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1) Dizion. 5° Ed. .
MONDIGLIA
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MONDIGLIA.
Definiz: Sost. femm. Ciò che si toglie o cade, mondando, nettando, parlandosi specialmente di piante. –
Esempio: Pegolott. Prat. Merc. 362: Mondiglia di verzino si è quando si monda; e ragiona, che quanto la detta mondiglia ha più del legno rosso del buon verzino, e meno del legno bianco di fuori del verzino, tanto è migliore; e ragiona, che buona mondiglia di verzino vaglia il quarto di ciò che vale il verzino buono.
Esempio: Machiav. Pros. var. 5, 28: Cacciatolo in un monte di letame, il quale aveva davanti alla sua casa, lo ricoperse con cannucce e altre mondiglie, che per ardere avea radunate.
Definiz: § I. E per Vagliatura, parlandosi di grano o altre biade. –
Esempio: Soder. Op. 4, 335: Da quivi in là, si dà loro (ai pavoncini) orzo o mondiglia di grano.
Definiz: § II. Parlandosi del mare, vale Ciò che esso rifiuta e lascia sulla spiaggia; e parlandosi di corso d'acqua, Il sudiciume che porta seco, o rigetta. –
Esempio: Pallad. Agric. 38: A' prati è buono il letame giovane, e la mondiglia del mare, bagnandola prima coll'acqua dolce.
Esempio: Dav. Tac. 2, 239: Nel mare per le prode e reflussi pescano l'ambra, che chiamano gleso, senza cercare nè sapere.... come si generi, nè sua virtù; anzi un tempo stette tra le mondiglie che approdano (qui il lat. ha: eiectamenta maris).
Esempio: Salvin. Callim. 75: Dell'Assirio fiume È grande la corrente, ma di terra Molta mondiglia e molto trae sull'acqua Sozzume.
Definiz: § III. Parlandosi di moneta battuta, di metallo, e simili, vale Lega; e in generale Tutto ciò che lo altera, o lo rende non puro. –
Esempio: Dant. Inf. 30: Ei m'indussero a battere i fiorini, Che avevan tre carati di mondiglia.
Esempio: Dav. Tac. P. 1, 11: Ora, essendo quel nummo d'oro il medesimo che il nostro fiorino, cioè una dramma, o vero un ottavo d'oncia d'oro obrizo, cioè fine e senza mondiglia, ec.
Definiz: § IV. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Dav. Scism. 389: Verificando appunto il detto d'Isaia: Ecco, l'argento tuo s'è convertito in mondiglia.
Esempio: Pallav. Perfez. crist. 515: Al pigro ogni annuale è sterile, ogni possessione infruttuosa, ogni oro è mondiglia.
Esempio: Segn. A. Oraz. I, 4, 243: Onde è che per essa (la fortezza) l'animo nostro sicuro tenendosi da ogni mischiamento di rea mondiglia, come oro purissimo, chiara conservi l'alta simiglianza del suo eterno fabbricatore.
Esempio: Segner. Incred. 144: Dove sono questi buoni così perfetti, che non abbiano mescolata con l'oro della virtù veruna mondiglia?
Esempio: Gozz. Op. scelt. 1, 436: M'avvidi tuttavia che gli animi umani, cimentati allo splendore di questo metallo, scoprono l'effettivo loro valore, e quanto hanno di mondiglia.
Esempio: E Gozz. Op. scelt. 4, 415: Perchè uno venga beffato, non diventa perciò peggiore; anzi, s'egli è buono e dabbene, gli è scossa d'attorno ogni mondiglia, come all'oro dal batterlo, e si fa più splendido, più rilucente, più bello agli occhi.