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1) Dizion. 5° Ed. .
BRIO
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BRIO.
Definiz: Sost. masc. Una certa spiritosa vivacità che si dimostra nei movimenti della persona, nella espressione del volto o nel favellare.
Provenz. briu, spagn. brio, forse dal celtico brig, vigore. –
Esempio: Segner. Crist. istr. 3, 471: E la sfacciataggine vien glorificata qual brio.
Esempio: Crudel. Rim. 95: La grazia, il brio, la comica eloquenza, La compassione d'un dipinto affanno.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 27: Tutti mi fanno un vago complimento: Ma che brio, che cantar di paradiso!
Definiz: § I. Per similit. detto del movimento molto vivace degli animali. –
Esempio: Red. Esp. Nat. 13: La quale [vipera] potette abbattersi a non avere le solite forze nè il consueto vivacissimo brio.
Definiz: § II. E figuratam. detto del discorso, dello stile e di qualsivoglia opera d'arte, ove sia una certa vivacità, spirito e vita. –
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 67: Significa..... quel brio che risulta nelle pitture dalla bizzarra unione delle parti.
Definiz: § III. Trovasi anche per Ardimento, Coraggio e talvolta Alacrità: ma in questo significato sente dello spagnuolo, ed è ora poco usato. –
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 490: I posti si difendevano con brio, e si lasciavano senza disordine.
Esempio: E Corsin. Stor. Mess. trad. 528: Riconobbe la vita poco meno che da un miracolo del suo brio e della sua sveltezza.
Esempio: Magal. Lett. At. 13: Non ci portano in dote nè meno un po' di vanità di esser veduti morire con brio.
Definiz: § IV. Porsi in brio, Mettersi in brio, detto di cavalli, vale Mettersi in ardenza, Imbizzarrire. –
Esempio: Ricc. L. Teofr. Caratt. 3, 12: Senofonte si serve della voce καλλωπιζομενος parlando di un cavallo che sia bizzarro, si ponga in brio, e anche inferocisca.