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Dizion. 5° Ed. .
MARAVIGLIARE e MERAVIGLIARE
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pag.916
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MARAVIGLIARE e MERAVIGLIARE. Definiz: | Neutr. pass. maravigliarsi Esser preso di maraviglia, Provare, Prendere, maraviglia; usato sia assolutam., sia con un compimento denotante la causa o ragione della maraviglia. – | Esempio: | Dant. Purg. 3: Ora, se innanzi a me nulla s'adombra, Non ti maravigliar più che de' cieli, Che l'uno all'altro raggio non ingombra. | Esempio: | E Dant. Purg. 14: Tu ne fai Tanto maravigliar della tua grazia, Quanto vuol cosa che non fu più mai. | Esempio: | Stor. Pistol. 36: Coloro si meravigliarono assai, e dissono fra loro che questo non doveva essere senza grande cagione. | Esempio: | Barber. Docum. Am. 236: Nè ti meravigliare Per ch'io paia iterare In questa parte certi Vizj, che già scoverti, ec. | Esempio: | Petr. Rim. 1, 307: Maravigliomi ben, s'alcuna volta.... Non rompe 'l sonno suo, s'ella l'ascolta. | Esempio: | Bocc. Decam. 2, 258: E perciò non è da maravigliarsi, se volentier dimoran con paltonieri. | Esempio: | Ar. Orl.
fur. 7, 71: Come fanciullo che maturo frutto Ripone, e poi si scorda ove è riposto,... Si maraviglia di vederlo tutto Putrido e guasto, e noti come fu posto. | Esempio: | Red. Lett. 2, 88: Non si maravigli V. S., se non vede mie lettere scritte iersera martedì. | Esempio: | Gozz. Op. scelt. 4, 368: Quello che mi faceva più maravigliare si fu che, proponendo un qualche Dio fabbricatore di tutte le cose, non soggiungevano ec. | Esempio: | Leopard. Pros. 1, 563: Io mi maraviglio come il pensiero di una donna abbia tanta forza, da rinnovarmi, per così dire, l'anima, e farmi dimenticare tante calamità. | Esempio: | Lambr. Elog. 96: D'una cosa non posso tacere e non maravigliarmi con voi, cioè come un uomo, il quale aveva spesa la gioventù e buona parte della virilità nelle faccende del traffico e ne' viaggi,... riuscisse ec. |
Definiz: | § I. Usasi anche in forma di Neutr. – | Esempio: | Fr. Guitt. Lett. 22: Credo che piacesse a lui di poner vo' tra noi per fare meravigliare. | Esempio: | Dant. Inf. 23: Allor vid'io maravigliar Virgilio Sopra colui ch'era disteso in croce Tanto vilmente nell'eterno esilio. | Esempio: | E Dant. Conv. 277: Da maravigliare è forte quando la esecuzione dello eterno consiglio tanto manifesto procede, che la nostra ragione lo discerne. | Esempio: | Barber. Docum. Am. 363: Non maravigli alcun s'oscuro tratto, Poichè a tal punto mi à fortuna tratto. | Esempio: | Petr. Rim. 2, 143: Ond'io, maravigliando, dissi: ec. | Esempio: | Sacch. Nov. 2, 181: E non è perciò da maravigliare, perocchè i ciechi sono di molto più sottile intendimento che gli altri. | Esempio: | Tass. Gerus. 17, 35: Stupisce il mondo, e va dietro ed ai lati, (alla fenice) Maravigliando, esercito d'alati. | Esempio: | Guadagn. Poes. 1, 95: Or dunque perchè mai maravigliare, Se piacciono (le donne) a un poeta secolare? |
Definiz: | § II. E per Manifestare, Esprimere, maraviglia mista a biasimo per un dato fatto od azione non lodevole. – | Esempio: | Vell. Cron. 122: Mandaronsi due ambasciadori a Siena, a maravigliarsi e dolersi e riprendergli. | Esempio: | Mazz. Lett. 1, 46: Io mi meraviglio che Giovanni prieghi di quello che Francesco va fuggendo, cioè d'accordo. |
Definiz: | § III. Att. Ammirare, Considerare con maraviglia, ammirazione, stupore; ma in questo senso non userebbesi oggi se non in poesia. – | Esempio: | S. Ag. C. D. 1, 82: E tutti quanti quelli che ciò hanno fatto in se stessi (di uccidersi), sono forse da maravigliare di grandezza d'animo, ma non da lodare di sanità di sapienza. |
Esempio: | S. Grisost. Opusc. 49: Or vedi dunque per che fatti e opere li Apostoli sono da maravigliare. | Esempio: | Car. Eneid. 6, 468: Enea, la moltitudine e 'l tumulto Maravigliando: Ond'è, vergine, disse, Questo concorso al fiume? | Esempio: | E Car. Eneid. 10, 404: Mentre ciò Turno e gli altri Ausonii duci Stavan meravigliando, ecco ec. |
Esempio: | Pindem. Poes. 492: Sì ch'indi a poco le novelle foglie Maraviglia ella stessa (la pianta), e i non suoi pomi? |
Definiz: | § IV. Mi maraviglio! Esclamazione ellittica, e con certa enfasi, con la quale mostriamo o sdegno o stupore di ciò che altri ci dica, ci proponga, ci offra, e simili. – | Esempio: | Fag. Rim. 3, 108: Questa bagattella.... è al suo comando.... O mio signore, Sta bene in mano sua: mi maraviglio: La ringrazio: obbligato del favore. |
Definiz: | § V. Mi maraviglio di te, di lei, di voi, e simili, è pure esclamazione, con la quale chi parla intende biasimare o rimproverare vivamente altrui. |
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