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MAGIA, con l'accento sull'i
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MAGIA, con l'accento sull'i.
Definiz: Sost. femm. Arte del fare incanti, cioè di produrre, secondo la credenza del volgo, effetti soprannaturali, attribuiti propriamente agli spiriti maligni o al demonio.
Dal lat. magia, e questo dal grec. μαγεία -
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 495: Questo Simone.... fu detto mago da magia, ch'è l'arte delle incantazioni.
Esempio: Gell. Lettur. N. 2, 202: Non [intendeva] della magia, arte diabolica e superstiziosa.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 3, 288: E che? non abbiamo noi oggidì de' grossi libri scritti contro la magia, ne' quali abbondano favole e dubbiosi racconti?
Esempio: Bottar. Lez. Decam. 2, 194: Che.... i nicchi marini fossero un ingrediente molto celebre delle incantate composizioni ce lo insegna Apuleio,... che essendo accusato di magia..., dice ec.
Esempio: Martin. T. N. 3, 85: Ma un cert'uomo chiamato Simone stava già tempo in quella città, esercitando la magia.
Esempio: Giobert. Buon. 135: Combattè [Zoroastre] le antiche credenze camitiche.... professate da dragoni, diavoli, uomini neri, saputi artefici della magia goetica.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 523: In quelli (segreti) della magia e della stregoneria s'era internato di più.
Definiz: § I. Figuratam., per Attrattiva potente, Incanto, Fascino, e simili. –
Esempio: Pallav. Perfez. crist. 434: Molti che per natura hanno una tal grazia e insieme gagliardia di loquela,... fanno vedere ciò che raccontano, fanno credere ciò che affermano, incantano gli uditori; e talora questa magia della lor lingua è sì potente, che se arrivano a farsi ascoltare, violentano a farsi amare.
Esempio: E Pallav. Perfez. crist. 522: V'era quella medesimezza onde fra due individui distinti è artefice la magia celestiale dell'amicizia.
Esempio: Panant. Paret. 71: Alla magia degli amorosi canti, E di natura alla possente voce, Ecco venir le femmine galanti.
Definiz: § II. E per Operazione, Atto, appartenente a magia; ed altresì Effetto o Cosa ottenuti con la magia: Incanto, Incantesimo. –
Esempio: Car. Eneid. 2, 257: A che fine hanno Qui sì grande edificio i Greci eretto? Per consiglio di cui? con qual avviso L'han fabbricato? È voto? è magia? è macchina? Che trama è questa?
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 4, 24: Quest'è materia di quelle magie, S'io non m'inganno.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 6, 46: Si mise (la fata) a fare certa sua magia, Che agli uomini robusti e ben piantati Tutte quante le forze porta via. E per fare le cose da maestra, Pose quella magia nella minestra.
Esempio: Bottar. Lez. Decam. 2, 203: Abbiamo altresì presso i Gentili alcuni esempj da cui si potrebbe dedurre che queste magie hanno operato dolorosi e terribili effetti.
Esempio: Martin. T. N. 3, 85: E lo ubbidivano (Simone), perchè da molto tempo gli avea ammaliati colle sue magie.
Definiz: § III. E figuratam. –
Esempio: Salvin. Disc. 1, 430: Nelle feste e nelle pubbliche allegranze, nelle quali il popolo, stanco dagli affari, suole divertirsi e ricrearsi e, per così dire, rifarsi; e per non sentire ancora tanto i travagli e i guai, onde la vita nostra è piena e circondata, ricorre a i canti e alle poesie, come ad incantesimi salutevoli e magie innocenti, che fanno uscire l'anima di se stessa, ec.
Esempio: E Salvin. Annot. Fier. 377: I Franzesi dicono elegantemente charmes le attrattive, le lusinghe, le grazie, quasi magie ed incanti.... Le grazie ed i vezzi da i Greci sono chiamati ἴγγες, cioè magie, incantesimi, ec.
Definiz: § IV. E conforme al senso originale della parola, si disse anche per Cognizione delle cose naturali, Filosofia naturale, Scienza. –
Esempio: Gell. Lettur. N. 2, 201: Notate: io dico dell'arte magica, non dico della magia, la quale è scienza, e, secondo Marsilio Ficino, la perfezione della filosofia.
Esempio: E Gell. Lettur. N. 2, 202: Il Conte della Mirandola, avendo messo infra quelle conclusioni ch'ei disputò in Roma innanzi a Papa Alessandro, o vero a Sisto, questa, che la magia era lecita, si dichiarò, perchè la similitudine della voce non generassi confusione, e disse che intendeva della magia naturale e scienza.
Definiz: § V. Magia naturale, si disse Quella mediante la quale, applicandosi le cause attive naturali ai soggetti convenevolmente disposti, si producono effetti maravigliosi ma pur naturali; e rispetto ad essa, la Magia propriamente detta chiamavasi Magia cerimoniale o diabolica. –
Esempio: Tass. Lett. 1, 128: Vostra Signoria m'aiuti a pensarci, o, per dir meglio, a trovar la via d'allungarlo; avendo però questo riguardo, che i moti fatti per arte magica, sia magia diabolica o naturale, se ben sono fatti più velocemente, è nondimeno questa velocità ristretta dentro ad alcune leggi di natura.
Definiz: § VI. Magia bianca e Magia nera, si dissero, quella per lo stesso che Magia naturale, od anche Magia fatta con l'evocazione di spiriti buoni; e questa per Magia fatta mediante il commercio e l'aiuto del diavolo, o Magia diabolica. –
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 16, 8: Stregone Esimio era Nicota, e la mogliera Faceva la medesma professione: Che in quei paesi la magia nera Ha spaccio assai, e se ne dà lezione; E v'è una scola ec.