senza legge.
Esempio: Fr. Giord. Pred. 241: Ma le donne vanno mostrando, e vanno tanto a torno, che guai al capo loro.
Esempio: E Fr. Giord. Pred. 242: E questa è la via: e se questo non fai, guai al capo tuo.
Esempio: Dant. Inf. 3: Gridando: guai a voi, anime prave!
Esempio: E Dant. Conv. 288: A tutti si può dire quella parola dello Ecclesiaste: Guai a te, terra, lo cui re è fanciullo.
Esempio: Strat. Mor. S. Greg. 1, 26: Guai al peccatore, il quale va per due vie!
Esempio: Annot. Vang.: Ma per tanto guai a voi, che siete satolli.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 87: Guai a color che perdono.
Esempio: Razz. Gost. 2, 4: Avvertite di non ricordar mai nè Dio nè Santi, e per cosa del mondo non vi fate il segno della croce, che guai a voi.
Esempio: Lipp. Malm. 1, 28: Vuol trucidar ognuno, ognun vuol morto: E guai a quello, che la guarda torto.
Esempio: Giord. Op. 2, 285: Fermatevi, tornate addietro, altrimenti guai a voi.
Definiz: § I. E ripetuto per maggiore efficacia. –
Esempio: Fr. Guitt. Rim. 2, 118: Guai, guai a quello, in cui non hai balía.
Esempio: Apoc. volg. P. 77: Guai! guai! quella città grande che era vestita di bisso e, di porpora, ec.
Esempio: Leggend. Lazz. Mart. Madd. 15: Guai, guai, guai a te, sorella mia, se altra via non tieni!
Esempio: Varch. Stor. 2, 104: Guai, guai a' mortali, quandunque e dovunque o non sarà, o sarà in piccola stima l'osservanza e la riverenza delle cose sacre e divine.
Definiz: § II. E riferito a cosa. –
Esempio: Giust. Vers. 35: Gli atleti s'armano Tutti a duello: Guai alle costole Di questo e quello.
Definiz: § III. Pur con un termine retto dalla particella A, e seguito da una proposizione condizionale, o da un Congiuntivo retto mediante la cong. Che. –
Esempio: Rucell. Or. Dial. R. 27: Guai alla ragione e al suo sovrano consiglio, che una volta ad essi non riesca.... di pigliar animo, e farsi valere contro di lei; e che la ragione medesima, non che la volontà, sopraffatta e disautorizata non rimanga.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 76: In pubblico ha spacciato.... che qualunque goffo e scioperato Ha un giulio in tasca da buttarlo via; E in ciò dice benon, chè guai a me, Donne mie care, se [il mio libro] valeva tre!
Definiz: § IV. E nel medesimo costrutto, senza il suo termine. –
Esempio: Saccent. Rim. 2, 64: Che sebben la vedete gatta morta, L'ha di gran bile, e guai se gli s'infiamma.
Esempio: Capp. Econ. 346: Guai che si avesse inceppato quel movimento, prima che divenisse universale: guai che si avessero allora stimati troppo i mali piccoli e secondarj, compagni eterni d'ogni gran bene: l'istessa ragione diviene sospetta, allorchè uno slancio è necessario.
Definiz: § V. E usato in fine di frase, sciolto da ogni dipendenza, come, ad esempio:
Esempio: Esempio del Compilatore Non lo fare; altrimenti, guai!
Definiz: § VI. Guai! è anche talvolta esclamazione di dolore, a principio di discorso; ed è lo stesso che Deh, Ahi, Ahimè, e simili. –
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 314: Guai! quanto pessimo, e grande peccato, il qual nè nel presente, eziandio per morte, nè nel futuro per pena.... purgare si puote!
Esempio: E Leggend. SS. M. 4, 25: Guai! come è vana questa speranza! E 32: Guai! quanti sono morti da questa pessima bestia!
Esempio: Martin. T. V. 15, 26, Not.: Il vae, guai, esprime il dolore dell'animo, accompagnato da gesti e movimenti del corpo.
Definiz: § VII. Guai, conforme a proprietà Scritturale del lat. vae, è usato talvolta in forza di Sost., a significare Voce di dolore, Pianto, Rammarichio, ed altresì Cagione di pianto o lamento, Calamità, Tribolazione, e simili. –
Esempio: Bibb. N. 7, 372: Il quale [libro] era scritto dentro e di fuori; ed erano ivi scritte lamentazioni, e verso,... ed eravi iscritto guai.
Esempio: E Bibb. N. 10, 518: Uno guai se n'andò, ed ecco ch'egli viene ancora duo guai dopo questo.
Esempio: E Bibb. N. 524: Il secondo guai andò; ed ecco il terzo guai venirà presto.
Esempio: Cell. G. Lett. 57: Scrisse sopra lui queste parole: Scurato è l'oro, e l'ottimo colore è mutato, la ruggine ti consumerà; dolce principio hai trovato, ma fine tribolato; il primo guai è ito, ma ecco il secondo che ne viene.
Esempio: E Cell. G. Lett. appr.: Il primo guai è ito, cioè la prima tua tribolazione passerà.
Esempio: Martin. T. N. 6, 320: Un guai è passato, ed ecco che ne vengono due guai in appresso.
Esempio: E Martin. T. N. 6, 333: Il secondo guai è passato: ed ecco che tosto verrà il terzo guai.