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1) Dizion. 5° Ed. .
GIAGGIUOLO e GIAGGIOLO.
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Dizion. 5 ° Ed.
GIAGGIUOLO e GIAGGIOLO.
Definiz: Sost. masc. Pianticella che fa i fiori di color paonazzo, e, raramente, anche bianchi; la sua radice seccata ha grato odore, e si macina e riducesi in polvere per uso principalmente dei profumieri. Dicesi altresì Iride; ed è l'iris florentina dei Botanici.
È forma varia dell'antiquato ghiaggiuolo, derivante dal lat. gladiolus, che aveva anche questo senso. –
Esempio: Tedald. Agric. 103: Traspongonsi i capperi giovani e vecchi, e Cavansi le barbe del giaggiolo per seccare.
Esempio: Stratt. Port. 32: Giaggiolo secco, il cento a peso soldi diciannove.
Esempio: Targ. Viagg. 5, 242: Piante terrestri, che si propagano per mezzo di radiche nodose e prolifere, come le canne, il giaggiuolo ed altre specie d'iridi.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 307: L'iride, detta volgarmente giaggiolo, è una specie di pianta bulbosa con fiore liliaceo monopetalo.
Esempio: E Paolett. Oper. agr. 1, 308: Terminano [le foglie del giaggiolo] in una punta acuta, sicchè hanno la figura di un pugnale. Quindi è che l'iride latinamente si appella ancora gladiolus; donde è nato, cred'io, il nostro volgar termine di giaggiolo.