Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
ARPIA.
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ARPIA.
Definiz: Sost. femm. Mostro favoloso, alato, rapacissimo.
Dal grec. ἅρπυια, lat. harpyia. –
Esempio: Dant. Inf. 13: Quivi le brutte Arpie lor nido fanno, Che cacciar delle Strofade i Troiani.... Ale hanno late e colli e visi umani, Piè con artigli, e pennuto il gran ventre.
Esempio: Fr. Guid. Fior. Ital. 196: L'Arpie figuratamente significano le rapacitadi, che tanto viene a dire Arpie in greco, quanto rapina in latino.
Esempio: E Fr. Guid. Fior. Ital. 239: Sceseno Arpie, che sono uccelli con volti verginei, con lo corpo molto piumato, e con gli artigli molto aguzzi.
Definiz: § I. Figuratam. dicesi d'uomo rapace e ladro. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 34, 1: O famelice inique e fiere arpie, Ch'all'accecata Italia e d'error piena, Per punir forse antique colpe rie, In ogni mensa alto giudicio mena.
Esempio: Aret. Capit. 20: Manucano a Giesù la croce e' chiodi, E gli beono il sangue alcune arpie, Che a mentovargli infamerian le lodi.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 220: Spedita giustizia si faria, se non si trovassero dottori, procuratori, notari, copisti, e cotali altre arpie de' pover uomini.
Definiz: § II. Dicesi anche d'uomo avarissimo. –
Esempio: Cecch. Samar. 2, 5: L'arpia per non ispendere Berebbe piscio d'asino.
Definiz: § III. E pure di persona smunta e deforme. –
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 95: Ora eccovi dipinta Una figura arabica, un'arpia, Un uom fuggito dalla notomia.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 11, 18: La bruttissima arpia, ch'entrar lo vede, Se gli scaglia, e l'aggranfia per un piede.