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LECCARE.
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LECCARE.
Definiz: Att. Fregare leggermente qualche cosa colla lingua; detto così di persona, come di bestia: Lambire, o simile.
Provenz. liguar, lichar, lechar, franc. lecher; voci tutte derivate o dal grec. λείχειν, o dal germ. lekkôn$. –
Esempio: Dant. Inf. 17: Quindi storse la bocca, e di fuor trasse La lingua, come bue che il naso lecchi.
Esempio: E Dant. Purg. 8: Tra l'erba e i fior venia la mala striscia. Volgendo ad or ad or la testa, e il dosso Leccando come bestia che si liscia.
Esempio: S. Ag. C. D.: Non può star senza fame chi lecca il pan dipinto, e nol domanda dall'uom che ha il pan vero.
Esempio: Car. Long. 4: La vide (la capra), che subito recatasi sopra il bambino, gli porse da poppar tanto che sazio lo vedesse. Poscia a guisa d'innamorata madre, ora belandogli intorno ed ora leccandolo, parea che teneramente lo vagheggiasse.
Esempio: Dat. Lett. 61: Andando questo animale placidamente leccando la spalmatura d'una tartana, i pescatori gli avventarono un laccio intorno al capo.
Esempio: Fag. Rim. 1, 22: Noi, Come quelle bestiacce per appunto. Lecca e rilecca, sarem goffi poi.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 1, 124: E tutte le bestie ancora corsero loro incontro con clementi atti di bontà, e leccavano loro le mani con molta gentilezza.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 10: Io sono come il can del Babbonero, Che leccava le lampade dipinte.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 265: Il biondo miei gli elci stillavano, E passavano i cani e lo leccavano.
Definiz: § I. In locuz. figur. –
Esempio: Bocc. Amet. 121: L'uno con tagliente unghione ha laniato il misero popolo, l'altro, con lusinghevole lingua leccando, l'ha munto di sangue.
Esempio: Buonarr. Ajon. 2, 30: Ma i terrazzani altrui sempre fan guerra Con una traditora lor vernaccia,... Che bacia, lecca, morde, e picca, e pugne.
Esempio: Fag. Pros. 90: Quivi (nelle Corti) l'adulatore.... lecca le mani a chi dovrebbonsi mordere.
Definiz: § II. Per similit., Toccar lievemente; usato anche assolutam. –
Esempio: Bocc. Laber. 178: Per lo nuovo fuoco che come prima le parti superficiali andò leccando così poi, nelle intrinseche trapassato, più vivo divenne.
Esempio: Car. Eneid. 2, 1114: Le sue tempie rosate e i biondi crini Sen già come leccando, e senza offesa Lievemente pascendo (si parla di una fiammella).
Esempio: Soder. Agric. 88: Con una medesima spugna asciutta e secca si raccoglie la rugiada, destramente leccando con essa e radendo dove di buon mattino ella si vede.
Definiz: § III. Pare per similit., vale Intaccare, Ferire leggermente, detto del feritore o del ferro stesso; usato anche assolutam. –
Esempio: Car. Eneid. 10, 510: Altri (dardi) furon da Venere sbattuti, Si ch'o vani o leggeri il corpo a pena Leccar passando.
Esempio: Salvin. Iliad. 192: Per colà riuscendo appresso il lombo. La tunica leccò l'asta.
Esempio: E Salvin. Iliad. 297: Come se donna o fanciullo Privo di senno, m'avesse colpito. È morto il colpo d'uom vile, da nulla; Allo 'ncontro da me, quantunque poco Ei lecchi, vivo è il colpo, e uom tosto uccide.
Esempio: E Salvin. Iliad. 496: Mentitegli innanzi correva a distesa, E sen fuggia senza voltarsi mai, La lancia in cima gli leccò la spalla.
Definiz: § IV. E riferito a piaghe, ferite, e simili, vale Trattarle solo esternamente, Non aprirle col ferro, Curarle troppo dolcemente. –
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 20, 79: E quel chirurgo che le piaghe lecca. E col fuoco e col ferro non le invade, Apre e non serra del morbo le strade.
Definiz: § V. Figuratam. e scherzevolmente, usasi per Guadagnare, Buscare; anche assolutam. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 121: E quando venia in Firenze, non guadagnando, ricorrea alcuna volta alle nozze, dove pur alcuna cosa leccava.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 276: Cento quaranta mila [scudi] ne lecca (la Camera) su questo tratto.
Esempio: Chiabr. Rim. 2, 435: Il mio parente è vecchio, e senza prole, Domane, o l'altro se n'andrà sotterra, Ed io mi leccherò quel buon retaggio.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 28: Per lui son tutti bravi, tutti dotti, Purchè si lecchi.
Definiz: § VI. E per Cavare, Sottrarre, con astuzia e destrezza; e usato assolutam., per Fare un piccolo guadagno, ma illecito, su checchessia. –
Esempio: Giust. Vers. 8: Se un cancellier devoto della zecca Sulle volture o sul catasto lecca, E attacca una tal qual voracità Alla Comunità;... Son piccoli trascorsi perdonabili, ec.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 251: E per la deficenza dei denari, Se qualcun dalle tasche ce li lecca, Non v'è da sgomentarsi; c'è la zecca.
Definiz: § VII. Pur figuratam., vale Adulare, Piaggiare, e simili. –
Esempio: S. Bern. Cosc. 123: La lingua per tanto è chiamata lingua, perch'ella lecca. Lecca facendo adulazione, cioè lodando o compiacendo.
Esempio: Rep. Pir. Lett. Istr. 8, 95: Dovete avergli a voi (le genti d'arme), e mostrare loro tutto, e con quelle calde ed efficaci parole, che necessarie cognoscete, ora mordergli, or leccargli; e ricordando ora la fede che abbiamo in loro, ora l'onore e l'utile che loro ne debbe seguire,... strignergli per maniera tale che ec.
Esempio: Alf. Sat. 108: Ma sempre abbaian poi col volgo indotto Contro ai tiranni, ch'ei leceavan pria.
Definiz: § VIII, Leccare, riferito figuratam. a dipinti, scritture, e simili, vale Curarne la perfezione con diligenza talvolta soverchia. –
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 54: Poi va' con azzurro oltramarino, puro, ritrovando la fine delle più scure pieghe e dintorni; e per questo modo leccando il vestire, secondo i luoghi e' suo' colori, sanza mettere o imbrattare l'un colore coll'altro, se non con dolcezza.
Definiz: § IX. Neutr. pass. leccarsiLisciarsi, Imbellettarsi, Ornarsi e simili. –
Esempio: Bocc. Laber. 84: Era costei,... quando la mattina usciva del letto,... grinza e crostuta e tutta cascante, in tanto contraria a quello che parea poi che avuto avea spazio di leccarsi, che ec.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 30, 89: Simigliantissimi a un fabbro..., che toltosi dall'ancudine e da' martelli,... tutto si raffazzona, si ripulisce e lecca.
Definiz: § X. Leccarsi su, riferito a ingiuria, colpo, danno, e simili, vale Ricevere e soffrir pazientemente, Beccarselo senza farne risentimento. –
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 292: Toccato un ceffone nella palla a corda, se l'era leccato su bravamente.
Definiz: § XI. Lecca su questa! o simili, dicesi nell'atto di percuotere alcuno; ma non è comune. –
Esempio: Baldin. Scherz. scen. 5, 6: Come leccataglieri, come spia? Or lecca un po' su questa.
Definiz: § XII. Leccar via, trovasi, per Sottrarre destramente, Rapire, Portar via, e simili. –
Esempio: Bard. P. Avinav. 7, 56: Costor, che vi avean fatto assegnamento. Lo voglion (il porco salato) leccar via; ma io, più destro Rimedio con un colpo da maestro.
Definiz: § XIII. Leccarsi i baffi. –
V. Baffo. §§ IV e V.
Definiz: § XIV. Leccarsi le dita. –
V. Dito, §§ XXVII e XXVIII.
Definiz: § XV. Leccare e non mordere; modo proverbiale, che vale Contentarsi d'uno scarso guadagno, vantaggio, e simile. –
Esempio: Fag. Comm. 6, 148: Bigna (bisogna) leccare, e non mordere; pelare con discrizione, e non strappar le penne maestre, a voler duralla (durarla), e parer d'esser galantomo, ch'ognuno lo creda.
Definiz: § XVI. A can che lecchi cenere, non gli fidar farina. –
V. Cane, § LXXIII.
Definiz: § XVII. Chi va lecca, e chi sta si secca; proverbio che vale: Per ottener qualche cosa, bisogna occuparsene assai, darsene briga. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 129: Tu il primo che disse, tornando dal desinare di Messer Bonaccorso a casa sua, queste parole, o questo motto che vogliam dire: Chi va lecca, e chi sta si secca.
Definiz: § XVIII. Essere come leccar marmo, ed anche Essere come leccar porfido; modo proverbiale, che vale Faticare invano, Non potersi ottenere della fatica alcun frutto. –
Esempio: Bertin. R. Rim. burl. 250: Ma poichè nulla impetro, Io credo che farò meglio a chetarmi, Perchè gli è proprio come leccar marmi.
Esempio: Lipp. Malm. 1, 23: E' tenevano il lor tanto in rispiarmo, Ch'egli era giusto come leccar marmo.
Esempio: Not. Malm. 1, 38: Era vana ogni diligenza, per appunto com'è vanità leccare il marmo.
Esempio: Fag. Comm. 3, 89: Egli era venuto per cavarmi i calcetti, ma meco egli è come leccar porfido; i fatti miei gli fo, non gli dico, e gli fo bene.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 22: Con simil gente d'alterigia piena, Egli è lo stesso che leccare un marmo.