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DATTORNO, che più comunemente scrivesi D'ATTORNO.
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DATTORNO, che più comunemente scrivesi D'ATTORNO.
Definiz: Avverb. Attorno, Intorno, D'intorno. ‒
Esempio: Bocc. Decam. 1, 78: Senza aver molte donne dattorno, morivan le genti.
Esempio: Baldov. Lament. 163: Perch'i' n'ebbi dattorno (delle pecchie) un tal barbaglio, Che inquanto a buchi i' ne disgrado un vaglio.
Definiz: § I. Dattorno, vale anche Qua e là, Per le vicine contrade. ‒
Esempio: Bocc. Decam. 1, 91: E, se di quinci usciamo, o veggiamo corpi morti o infermi trasportati dattorno, o veggiamo coloro, li quali ec.
Definiz: § II. E usato in forza d'aggiunto a significare Adiacente, Circonvicino, Prossimo, e simile; riferito così a luogo come a cosa. ‒
Esempio: Bocc. Decam. 1, 103: Con pratelli dattorno, e con giardini maravigliosi.
Esempio: E Bocc. Decam. 5, 176: Fuori trattone il cuore, ed ogni altra cosa dattorno, a' due mastini il gittò.
Esempio: Dat. Gor. Stor. 106: I cittadini sparti per le contrade dattorno ritornarono, e rifeciono la città.
Esempio: E Dat. Gor. Stor. 111: Non è palmo di terreno dattorno, che stia ozioso.
Definiz: § III. E usato anche in forza di Prep. significante relazione di accerchiamento, aggiramento d'una cosa ad un'altra, di prossimità, vicinanza e simili; e riferiscesi a persona ed a cosa. Si usa col regime diretto, ed altresì con le particelle A e Di. ‒
Esempio: Cresc. Agric. volg. 305: Si cavi tutta la terra dattorno ad esse profondamente.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 327: E così dicendo, la sua famiglia venuta dattorno a costoro, come smontati furono, i cavalli adagiarono.
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 2, 429: Voi siete fatti come i cani, che vanno sempre dattorno a chi può meglio dar loro mangiare.
Esempio: Caran. Eustaz. 46: Io vorrei che tu mi dicessi la cagione, perchè quelli uccelli quindi non volino, anzi con l'ali quiete se ne stanno come servi dattorno a costui?
Definiz: § IV. E trovasi usato anche con alcuna particella pronominale affissa. ‒
Esempio: Bocc. Decam. 7, 87: In questo destatosi messer lo Proposto, e veduto il lume, e questa gente dattornosi, vergognandosi forte, e temendo, mise il capo sotto i panni.
Definiz: § V. Si usò a denotare altresì relazioni di approssimazione, riferita a quantità o misura; Circa. ‒
Esempio: Cresc. Agric. volg. 466: Conviensi fare il porcile alto dattorno di tre piedi, e poco più ampio di quell'altezza da terra.
Definiz: § VI. Avere dattorno una persona, per lo più con qualche avverbio come Sempre Avere sempre dattorno una persona, Molto Avere molto dattorno una persona, Poco Avere poco dattorno una persona e simili, vale Averla presso di sè, Averla in compagnia; con senso però di molestia, sgradimento, dispetto e simili, o per chi parla, o per la persona di cui si parla, vale Averla vicina, Essere molestato con la continua presenza di lei. ‒
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 107: Quello che c'è di buono è, che l'avrete pochissimo dattorno.
Definiz: § VII. Essere dattorno ad uno, Stare dattorno ad uno, vale Frequentarlo, Praticarlo, e simili; e talora si tace per ellissi il verbo. ‒
Esempio: Segn. B. Etic. volg. 206: Si vantano di quelle cose, onde e' possin trarne frutto da quei che son loro dattorno.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 161: Più volentieri si vedrà dattorno te,... che qualcun altro.
Esempio: Alf. Trag. 1, 138: Tace, e dattorno immenso stuol gli veggo Di consiglieri, onde ritrarre al certo Alti non può, nè generosi sensi.
Definiz: § VIII. Levarsi checchessia dattorno, o Staccarsi checchessia dattorno, vale Allontanarlo da sè, ed anche Levarselo da dosso. ‒
Esempio: Condiv. Vit. Buonarr. 26: Michelagnolo ha mostrato mirabili forze in quei che si vogliono staccar quelle bisce dattorno.
Definiz: § IX. E figuratam. ‒
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 163: Il Napolitano è qui,... che m'ha tribulato quanto non vi potrei dire.... M. Iacomo Crescenzio, il quale intercede per lui, n'è più stracco di me, e spero che me lo leverà dattorno.