Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
MARAVIGLIARE e MERAVIGLIARE
Apri Voce completa

pag.916


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
MARAVIGLIARE e MERAVIGLIARE.
Definiz: Neutr. pass. maravigliarsi Esser preso di maraviglia, Provare, Prendere, maraviglia; usato sia assolutam., sia con un compimento denotante la causa o ragione della maraviglia. –
Esempio: Dant. Purg. 3: Ora, se innanzi a me nulla s'adombra, Non ti maravigliar più che de' cieli, Che l'uno all'altro raggio non ingombra.
Esempio: E Dant. Purg. 14: Tu ne fai Tanto maravigliar della tua grazia, Quanto vuol cosa che non fu più mai.
Esempio: Stor. Pistol. 36: Coloro si meravigliarono assai, e dissono fra loro che questo non doveva essere senza grande cagione.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 397: E maravigliandosi egli sopra ciò, udì una boce, che disse: ec.
Esempio: Barber. Docum. Am. 236: Nè ti meravigliare Per ch'io paia iterare In questa parte certi Vizj, che già scoverti, ec.
Esempio: Petr. Rim. 1, 307: Maravigliomi ben, s'alcuna volta.... Non rompe 'l sonno suo, s'ella l'ascolta.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 258: E perciò non è da maravigliarsi, se volentier dimoran con paltonieri.
Esempio: Ar. Orl. fur. 7, 71: Come fanciullo che maturo frutto Ripone, e poi si scorda ove è riposto,... Si maraviglia di vederlo tutto Putrido e guasto, e noti come fu posto.
Esempio: Red. Lett. 2, 88: Non si maravigli V. S., se non vede mie lettere scritte iersera martedì.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 4, 368: Quello che mi faceva più maravigliare si fu che, proponendo un qualche Dio fabbricatore di tutte le cose, non soggiungevano ec.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 563: Io mi maraviglio come il pensiero di una donna abbia tanta forza, da rinnovarmi, per così dire, l'anima, e farmi dimenticare tante calamità.
Esempio: Lambr. Elog. 96: D'una cosa non posso tacere e non maravigliarmi con voi, cioè come un uomo, il quale aveva spesa la gioventù e buona parte della virilità nelle faccende del traffico e ne' viaggi,... riuscisse ec.
Definiz: § I. Usasi anche in forma di Neutr. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 22: Credo che piacesse a lui di poner vo' tra noi per fare meravigliare.
Esempio: Dant. Inf. 23: Allor vid'io maravigliar Virgilio Sopra colui ch'era disteso in croce Tanto vilmente nell'eterno esilio.
Esempio: E Dant. Conv. 277: Da maravigliare è forte quando la esecuzione dello eterno consiglio tanto manifesto procede, che la nostra ragione lo discerne.
Esempio: Barber. Docum. Am. 363: Non maravigli alcun s'oscuro tratto, Poichè a tal punto mi à fortuna tratto.
Esempio: Petr. Rim. 2, 143: Ond'io, maravigliando, dissi: ec.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 181: E non è perciò da maravigliare, perocchè i ciechi sono di molto più sottile intendimento che gli altri.
Esempio: Tass. Gerus. 17, 35: Stupisce il mondo, e va dietro ed ai lati, (alla fenice) Maravigliando, esercito d'alati.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 95: Or dunque perchè mai maravigliare, Se piacciono (le donne) a un poeta secolare?
Definiz: § II. E per Manifestare, Esprimere, maraviglia mista a biasimo per un dato fatto od azione non lodevole. –
Esempio: Vell. Cron. 122: Mandaronsi due ambasciadori a Siena, a maravigliarsi e dolersi e riprendergli.
Esempio: Mazz. Lett. 1, 46: Io mi meraviglio che Giovanni prieghi di quello che Francesco va fuggendo, cioè d'accordo.
Definiz: § III. Att. Ammirare, Considerare con maraviglia, ammirazione, stupore; ma in questo senso non userebbesi oggi se non in poesia. –
Esempio: S. Ag. C. D. 1, 82: E tutti quanti quelli che ciò hanno fatto in se stessi (di uccidersi), sono forse da maravigliare di grandezza d'animo, ma non da lodare di sanità di sapienza.
Esempio: S. Grisost. Opusc. 49: Or vedi dunque per che fatti e opere li Apostoli sono da maravigliare.
Esempio: Buson. Gubb. Avvent. Cicil. 136: Non maravigliate le prerogative delle virtù.
Esempio: Car. Eneid. 6, 468: Enea, la moltitudine e 'l tumulto Maravigliando: Ond'è, vergine, disse, Questo concorso al fiume?
Esempio: E Car. Eneid. 10, 404: Mentre ciò Turno e gli altri Ausonii duci Stavan meravigliando, ecco ec.
Esempio: Pindem. Poes. 492: Sì ch'indi a poco le novelle foglie Maraviglia ella stessa (la pianta), e i non suoi pomi?
Definiz: § IV. Mi maraviglio! Esclamazione ellittica, e con certa enfasi, con la quale mostriamo o sdegno o stupore di ciò che altri ci dica, ci proponga, ci offra, e simili. –
Esempio: Fag. Rim. 3, 108: Questa bagattella.... è al suo comando.... O mio signore, Sta bene in mano sua: mi maraviglio: La ringrazio: obbligato del favore.
Definiz: § V. Mi maraviglio di te, di lei, di voi, e simili, è pure esclamazione, con la quale chi parla intende biasimare o rimproverare vivamente altrui.