1)
Dizion. 5° Ed. .
ACUME, e talora in verso anche ACUMINE.
Apri Voce completa
pag.183
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
ACUME, e talora in verso anche ACUMINE. Definiz: | Sost. masc. Acutezza. Per lo più s'adopera al figurato. |
Dal lat. acumen. − Esempio: | But. Comm. Parad. 1, 2: Lo ferro acuto più punge che l'ottuso, e però l'acume si pone per la punzione e per la stimulazione. |
Definiz: | § I. Per Punta di checchessia. − |
Definiz: | § II. Per Cima, Vetta. − | Esempio: | Baldov. Stanz. 194: Venga la real coppia, e sugli acumini Di questi ombrosi colli alberghi e domini. |
Definiz: | § III. Figuratam. per Vivezza, Forza penetrante di luce, di suono, di sguardo e simili. − | Esempio: | Dant. Parad. 28: Un punto vidi che raggiava lume Acuto sì, che il viso, ch'egli affuoca, Chiuder conviensi per lo forte acume. | Esempio: | Med. Lor. Op. 3, 67: Te conosciuto abbiamo, immenso lumine, Lume che sente sol la mente degna, La mente sol, non sensitivo acumine. |
Esempio: | Segn. B. Etic. volg. 192: Non mai ha fretta chi intorno a poche cose è intento; nè è acuto nella voce, nè veemente nel dire chi non reputa nulla grande, e l'acume della voce e la celerità essendo per simil fine. |
Esempio: | Buonarr. Fier. 4, 1, 12: Ma se di sguardo mai d'occhio linceo Valesse acume a saettar la notte, Che tra gli errori suoi giugnesse al vero, Quante ec. |
Definiz: | § IV. E pur figuratam., riferito alle facoltà dell'intelletto ed agli affetti dell'animo. − | Esempio: | Dant. Parad. 1: La novità del suono, e il grande lume, Di lor cagion m'accesero un disio Mai non sentito di cotanto acume. | Esempio: | E Dant. Parad. 32: Senza mercè di lor costume Locati son per gradi differenti, Sol differendo nel primiero acume. | Esempio: | Dav. Scism. 396: Con ordine e acume specolano la verità. | Esempio: | Menz. Sat. 183: Che sì, che sì, che quel suo audace e baldo Cervello si rannicchia, e che l'acume Si spunterà, che già parea sì saldo. | Esempio: | Gravin. Rag. poet. 35: Negli scrittori e poeti di quei secoli si ravvisa maggior acume che naturalezza, maggior dottrina che senno, e maggior lusinga di ricercate parole ed arguzie, che fedeltà e verità di sentimenti. |
|