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1) Dizion. 5° Ed. .
ERUBESCENZA.
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ERUBESCENZA.
Definiz: Sost. femm. Sentimento di vergogna, e propriamente di buona vergogna; che più comunemente dicesi Rossore.
Dal basso lat. erubescentia. ‒
Esempio: Fr. Giord. Pred.: Con santa erubescenza rivolgono il guardo altrove.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 1, 1, 31: Pretendono di acutamente penetrare ciò che e' si fa sopra il cielo, e per entro alle più cupe e alle più profonde interiora della terra, e dannone sentenza senza erubescenza veruna.
Esempio: Segner. Pred. 207: Che si converta uno, il qual pecca con timidità, con tremore, o almeno con qualche sorte di erubescenza, non è tanto difficile.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 3, 179: Convien distinguere due specie di erubescenza; una che entra nella confessione per avvalorarla, l'altra che v'entra, dirò così, per avvelenarla.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 3, 432: Il rossore può senza dubbio chiamarsi il protettore di tutte le virtù, massimamente se favelliamo di quello, il quale riguarda il fallo come futuro, e chiamasi erubescenza.
Esempio: Red. Lett. 3, 112: Io glie la dirò giusta: ho erubescenza a mandargli (certi sonetti), e tale erubescenza nasce da due cagioni.
Esempio: Magal. Lett. 120: Sorpreso dalla solita erubescenza di scrivere a Roma con le monache, non ne feci altro.
Esempio: Fag. Comm. 5, 300: La compatisco; l'erubescenza di modesta donzella, la presenza del padre.... gli hanno legata la lingua.