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1) Dizion. 5° Ed. .
COMPARATIVO.
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Dizion. 5 ° Ed.
COMPARATIVO.
Definiz: Add. Che serve a comparare, Che ha per fine di comparare, Che compara.
Dal lat. comparativus. –
Esempio: But. Comm. Dant. L. 189: Però l'appetito razionale inclina e seguita l'apprension sua contra l'appetito naturale, e alcuna volta si fa per lo contrario quando l'apprensione comparativa non facesse vera comparazione e in essa s'ingannasse.
Esempio: Cocch. Disc. 1, 62: L'anatomia comparativa degli animali fino agli insetti.
Definiz: § I. Term. scolastico. Comparativo, detto di qualità, di condizione, o simili, delle cose, vale Considerato rispettivamente alle qualità di altre cose, o alla gradazione onde è capace la qualità di cui si parla. –
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 200: In ogni genere è prima noto il positivo, o vogliam dir l'assoluto, che il comparativo, cioè il maggiore o minore. A cagion d'esempio: convien ch'io intenda prima che cosa è bianchezza, s'io voglio discernere fra due bianchezze qual sia maggiore (qui in forza di Sost.).
Esempio: Rucell. Or. Dial. 6, 2, 115: Ella è una perfezione infinita ed eterna, ove tutte le perfezioni comparative delle cose a quella, come a loro superlativo, si riconducono.
Esempio: Segner. Mann. ag. 11, 4: Considera che fin qui hai veduto il niente assoluto che in te si trova. Resta che tu vegga ora il niente comparativo, cioè quel niente che spicca più perchè guardasi al paragone. Mettiti a dirimpetto di quei gran Santi ec.
Esempio: E Segner. Mann. appr.: Ecco dunque ciò ch'hai da fare: tener vivo nell'animo questo niente, prima assoluto, e poi, se ciò non ti basti, comparativo. Allora sarà impossibile che ti stimi più d'essere qualche cosa.
Definiz: § II. E detto di atti, sentimenti o simili, Procedente da paragone, Che muove o parte da paragone. –
Esempio: Segner. Crist. instr. 2, 4: Quando si commette un peccato, si pesa da una banda Iddio, dall'altra la creatura.... Si può trovare bilancia al mondo più infedele, più ingiusta, più detestabile? E se non si può trovar, chi non vede adunque che non si può fare a veruno torto maggiore di quello che fassi a Dio giornalmente da' peccatori? Il solo disprezzo assoluto sarebbe un'immensa ingiuria di Dio: che sarà però il disprezzo comparativo.
Definiz: § III. Term. de' Grammatici. Comparativo è Aggiunto di nome nome comparativo, avverbio avverbio comparativo, particella particella comparativa, e importa diminuzione o accrescimento all'idea del positivo. –
Esempio: Varch. Ercol. 220: In vece de' comparativi usiamo i nomi positivi, ponendo loro dinanzi l'avverbio più, come più dotto ec.
Esempio: Salv. Avvert. 2, 7: Nome e avverbio comparativo non essere appo i Toscani, quindi alcuni argomentano: che con quelli che per comparativi si reputano da ciascheduno, la particella comparativa, ciò si è più, e la sua contraria meno, pure qualche volta nel parlar nostro ritruovano accompagnata.
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 112: Quando [il nome aggiuntivo] significa semplicemente, si chiama positivo; quando accenna alcuno eccesso, si dice comparativo.
Definiz: § IV. Aggiunto di Proposizione proposizione comparativa, significa Che la proposizione contiene una comparazione.
Definiz: § V. E in forza di Sost. Nome comparativo. –
Esempio: Varch. Ercol. 220: Noi non avemo comparativi, eccettochè quattro latini, migliore, peggiore,.... maggiore e minore.
Esempio: Salv. Avvert. 2, 8: Così ne' nomi, come anche negli avverbj, in simil guisa che del comparativo abbiam detto,... come se positivi fossero ec.
Esempio: Tass. Lett. 2, 92: Questi comparativi di più o di meno, come a l'infinito non convengono, così a l'impossibile non convengono.
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 112: Ma perchè non ogni positivo ha il suo comparativo,... si ricorre ad uno aiuto assai necessario, che è accompagnare lo stesso positivo con un più o con un meno.