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EQUAZIONE.
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EQUAZIONE.
Definiz: Sost. femm. Term. de' Matematici. Eguaglianza fra due quantità; e più propriamente Eguaglianza fra due quantità dipendenti da una o da più altre, dette incognite, la quale verificandosi soltanto per certi valori di esse incognite, serve a determinarli.
Dal lat. aequatio. –
Esempio: Riccat. V. Dial. Forz. 397: Son sicuro che siccome non ha luogo l'equazione poco anzi esposta, che ne esprimeva la somma (delle quantità del moto), così non vale nè pur l'equazione, che n'esprime la differenza.
Esempio: Agn. Inst. anal. 1, 69: Equazione è un rapporto di eguaglianza, che due o più quantità, sieno esse numeriche, geometriche o fisiche, ànno tra loro assieme paragonate, o che ànno col zero, se ad esso si paragonano.
Esempio: E Agn. Inst. anal. 1, 78: Ritrovata adunque l'equazione del problema, fa d'uopo da essa ricavare i valori della incognita, cioè ridurre essa incognita ad essere eguale a sole quantità date, nel che consiste la soluzione del problema, e ciò dicesi risolvere l'equazione.
Esempio: E Agn. Inst. anal. 1, 101: Se le condizioni del problema, che devonsi adempire, daranno più equazioni che incognite, il problema sarà più che determinato.
Definiz: § I. Ed Equazione di un punto, di una linea, d'una superficie, dicesi Quella che serve a determinare la posizione del punto, la forma e le proprietà della linea, o della superficie. –
Esempio: Grand. Risp. apolog. 223: Convien ridurre i termini del problema all'equazione d'una curva.
Esempio: Zanott. F. M. Forz. viv. 221: I geometri se le compongono (le curve) a modo loro, proponendosi una certa regola di formarle, che soglion chiudere in una equazione, e non volendo che appartengano alla curva se non quei punti, che secondo quella regola ritrovano.
Esempio: Agn. Inst. anal. 1, 375: La proposta equazione della curva da costituirsi conterrà ambe le incognite elevate a maggiore potestà della seconda.
Esempio: Mascher. Equil. Volt. Pref. 9: Il medesimo geometra francese dedusse dalla sua bellissima equazione generale l'equazione per le cupole.
Definiz: § II. Equazione, nel linguaggio astronomico, vale Correzione da farsi alle quantità che diconsi elementi medj di un astro, per ridurle agli elementi veri, o inversamente. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 237: Egli [il diavolo] cognosce e sa delle stelle e delle pianete i loro siti, spere e cerchj, le loro altezze e quantitadi, le loro differenzie e proprietadi, i loro corsi, equazioni, congiunzioni e giudicj.
Esempio: Bart. D. Cin. 1, 97: Rinvenivano [i Cinesi] d'ogni pianeta quel che chiamiamo il moto mezzano, sempre calculando a centesime, dove noi procediamo di sessanta in sessanta: poi ne aggiustavano il rimanente colle tavole dell'equazioni.
Esempio: Manfred. Inst. astron. 337: Da queste diverse velocità nasce che convenga andar applicando un'equazione al moto medio della luna.
Esempio: Piazz. Lez. astron. 2, 240: I tempi però di queste rivoluzioni non si conserveranno sempre quali presentemente si sono stabiliti; e ciò a cagione di una piccola equazione secolare, cui va soggetto il movimento medio.
Definiz: § III. Onde Equazione del tempo dicesi La differenza fra il tempo solare medio e il tempo vero, cioè La differenza fra l'ora che segna in qualsivoglia istante un orologio regolato col tempo medio, e l'ora vera che indica o indicherebbe il sole nel medesimo istante. Equazione del centro, dell'orbe o dell'orbita d'un pianeta o del sole, dicesi La differenza degli angoli chiamati Anomalia vera e Anomalia media ec. –
Esempio: Manfred. Inst. astron. 222: Hanno gli astronomi immaginato un tempo equabile o medio, e inventato il metodo di ridurre il tempo solare,... che chiamasi ancora tempo vero o apparente, all'altro tempo con una correzione che dicesi equazione del tempo.
Esempio: E Manfred. Inst. astron. 290: Alcuni ancora hanno aggiunto.... delle tavole generali per calcolare l'equazioni dell'orbe.
Esempio: Piazz. Lez. astron. 2, 16: La differenza tra il movimento vero ed il medio dicesi equazione del centro: essa è massima nel punto in cui la velocità media è uguale alla vera.
Esempio: E Piazz. Lez. astron. 2, 155: Ciò non può farsi se non si conosca almeno assai prossimamente l'equazione del centro, il luogo dell'afelio ed il movimento suo.