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Dizion. 5° Ed. .
LANIARE
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LANIARE. Definiz: | Att. Fare in pezzi, Lacerare, Sbranare, riferito al corpo o alle membra dell'uomo o dell'animale: ed è voce più propria del linguaggio poetico, dicendosi comunemente Dilaniare. |
Dal lat. laniare. – Esempio: | Cic. Tusc. 55: Già nel terzo dì mortifero ancora l'uccello di Giove con tristo suo voto vegnente, e me lacerante colle torte unghie, mi lania tutto col suo fiero pasto. |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 10, 86: Quell'avoltor ch'un drago verde lania, È l'insegna del Conte di Boccania. | Esempio: | Car. Eneid. 3, 955: Se 'l fallo è tale, e se 'l vostro odio è tanto Ch'io ne deggia morir, morte mi date, E (se così v'aggrada) a brano a brano Mi lanïate, e ne fate esca a' pesci. |
Definiz: | § I. In locuz. figur., e figuratam. – | Esempio: | Bocc. Fiam. 162: E poichè tolti vi sono i ferri, lui (il cuore) con le vostre unghie, siccome di tutti i vostri mali cagione principale, senza alcuna pietà laniate. |
Esempio: | E Bocc. Amet. 121: L'uno con tagliente unghione ha laniato il misero popolo, l'altro con lusinghevole lingua leccando l'ha munto di sangue. |
Definiz: | § II. Pure figuratam., per Abbattere, Disperdere. – | Esempio: | Belc. F. Son. 153: Per non por freno al nostro primofomite Colla ragion, che tutti i vizi lania, L'alma si truova in tanta stulta insania, Che ec. |
Definiz: | § III. E per Stracciare, riferito a veste. – | Esempio: | Car. Eneid. 12, 995: Latino, afflitto De la morte d'Amata e del periglio Del regno tutto, lanïossi il manto, ec. |
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