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1) Dizion. 5° Ed. .
LUME.
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LUME.
Definiz: Sost. masc. Splendore che nasce dalle cose che lucono di per sè, o per luce riflessa.
Dal lat. lumen. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 180: Il lume del sole allumina tutto 'l mondo.
Esempio: Dant. Purg. 1: Li raggi delle quattro luci sante Fregiavan sì la sua faccia di lume, Ch'io il vedea come il sol fosse davante.
Esempio: E Dant. Purg. 3: Io vi confesso, Che questi è corpo uman che voi vedete, Perchè il lume del sole in terra è fesso.
Esempio: E Dant. Conv. 143: I raggi non sono altro che un lume che viene dal principio della luce per l'aere insino alla cosa illuminata.
Esempio: Petr. Rim. 1, 286: Sovra dure onde, al lume della luna..., Ricca piaggia vedrai.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 1, 160: Non si debbe tenere questo ordine nelle istorie dove si contraffacessino lumi di sole o di luna, ovvero fuochi ec.
Esempio: Tass. Gerus. 14, 5: E mentre ammira in quell'eccelso loco L'ampiezza, i moti, i lumi e l'armonia, Ecco ec.
Esempio: Galil. Op. VIII, 499: Quel lume che la notte si scorge in terra, mentre che la luna splendida si trova sopra l'orizzonte, e che comunemente si chiama lume di luna, non è altrimenti effetto che ec.
Esempio: E Galil. Op. VIII, 535: Se noi vorremo prestar fede al senso ed alla esperienza, troveremo che il lume di una grandissima fiamma di quantità grande di paglia o di sterpi che sopra una montagna abbruci, si distenderà ed arriverà a noi constituiti in molto maggior lontananza, ec.
Esempio: Leopard. Poes. 89: Infesto occorre Per le contrade cittadine il bianco Tuo lume al drudo vil (si parla alla luna).
Definiz: § I. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 180: Ma 'l lume della scienza de' filosofi è a modo ec.
Esempio: Dant. Purg. 33: T'abbaglia il lume del mio detto.
Esempio: Petr. Rim. 1, 94: Come sparisce e fogge Ogni altro lume dove 'l vostro (o occhi) splende, Così ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 41, 3: L'inclita stirpe che per tanti lustri Mostrò di cortesia sempre gran lume, E par ch'ogn'or più ne risplenda e lustri, Fa che ec.
Esempio: Lambr. Dial. Istr. 24: La luce delle cognizioni intuitive è creduta oscurità, e il fioco lume del ragionamento, non visibile molte volte alla pupilla dei fanciulli, si vanta per sole.
Definiz: § II. Pur figuratam., per Onore, Lustro, ed anche Onorcvolezza, Onoranza, e simili. –
Esempio: Cellin. Vit. 13: Non aveva lume di nissuna casata, ma era figliuolo d'un carbonaio.
Esempio: E Cellin. Vit. 60: Io non volevo menarvi, sotto il mio lume, in fra quelle virtù tali qualche spennacchiata cornacchiuccia.
Esempio: E Cellin. Vit. 504: Perchè egli mi è piaciuto fargli (a un figliuolo morto) per mio contento un poco di lume, ho avuto grazia da' frati della Nunziata, che mi hanno concesso che io faccia un deposito di lui insino a tanto ch'egli piaccia a Dio che io me ne vada a dormire a canto a lui in un poco di sepoltura.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 3, 97: Ritrasse di sua mano, in una tavola lunga, cinque uomini segnalati, e la teneva in Casa per memoria loro: l'uno era Giotto pittore, per il lume e principio dell'arte; Filippo di ser Brunelleschi, il secondo, per l'architettura; ec.
Definiz: § III. Altresì figuratam., per Uomo riputato eccellentissimo in checchessia; e si usa con un compimento, indicante per lo più l'arte, la scienza o la virtù, in cui egli si segnalò, o il luogo, o il ceto, o il tempo a cui appartiene, e che onorò con le opere sue. –
Esempio: Dant. Inf. 1: O degli altri poeti onore e lume.
Esempio: Petr. Rim. 2, 216: Qui vid'io nostra gente aver per duce Varrone, il terzo gran lume romano.
Esempio: Bern. Orl. 13, 5: Que' tre che tu, Fiorenza, onori, Eterni lumi della lingua nostra.
Esempio: Bemb. Rim. 22: Grave, saggio, cortese, alto Signore, Lume di questa nostra oscura etade.
Esempio: Car. Eneid. 2, 694: Cadde Rifeo ch'era ne' Teucri un lume Di bontà, di giustizia e d'equitate.
Esempio: Tass. Lett. 2, 36: De' quali a mia notizia sono arrivati Aristide e Dione, due grandissimi lumi d'arte e d'eloquenza.
Esempio: Dav. Lett. LXXIII: Mercè de' comentarj del Lipsio; grande ingegno, e lume di lettere alla nostra età.
Esempio: E Dav. Scism. 366: Tutti gli occhi eran volti nel Roffense e nel Moro incarcerati, primaj lumi d'Inghilterra.
Esempio: Chiabr. Rim. 1, 421: Chiudesi qui de' Cavalcanti il pregio, E di Toscana e di Firenze un lume.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 23: Questo luogo è stimato difficilissimo.... da Ottavio Ferrari, chiarissimo lume del liceo padovano.
Esempio: Bertin. A. F. Fals. scop. 70: Quel gran lume de' letterati..., dir volli il signor Antonio Magliabechi, ec.
Esempio: Zanott. G. P. Avvert. 32: Quante belle cose si possono apprendere.... in Lombardia,... quante in Vinegia dai tre gran lumi di quella scuola, Tiziano, Paolo e Tintoretto!
Definiz: § IV. Poeticam., per Splendore emanante da pietre preziose, metalli, e simili corpi che riflettono vivamente la luce. –
Esempio: Tass. Gerus. 14, 39: Quivi scintilla con ceruleo lume Il celeste zaffiro, ec.
Esempio: E Tass. Gerus. 15, 5: Or d'accesi rubin sembra un monile, Or di verdi smeraldi il lume finge.
Definiz: § V. Pure poeticam., e figuratam., parlandosi degli occhi, del riso, della bellezza del volto o della persona, e simili denota Quello splendore che sembra emanare da essi. –
Esempio: Dant. Purg. 28: Non credo che splendesse tanto lume Sotto le ciglia a Venere trafitta Dal figlio, fuor di tutto suo costume.
Esempio: E Dant. Conv. 221: E che è ridere, se non una corruscazione della dilettazione dell'anima, cioè un lume apparente di fuori secondo che sta dentro?
Esempio: Ugurg. Eneid. 26: Perciò che essa sua genitrice avea dato al figliuolo il capo bello e 'l lume bello di giovanezza.
Esempio: Petr. Rim. 1, 11: Sì mi governa il velo Che per mia morte ed al caldo ed al gelo, De' be' vostr'occhi il dolce lume adombra.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 93: Gentil mia donna, i' veggio Nel muover de' vostr'occhi un dolce lume, Che mi mostra la via ch'ai ciel conduce.
Esempio: Firenz. Rim. 2, 327: Un giovin, che ciascun mettea in contesa Chi de' duo, l'alma o 'l corpo, maggior lume Colla beltà spargesse, o se del sangue La chiarezza a lui desse maggior lampa.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 78: Nudo è le mani e 'l volto, e di celeste Maestà vi risplende un novo lume.
Esempio: Leopard. Poes. 116: Splendea negli occhi Quel confidente immaginar, quel lume Di gioventù, Quando ec.
Definiz: § VI. Lume, in modo più speciale, dicesi lo Splendore, la Fiamma, o la Fiammella, che sono prodotti da materia combustibile, accesa segnatamente per togliere o diminuire l'oscurità, ovvero per segno di onore, di gioia, e simili. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 180: La candela poco lume può dare: alluminerebbe già forse la camera tua, non alluminerebbe una cittade.
Esempio: Libr. Op. div. Andr. 149: Cacciando via la paura, Antonio entrò dentro [nella spelonca], ma pianamente e con silenzio, acciò che non fosse sentito: e andando non molto adentro sì vide uno lume.
Esempio: Petr. Rim. 1, 109: Come lume di notte in alcun porto Vide mai d'alto mar nave nè legno, Se non gliel tolse o tempestate o scogli; Così ec.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 191: A guisa d'un soave e chiaro lume, Cui nutrimento a poco a poco manca.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 703: Fiammeggiava.... il bell'arnese, cioè li detti sette candellieri faceano sette fiamme nell'aire (aere), Più chiaro assai, cioè con più chiaro lume, che ec.
Esempio: E But. Comm. Dant. 3, 59: E torni a te.... da tutti, cioè li tre specchi, ripercosso, cioè riflesso alli occhi tuoi lo detto lume.
Esempio: Ar. Orl. fur. 7, 22: Con torchi allora i paggi entrati inanzi, Le tenebre cacciar con molto lume.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 29, 64: E l'annel, che non perde il suo costume, La fa sparir come ad un soffio il lume.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 34: Come al lume farfalla, ei si rivolse Allo splendor della beltà divina.
Esempio: Metast. Dramm. 2, 223: Di tante faci il lume.... turba alla notte L'ombre e i silenzi.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 290: S'aggirava a te d'intorno, Qual farfalla ha per costume D'aggirarsi intorno al lume.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 142: Stava.... sur una vecchia seggiola,... al lume scarso d'una piccola lucerna.
Definiz: § VII. E in senso più determinato, dicesi Ciò che produce esso splendore, fiamma o fiammella, e più particolarmente quando è acceso, ed altresì l'Arnese che tiene, o che contiene, la materia che dà splendore; Candela, Cero, Lampada, Lucernina, Lanterna, Bugía, Lampione, e simili. –
Esempio: Dant. Purg. 3: Or le bagna (le ossa) la pioggia e move il vento Di fuor dal regno, quasi lungo il Verde, Ove le trasmutò a lume spento.
Esempio: E Dant. Purg. 22: Facesti come quei che va di notte, Che porta il lume dietro, e sè non giova, ec.
Esempio: E Dant. Purg. 32: In cerchio le facevan di sè claustro Le sette ninfe, con que' lumi in mano Che son sicuri d'Aquilone e d'Austro.
Esempio: Fior. Virt. 4: Il bene, che è così continovo,... dimostra la sua virtude, come fa il lume che è posto in una scurità, che allumina più.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 165: Per le fessure dello uscio della camera vide là su venire un lume. Per che chetamente alla fessura accostatosi,... vide una giovane assai bella tener questo lume.
Esempio: Ar. Orl. fur. 25, 85: Si fa dar carta, inchiostro, penna e lume.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 165: Chi è quel giovane Che venne quivi dal letto con quella Guastada, quando io le toccavo il polso? E che vi tornò poi col lume?
Esempio: Tass. Gerus. 12, 5: Fuor del vallo nemico accesi mira I lumi; io là n'andrò con ferro e face, E la torre arderò.
Esempio: Fag. Comm. 2, 178: Non stare a accender lumi di sorta alcuna, perchè l'improvviso richiede giusto l'oscurità.
Esempio: Legg. Tosc. 10, 181: I nobili, con dodici lumi al più attorno, di cera bianca, sei all'altar maggiore, due agli altri, e quattro alle cappelle gentilizie.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 2, 298: Si accendevano i lumi alle case da chi per gioia, da chi per paura.
Esempio: Giust. Vers. 230: E acceso il lume e il foco, e dato cena E messe a letto quelle creature, Ritrovò Maso come addormentato.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 49: Fece accendere i lumi intorno intorno Ai santi della stanza e agli agnusdei.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 626: Ho un gran sonno.... Levami un po' quel lume dinanzi, che m'accieca.
Definiz: § VIII. E pure nel senso di Arnese contenente la materia, che accesa dà lo splendore o fiammella, prende diversi compimenti retti dalla particella A o Da, che indicano, sia il combustibile in esso contenuto, sia la forma o gli accessorj dell'arnese stesso, sia l'ufficio a cui serve; onde dicesi Lume a olio, a petrolio, a gasse, Lume a cilindro, Lume a mano, Lume da notte, e simili. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 24: Viene il garzone con un lume a mano, E mi mena a dormir nella soffitta.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 147: Due ribalte con sua botola E suoi lumi a cilindro con cristallo.
Definiz: § IX. Lume, più che altro poeticam., vale corpo celeste luminoso, Stella, Astro, e per estensione anche Pianeta; nel qual senso prende spesso qualche aggiunto, come Del cielo, Celeste, Eterno, o simili. –
Esempio: Dant. Parad. 2: La spera ottava vi dimostra molti Lumi, li quali nel quale e nel quanto Notar si posson di diversi volti.
Esempio: E Dant. Parad. 17: Giù per lo mondo senza fine amaro.... E poscia per lo ciel di lume in lume, Ho io appreso quel che ec.
Esempio: Petr. Rim. 1, 39: S'ella riman fra 'l terzo lume e Marte, Fia la vista del sole scolorita.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 99: Come a forza di venti Stanco nocchier di notte alza la testa A' duo lumi ch'ha sempre il nostro polo.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 237: Ed è sì spento ogni benigno lume Del ciel, per cui s'informa umana vita, Che ec.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 310: Così talvolta i nostri eterni lumi, L'un caldo e l'altro freddo ne ristora.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 10, 200: Lumi del ciel, se s' ha qualche pietate A chi l'error confessa e se ne pente, Vi prego ec.
Esempio: Borgh. R. Rip. 182: Egli (il colore) viene visibile per estrinsica cagione, la quale è il sole o altro lume.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 74: Così dicendo il capo mosse; e gli ampi Cieli tremaro, e i lumi erranti e i fissi.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 130: Io non intendo.... come dati nello stesso campo due lumi, uno qual è il capo d'Andromeda,... più vivo ed acceso dell'altro, qual è la coda della cometa, rischiarandosi loro intorno egualmente il campo, abbia a perdersi prima quello di questo.
Esempio: Salvin. Georg. 1, 85: Voi, o chiarissimi Lumi del mondo, che da ciel cadente L'anno guidate, ec.
Definiz: § X. Figuratam., detto degli occhi di persona amata. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 91: Felice l'alma che per voi sospira, Lumi del ciel.
Definiz: § XI. E per antonomasia, denota il Sole. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 3, 34: Chiamò con lacrimoso plettro Febo il figliuol che avea mal retto il lume.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 2, 112: E quelle per lungo abito e costume Ancor piangeano il mal rettor del lume.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 77: E dritto è ben che, se 'l ver mira e 'l lume, (l'aquila) Ministri a Pietro i folgori mortali.
Esempio: E Tass. Gerus. 16, 24: Nè l'iride sì bella indora e inostra Il curvo grembo e rugiadoso al lume.
Definiz: § XII. Lume, prendesi anche per Luce; e oggi più spesso dicesi o in quanto illumina le case o altri edifizj, o per opposizione a oscurità, tenebre, notte, e simili. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 19: Altri (animali), però che 'l gran lume gli offende, Non escon fuor se non verso la sera.
Esempio: Domin. Tratt. Car. 15 t.: Questo atto tanto vale, quanto vale alla terra ricevere lume ma non el calore.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 38: Non varrebbe nulla questa casa, ogni volta perdessi il lume della corte.
Esempio: Ar. Orl. fur. 32, 39: Nè cosa (e sia quanto vuol bella) Si può vedere ove non splenda lume.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 40, 6: Era la notte e non si vedea lume.
Esempio: Cas. Rim. 1, 36: Ov'è 'l silenzio, che 'l dì fugge e 'l lume?
Esempio: Gell. Capr. Bott. 161: Sai tu, Giusto, come avviene propriamente dello invidiare? Come d'una casa, che per essere troppo alta, tiene (para) il lume alla tua.
Esempio: Car. Eneid. 11, 287: Avea l'aurora col suo lume intanto Il giorno e l'opre e le fatiche insieme Ricondotte a' mortali.
Esempio: Borgh. R. Rip. 181: Due sono i principj che concorrono a producere i colori, de' quali l'uno è il lume,... e l'altro la trasparenza.
Esempio: Baldell. F. Filostr. 330: Appo i Celti in vero avviene non altrimenti che quivi avvenga, poco divariando o col lume o con le tenebre.
Esempio: Tass. Gerus. 17, 55: E tanto van per le salate spume, Che lor dall'orto il quarto sol risplende. E quando ornai n'è disparito il lume, La nave terra finalmente prende.
Esempio: Cest. Giorn. Camal. 403: Ad ogni modo gli camaleonti hanno mangiate alcune mosche, mentre erano in camera a lume dell'invetriata, ed hanno bevuto acqua tiepida.
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 392: E cosa di maraviglia il vedere come Baldassarre, accomodandosi al lume di questa cappella, che viene da una sola finestra, che è tre braccia più bassa della lunetta, lumeggiasse le sue figure ec.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 85: Non sarei costretta A star bassa e negletta Qui tra l'uggia de' campi e il fracidume, E tra quest'erba che mi para il lume.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 65: Della notte Incomincia l'impero, ed io del tempio Fra gli augusti silenzj, al dubbio lume, Riverenza, terrore, io tutta sento La presenza d'un Dio.
Definiz: § XIII. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Dant. Purg. 6: Veramente a così alto sospetto Non ti fermar, se quella nol ti dice, Che lume fia tra 'l vero e l'intelletto.
Esempio: E Dant. Purg. 18: Maestro, il mio veder s'avviva Sì nel tuo lume, ch'io discerno chiaro Quanto la tua ragion porti o descriva.
Esempio: E Dant. Conv. 157: La pietà, la quale fa risplendere ogni altra bontà col lume suo.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 3: Ho io più volte considerato meco medesimo di quanto lume siano stati gli scrittori appresso degli antichi e de' moderni, per avere illustrate l'opere degli uomini singulari.
Definiz: § XIV. E in senso particolare, per Luce celestiale o paradisiaca, Luce divina. –
Esempio: Dant. Parad. 14: Come la carne gloriosa e santa Pia rivestita, la nostra persona Più grata fia, per esser tutta quanta. Perchè s'accrescerà ciò che ne dona Di gratuito lume il sommo bene; Lume ch'a lui veder ne condiziona.
Esempio: E Dant. Parad. 28: Un punto vidi che raggiava lume Acuto sì, ch'il viso, ch'egli affuoca, Chiuder conviensi, per lo forte acume.
Esempio: Petr. Rim. 2, 22: E' miei dì fèrsi, Morendo, eterni; e nell'eterno lume, Quando mostrai di chiuder, gli occhi apersi.
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 407: In un chiaro splendore, rappresentante l'inaccessibil lume in cui, con modo più particolare, abita nell' empireo il grand' Iddio, figurò il trono della Santissima Trinità.
Definiz: § XV. E figuratam. e poeticam., parlandosi della Trinità, denota Persona divina. –
Esempio: Tass. Gerus. 9, 56: E dell'eternità nel trono augusto Risplendea (il Re del cielo) con tre lumi in una luce.
Definiz: § XVI. E secondo la immaginazione dantesca, Lume è preso per Ciascuna delle anime dei beati che appariscono cinte di luce in questa o in quella sfera celeste. –
Esempio: Dant. Parad. 13: Compiè il cantare e il volger sua misura. Ed attesersi a noi quei santi lumi.
Esempio: E Dant. Parad. 23: Così la circulata melodìa Si sigillava, e tutti gli altri lumi Facean sonar lo nome di Maria.
Esempio: E Dant. Parad. 25: Indi si mosse un lume verso noi Di quella schiera, ond'uscì la primizia Che lasciò Cristo de' vicari suoi.
Definiz: § XVII. Lume, prendesi anche, figuratam., per Facoltà visiva, Vista; e in tal senso dicesi anche Lume degli occhi. –
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 44: San Piero rendette l'andare al zoppo, e san Dionisio il lume al cieco.
Esempio: E Cavalc. Dial. S. Greg. 52: Un'altra volta gli fu menato innanzi uno, che avea perduto lo lume degli occhi.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 123: Ma l'onnipotente Padre..., per lo tolto lume, gli concedeo di sapere le cose che sono a venire.
Esempio: Legg. SS. Cosm. e Dam. 11: Sanza alcuno dubbio restituivano a' ciechi il lume, a' zoppi l'andare.
Esempio: Vell. Cron. 31: Vivette bene 120 anni; ma bene 20 anni perdè il lume, innanzi morisse per vecchiaia.
Esempio: Bocchin. Ricord. 11: Ti fa venir manco il lume degli occhi.
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 64: Limpido e chiaro sì (parla d'un fiume), ch'in lui mirando, Senza contesa al fondo porta il lume.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 43, 187: E facea (un Eremita) alcuno effetto sopr'umano, Dar lume a ciechi e tornar morti a vita, ec.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 168: Ma il Bandino, avendolo ferito in più luoghi, lo condusse a tanto, che il Martelli, perduto il lume, s'arrese.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 78: A quel meschin subito orrore invola Il lume, e scorre un duro gel per Tossa.
Definiz: § XVIII. E si usa anche, poeticam., per Occhio, Sguardo, e più, spesso, nel plurale, per Ambedue gli occhi. –
Esempio: Colonn. Guid. N. 167: Mentre ch'elli ficca il suo sguardo ne' lumi d'Elena, l'uno sguardo coll'altro si scontra.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 3, 67: Quinci furono forati a Gineo i lumi con doppio ramo, e furongli tratti gli occhi.
Esempio: Petr. Rim. 1, 197: E vidi lagrimar que' duo bei lumi, Ch'han fatto mille volte invidia al sole.
Esempio: Ar. Orl. fur. 33, 60: Pur chiude alquanto appresso all'alba i lumi, E di veder le pare il suo Ruggiero.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 9, 213: Ma rivolgendo il buon nocchier dubbioso Per lo confuso ciel l'afflitto lume, ec.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 5: Apre i languidi lumi e guarda ec.
Esempio: E Tass. Rim. 2, 190: Questo (il fazzoletto) sol meco io porto, e solo io tegno, Caro mio sì, ma non felice pegno, Perchè n'asciughi i lumi.
Esempio: Segner. Crist. instr. 2, 146: Allora sì che in quel volto scolorito, in que' lumi eclissati,... lesse ed intese.... la sentenza pronunziata già tanto prima contro di lui.
Esempio: Metast. Dramm. 4, 198: Che non insegna un volto Sì pien di grazie, e due vivaci lumi Che parlan come i tuoi?
Esempio: Parin. Poes. 29: Fisa i lumi allo speglio, e vedrai quivi ec.
Esempio: Mont. Poes. 2, 179: Coll'alzata Languida mano e co' natanti lumi, Le rendea la mercè che colla voce Non potea.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 28: I lumi, Fissi in te, le bagnò l'ultimo pianto.
Definiz: § XIX. E figuratam. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 35, 24: Credi che Dio questi ignoranti ha privi De lo 'ntelletto, e loro offusca i lumi.
Definiz: § XX. Pure figuratam., e più che altro poeticam., vale anche Vita; che più spesso dicesi Luce. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 43, 154: De la vittoria, ch'avea avuto Orlando, S'allegrò Astolfo e Sansonetto molto; Non sì però come avrian fatto, quando Non fosse a Brandimarte il lume tolto.
Esempio: Cellin. Vit. 541: E solo la prego che innanzi che questo resto del mio povero e sventurato lume si spenga, Vostra Altezza si degni di por fine quella stessa alli miei grevi e inistimabili travagli.
Definiz: § XXI. Lume, in senso figurato e spirituale, dicesi Quella facoltà o virtù illuminante, infusa per dono speciale, che rende l'intelletto capace di apprendere le cose che trascendono l'umana condizione, o che serve all'uomo di aiuto e di guida a credere o operare rettamente; e prendesi anche per l'Aiuto o Guida stessa, che viene da tale facoltà. Dicesi anche Lume soprannaturale, Lume della fede, Lume della grazia. –
Esempio: Dant. Parad. 19: Il primo superbo Che fu la somma d'ogni creatura, Per non aspettar lume, cadde acerbo.
Esempio: Petr. Rim. 1, 75: Padre del ciel,... Piacciati omai, col tuo lume, ch'io torni Ad altra vita ed a più belle imprese.
Esempio: Imit. Crist. 102: Buono consiglio è che, quando avrai conceputo il fervore dello spirito, pensi quello che ti può avvenire partendosi il lume della grazia.
Esempio: S. Cater. Lett. 1, 48: Ci conviene avere il lume della fede, nel quale lume della fede santa acquisteremo ogni virtù.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 129: A questo è bisogno lo lume de la grazia di Dio illuminante.
Esempio: E But. Comm. Dant. 2, 792: Tutti questi lumi àe nell'opere suoe chi opera secondo le dette virtù (cioè cardinali e teologiche).
Esempio: Domin. Tratt. Car. 15 t.: Quattro sono gli atti dello intelletto. Il primo è ricevere lume, e questo si chiama profezia.
Esempio: Savonar. Pred. 13: Ha fatto ancora Dio dua lumi, uno naturale, lo altro sopranaturale; e l'uno lume non contradice all'altro lume.
Esempio: Ar. Sat. 1, 183: Ed ebbe lume e ispirazion di core, Ch'indi lontano troveria, nel fondo Di certa valle, il disiato umore.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 418: Iddio li renda il vero lume, acciò non li avvenga quella penitenzia che ebbe quel servo iniquo.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 278: Hai peccato peggio di uno straniero, non favorito mai da lui, come te, col lume della sua fede, mentre tu da un tal lume ti sei confortato a oltraggiarlo più gravemente.
Definiz: § XXII. E per Quella facoltà, pure illuminante, che l'intelletto ha da natura, e per la quale l'uomo può conoscere tutte le cose naturali; Facoltà di conoscere, o Conoscimento, Ragione, Raziocinio, e simili; e altresì per la Guida stessa che al giudicare o operare viene da tale facoltà. Dicesi anche Lume intellettuale o dell'intelletto, Lume dell'animo, della ragione, del discorso, Lume naturale, e simili. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 2, 92: Non tegno ch'abbia lume chi questa ragione non vede.
Esempio: Dant. Parad. 13: Tu credi che.... Quantunque alla natura umana lece Aver di lume, tutto fosse infuso Da quel valor che ec.
Esempio: E Dant. Conv. 374: Così tosto come alcuno lume d'animo in esso (nel figlio) appare, si dee volgere alla correzione del padre, e 'l padre lui ammaestrare.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 129: Lo vero è obietto de lo intelletto; e come la cosa veduta è obietto del vedere, e non si può comprendere senza mezzo de la luce; così lo vero non si può comprendere da lo intelletto se non per mezzo del lume naturale, lo quale è messo nell'anima da Dio.
Esempio: E But. Comm. Dant. appr.: Son certe cose, come sono le divine, che trascendeno lo nostro lume naturale.
Esempio: E But. Comm. Dant. 3, 394: Quantunque a la natura umana lece Aver del lume; cioè tanto quanto.... del lume intellettuale è licito a l'umana natura d'avere secondo natura.
Esempio: Savonar. Pred. 13: Ha fatto ancora Dio dua lumi, uno naturale, lo altro sopranaturale; e l'uno lume non contradice all'altro lume.... Ecco, verbigrazia, noi intendiamo e proviamo con lume naturale dello intelletto che Dio è.
Esempio: Ar. Orl. fur. 7, 2: A voi so ben che non parrà menzogna, Che 'l lume del discorso avete chiaro.
Esempio: Tass. Rinald. 9, 9: Ahi! qual fallace errore Il lume di ragion loro adombrava!
Esempio: Galil. Op. VIII, 205: Rimossi tutti i contrasti ed impedimenti, il lume naturale mi detta senza difficoltà, che una palla grave ec.
Esempio: Red. Lett. 1, 24: Io non voglio far qui da medico erudito, ma voglio parlar semplicemente col solo lume di natura e della esperienza.
Esempio: Capp. Longob. 138: Io tengo la scienza dei Greci e le istituzioni dei Latini tanto più valere quanto.... seguivano meglio il naturai lume.
Definiz: § XXIII. E per Sapere, Scienza, Dottrina, e, usato nel numero plurale, per Cognizione, o simile. –
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 148: La mia infingardaggine non se n'è trovata affatto contenta, apprendendo l'impegno in cui mi mette la multiplicità de' suoi lumi, di durare molto maggior fatica che non avrei pensato.
Esempio: Salvin. Disc. 2, 61: Tutti abbiamo dentro di noi la sinderesi, che non vale altro che conserva e guardia di quelle prime nozioni cioè, e di que' lumi ragionevoli e naturali che come suo patrimonio possiede l'anima.
Esempio: E Salvin. Annot. Murat. 2, 159: L'accrescimento de' lumi e delle cognizioni è cosa distinta dal fatto della lingua.
Esempio: Cocch. Disc. 1, 17: Le cognizioni anatomiche, quando s'incontrino unite ai lumi della fisica vera ed alla chiarezza dell'ingegno, possono ec.
Esempio: Targ. Disam. 73: Chi è costui che, senza bastanti lumi teorici e pratici d'idrometria, si vuol impacciare di regolar fiumi?
Esempio: Lanz. Stor. pitt. 5, 149: Ben frequentò ivi lo studio del Tassi, e giovaronsi scambievolmente, comunicandosi l'un l'altro i lumi che avevano.
Esempio: Leopard. Poes. 161: Così ti spiacque il vero.... Per questo il tergo Vigliaccamente rivolgesti al lume Che il fe' palese.
Esempio: E Leopard. Paralip. 6, 22: Con gli occhi intenti sempre ad uno scopo D'augumentar, come ai dice, i lumi Alle sue genti.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 41: Questo può dirsi il secolo dei lumi, Il secol delle macchine a vapore.
Esempio: Lambr. Elog. 181: Quante volte egli potè.... e co' suoi lumi e con la sua personale assistenza contribuire al riordinamento dei patrimonj altrui, egli era largo e di consigli e d'opera ec.
Definiz: § XXIV. E per Dichiarazione, Schiarimento, intorno a checchessia; Indizio, Sentore, Notizia, di checchessia. –
Esempio: Dant. Purg. 25: Se le parole mie, Piglio, la mente tua guarda, e riceve, Lume ti fieno al come che tu die.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 394: Arai avuto qualche lume, e vederai che partito è da pigliare.
Esempio: Car. Lett. fam. 3, 59: Se io avessi qualche lume di più dell'intenzion sua, spererei di satisfarle meglio.
Esempio: Baldin. Vit. Brunell. 64: Saputosi questo dagli operai e dai maestri della fabbrica, ad ogni ora mandavano ad esso a domandare ora una cosa, ora l'altra; alle quali.... rispondeva che ricorressero a Lorenzo, ch'egli avrebbe dati i lumi necessarj.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 99: Dissi pertanto a S. A. tutto quello che voi m'accennate de' lumi per ritrovare queste scritture.
Esempio: Cest. Gran. 459: Potrà il nuovo scoprimento di essa (della grana) essere di non picciol lume ai curiosi della storia naturale, per fermare forse a similitudine di questa l'origine non ancora bene stabilita dagli autori della grana detta kermes.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 1, 9: La oscurissima e ben sovente imperscrutabile origine delle più antiche città, prezioso rende e singolare ogni piccol lume che.... intorno a così rimote notizie ci sia rimaso.
Esempio: Metast. Dramm. 6, 36: Egle è il suo nome; Questa è la sua capanna. Avrem da lei Qualche lume miglior.
Esempio: Targ. Osserv. medic. 165: E questo potrebbe anche servire di lume nella scelta da farsi dei malati.
Definiz: § XXV. Costruito con un compimento, vale Chiara dimostrazione di checchessia, data per mezzo di ciò che è espresso dal compimento medesimo. –
Esempio: Speron. Op. 1, 324: Benchè io mostri con vivi lumi, sì di ragione, come di esempli ed autorità, che i miei dialogi giovanili ec.
Definiz: § XXVI. E pur costruito coti un compimento, parlandosi di scritture o di scrittori, denota Pregio singolare e quasi luminoso; e usato assolutam., vale Bellezza sia di pensiero, sia di forma, o di dottrina, che orna ed illustra le opere; ed è usato più comunemente nel plur. –
Esempio: Allegr. Lett. ser Poi. 10: Conciosiacosachè non vi si rivolga (nel Decamerone del Boccaccio) mai l'occhio o il pensiere, che non vi si scuopra dentro qualche lume di bellezza e di dottrina.
Esempio: Gravin. Rag. Poet. 52: Marco Tullio.... fu forzato dall'amor del vero a dirgli, che ravvisava in Lucrezio gran lumi d'arte.
Esempio: E Gravin. Rag. Poet. 65: Le quali (le Selve del Poliziano) fioriscono della più scelta erudizione, e de' più vivi lumi poetici lampeggiano.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 357: L'eloquenza platonica, oltre agli ornamenti e ai lumi grandissimi che per tutto scintillano, ha in sovrano grado l'abbondevolezza e la copia.
Esempio: E Salvin. Disc. 2, 373: E nel Petrarca non vi sono tratto tratto lumi di filosofia platonica, quantunque nascosi sotto il velo di parole vive, naturali, affettuose?
Definiz: § XXVII. Lume, Term. della Pittura, vale Quella chiarezza che risulta dal riflesso dello splendore sopra la cosa illuminata; Color chiaro posto, o lasciato, nei luoghi rassomiglianti le parti più luminose dei corpi, per dare a questi il conveniente rilievo; ed altresì Parte di pittura o disegno, che apparisce, o deve apparire, chiara o luminosa, a somiglianza del vero; e più spesso usasi nel plurale. Il suo opposto è Ombra. –
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 99: Poi piglia il colore chiaro, e campeggia i rilievi e i dossi del lume della figura.
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 46: E questo è il chiaro scuro, che i pittori dimandano lume ed ombra.
Esempio: E Vinc. Tratt. Pitt. 50: Da questa n'esce un'altra scienza che si estende in ombra e lume, o vuoi dire chiaro e scuro.
Esempio: Castigl. Corteg. V. 66: Alle statue mancano molte cose che non mancano alle pitture, e massimamente i lumi e l'ombre; perchè altro lume fa la carne ed altro fa il marmo.
Esempio: Car. Lett. fam. 3, 159: I gran lumi e le grand'ombre che ci vanno (nella dipintura di una notte) sogliono dare assai di vaghezza e di rilievo alle figure.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 9, 27: Andava dietro a certi riflessi, barlumi ed ombre, che dividendo in sul mezzo de' rilievi, venivano a terminare l'ombre coi lumi a un tratto, in modo che il colorito di tutte l'opere sue fu sempre crudo e spiacevole.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 280: Tentò Ugo di far carte con stampe di legno di tre tinte: la prima faceva l'ombra: l'altra, che era una tinta di colore più dolce, faceva un mezzo; e la terza, graffiata, faceva la tinta del campo più chiara ed i lumi della carta bianchi.
Esempio: Cellin. Pros. 13: Egli intagliò di molte belle storiette, molto bene composte, e molto bene e virtuosamente osservato le ombre ed i lumi.
Esempio: Borgh. R. Rip. 109: Dipoi con pennello sottile, intinto nella biacca stemperata con gomma, si danno i lumi.
Esempio: E Borgh. R. Rip. 143: Se si fingono le figure al sole, fa di mestiero far l'ombre oscure, ed i lumi grandi e chiari...; ma fingendosi a tempo nuviloso, convien far poca differenza da' lumi all'ombre.... Se si rappresentano le figure in casa, facciasi gran differenza da' lumi all'ombre.
Esempio: Armen. Precett. Pitt. 43: I lumi poi sono quei chiari, che nelle sommità si danno fra le linee e le ombre, in quello che tuttavia si disegna.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 85, 2: I pittori chiamano lume quella chiarezza che ridonda dal reflesso dello splendore o lume sopra la cosa illuminata, cioè un color chiaro apparente nella cosa colorita a simiglianza del vero; questo, digradando dolcemente verso lo scuro o ombra che vogliam dire, serve alla pittura per far rilevare e risaltare la cosa rappresentata; ed il dare quel color chiaro dicono lumeggiare. Questi lumi si fanno più e meno chiari secondo la digradazione del rilievo.
Esempio: E Baldin. Vocab. Dis. 161, 2: Un vizio che forte imbratta le pitture.... è quando l'artefice nel colorire non osserva la dovuta degradazione, diminuzione, o insensibile accrescimento di lumi e d'ombre;... questo però non à tanto luogo in quelle pitture, nelle quali si rappresentano lumi violentissimi, o di fuochi o di luna, in tempo notturno e simili.
Definiz: § XXVIII. E vale altresì la Luce, o il Grado della luce, cadente sopra una pittura, scultura, o simile. Onde Porre un'opera al suo lume, al suo giusto lume, Collocare, un'opera al suo lume, al suo giusto lume, o Essere un'opera a buon lume, e simili, vale Fare che quella abbia, o Avere essa, la luce che le si conviene: e Prendere il pittore il lume, o i lumi, vale Dare egli al quadro, nel dipingerlo, la luce, o il grado di luce, che più gli si adatta. –
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 389: Quello ch'ài a fare in tal caso, a volere adoperare con certezza come si conviene alle mattematiche dimostrazioni, è che tutti li colori che tu hai da imitare, paragonino l'imitante coll' imitato a un medesimo lume.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 1, 34: Mi risolvei.... a farvi (nel refettorio) le nozze della reina Ester con il re Assuero, e il tutto in una tavola a olio lunga quindici braccia, ma prima metterla in sul luogo, e quivi poi lavorarla. Il qual modo.... è quello che si vorrebbe veramente tenere, a volere che avessono le pitture i suoi proprj e veri lumi; perciocchè, in fatti, il lavorare a basso, o in altro luogo che in sul proprio dove hanno da stare, fa mutare alle pitture i lumi, l'ombre e molte altre proprietà.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 3, 249: Molte cose si lavorano e paiono belle nelle stanze dove son fatte, che poi cavate di quivi e messe in un altro luogo, e a un altro lume, o più alto, fanno varia veduta, e riescono il contrario di quello che parevano.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 13, 193: La detta Madonna ed il bassorilievo di detta testa, che è bellissima, avendo cattivo lume, non mostrano a gran pezzo quel che sono.
Esempio: Borgh. R. Rip. 143: Particolarmente importa il saper prendere i lumi, e dar l'ombre. Se alcuno ritrae dal naturale, dee prendere il lume da tramontana, acciocchè non faccia variazione.
Esempio: E Borgh. R. Rip. appr.: Il lume vuol esser preso alto..., perchè ritraendo a lume basso, i ritratti mutan aria.
Esempio: Armen. Precett. Pitt. 43: Rilievi, overo naturali ritratti, che tiene a buon lume.
Esempio: Filic. Poes. tosc. 241: Tal sì confuse e scure, Posta in lume non suo, dipinta tela Mostra le sue figure, Che non so dir se le discuopre o cela.
Definiz: § XXIX. E figuratam. –
Esempio: Filic. Poes. tosc. 543: Un bel misto di frodi orna e compone, E perchè inganni, al non suo lume il pone.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 347: Considerato (il sonetto), e riconsideratolo, e a tutti i lumi e da tutte le bande guardatolo, non vedo il più incensurabile.
Esempio: E Salvin. Pros. tosc. 2, 188: Voci e maniere.... che, incastrate a suo luogo, e poste a suo lume, anche in discorsi nobili, hanno uno spicco e una lucentezza maravigliosa.
Esempio: Riccat. I. Op. 2, 256: Non ho creduto bene di risparmiar le parole, raggirando la materia per ogni verso, mentre si trattava di collocare in tutto il suo lume una verità importantissima e fondamentale.
Esempio: Mascher. Equil. Volt. Pref. 32: Ecco gli oggetti intorno ai quali io ho impiegate le mie ricerche. Qualunque altro di me più abile avrebbe e penetrata più addentro la materia, e l'avrebbe collocata in miglior lume.
Definiz: § XXX. E Term. degli Architetti. Apertura regolare, e più particolarmente Finestra o Porta, dalla quale entra il lume in un edifizio qualsiasi. Oggi più comunemente Luce. –
Esempio: Manett. A. Op. stor. 146: El lavorìo crebbe di spesa, e mancò (la Tribunetta di S. Lorenzo) di bellezza di drento e di fuori, e mancò di lumi e di lanterna e di proporzione di corpi.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 241: Torno ora a' vani de' lumi. E' bisogna ricordarsi di quel che altrove dicemmo, che i vani son fatti del vòto de gli stipiti e del cardinale.
Esempio: E Bart. C. Archit. Albert. appr.: I Dorici divisono tutta questa altezza, ciò è dal piano del pavimento sino al palco, in sedici parti, delle quali ne assegnarono alla altezza del vano, da gli antichi chiamata il lume, dieci parti, e cinque alla larghezza.... Ma gli Ionici divisono quella prima maggiore altezza, che è insino al disopra de' capitelli delle colonne, in diciannove parti, delle quali ne assegnarono dodici alla altezza del lume e sei alla larghezza.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 3, 214: Ed in quello (nel modello della cupola del Duomo).... fece tutte le cose difficili, come scale alluminate e scure, e tutte le sorte de' lumi, porte e catene e speroni.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 3, 275: Non potette l'ingegno di Michelozzo rimediare.... alla scala pubblica; perchè da principio fu male intesa, posta in mal luogo, e fatta malagevole, erta e senza lumi.
Esempio: Baldin. Decenn. 4, 15: A ciascheduna delle quali (di tre case unite) dette i suoi lumi in quella quantità che ad esse abbisognavano, non ostante la differenza che nel dar luce alle abitazioni passa fra quelle che piglionla per di fuori, a quelle a cui devonsi provvedere dalle interiori parti.
Esempio: Zannon. Marm. Pozz. 21: Il signor Guarini stacca dal sustantivo pariete l'addiettivo medio, e congiuntolo col genitivo ostiei, vuol da prima che si parli d'un lume o finestra da doversi aprire dalla parte superiore dell'ostio, e giusto nel mezzo.
Definiz: § XXXI. Quindi Lume vivo, dicesi l'Apertura per la quale la luce entra nelle stanze direttamente dal di fuori; e Lume secondario, o anche Lume di lume, dicesi Quella per la quale una stanza o altro luogo riceve luce da stanza o luogo contiguo illuminato direttamente. E dicesi altresì della Luce stessa, secondo che entra nelle stanze direttamente dal di fuori, o no. –
Esempio: Targ. Prodr. Tosc. 181: Importanza dell'avere i lumi vivi e sufficienti nelle stanze, e pregiudizj de' lumi secondarj o lumi di lume.
Definiz: § XXXII, È anche Term. d'Ingegneria, e vale generalmente Qualunque vano o apertura in opera per lo più muraria, per cui passi l'acqua. Più comunemente Luce. –
Esempio: Manfred. Scritt. Mot. Acq. 5, 313: E in fatti, se l'acqua uscisse per un canale orizzontale da un foro o lume B C posto nella sponda d'un vaso, in cui la superficie di essa fosse mantenuta ad una costante altezza sopra il foro, al segno A; mi pare evidente che la superficie corrente del canale CD fosse per mantenersi orizzontale, se non quanto ec.
Esempio: Grand. Mov. Acq. 66: Data la quantità d'acqua che esce in un dato tempo dal lume A, il quale ha sopra di sè l'altezza d'acqua EA, aprire un altro lume nell'altezza data FD, per cui sgorghi altrettant'acqua nel medesimo tempo, quanta ne veniva dal lume A.
Definiz: § XXXIII. Lume, Alto lume, Lume immenso, e simili, vale poeticam. Iddio. –
Esempio: Dant. Purg. 13: O gente sicura, Incominciai, di veder l'alto lume Che il disio vostro solo ha in sua cura.
Esempio: Med. L. Op. 3, 67: Te conosciuto abbiamo immenso lumine, Lume che sente sol la mente degna.
Definiz: § XXXIV. Lume degli occhi, Lume mio, Dolce lume, e simili, dicesi figuratam. e poeticam., e più che altro nel linguaggio amoroso, a Persona caramente diletta. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 29: Ch'a quei preghi il mio lume era sparito.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 217: Ma 'l bel paese e 'l dilettoso fiume Con serena accoglienza rassecura Il cor già volto ov'abita il suo lume.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 19: Me dove lasci sconsolato e cieco, Poscia che 'l dolce ed amoroso e piano Lume degli occhi miei non è più meco?
Esempio: Cecch. Assiuol. 5, 2: Facendomi una bella diceria, mi concluse ch'io ero il lume de gli occhi suoi.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 27: Il dolce lume Fra le piante si mostra e poi s'asconde.
Definiz: § XXXV. Padre dei lumi, nel linguaggio dei mistici, dicesi Iddio, in quanto concede all'uomo i lumi naturali e soprannaturali. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 1, 59: Dice (santo Iacopo) che tutti i doni perfetti sono da Dio, il quale egli chiama in questo luogo Padre di lumi.
Esempio: Selc. F. Son. 171: Ogni virtù ed ogni don perfetto Sempre discende dal Padre de' lumi, Però tutti i gentili e bon costumi Son grazie date da Dio benedetto.
Esempio: Segner. Incred. 242: Quella fede adunque, la quale in sè più chiaramente possegga questi tre pregi, dovrà più giustamente venire riconosciuta qual parto nobile del gran Padre de' lumi: da che, come egli non può in sè ricettare verun errore, così nè anche può tramandarlo fuori di sè.
Definiz: § XXXVI. A lume, e Al lume, ed anche A lume aperto, trovasi per Alla luce del giorno; anche figuratam. –
Esempio: Manett. A. Op. stor. 24: Hannomi parlato a faccia a faccia amendui ed a lume, come voi potesti vedere, nè altrimenti che se io fussi Matteo.
Esempio: Adr. M. Plut. Opusc. 2, 302: Perchè andava lo sposo ad impalmare la moglie al buio e non al lume?
Esempio: Zanott. G. P. Stor. Accad. 2, 153: Molto alla pratica si dona, e poco o nulla alla vera scienza dell'arte, e intanto si cammina tentone, e non a lume aperto.
Definiz: § XXXVII. A lume, con un compimento retto dalla prep. Di, vale Sotto lo splendore, Sotto la luce, di ciò che è indicato dal compimento. –
Esempio: Bocchin. Ricord. 9: Camminammo tutta notte a lume di doppieri.
Esempio: Ar. Orl. fur. 19, 44: Chi sta col capo chino in una cassa, Su la carta appuntando il suo sentiero A lume di lanterna piccolina.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 9, 202: Ancorchè chiusi sian tutti i portelli, E stian di sotto a lume di candela; ec.
Esempio: Segner. Mann. ag. 11, 5: Ciò sarebbe un volere traveder anche a lume di mezzo giorno.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 3, 486: Una povera donna..., che lavora fino di notte a lume di luna, per mantenere la vita della famiglia.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 9, 4: Ed or le greche or le latine carte Volgendo a lume d'oglio o pur di sole, ec.
Definiz: § XXXVIII. E figuratam. –
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 278: Sai tu, a lume di fede, come il sagramento della penitenza è stato.... apprestato a te per rimedio alle tue cadute.
Definiz: § XXXIX. Al lume dell'acqua, trovasi nel linguaggio marinaresco, per A fior d'acqua; ed è materiale traduzione della equivalente maniera spagn. á la lumbre del agua, portogh. ao lume de agua. –
Esempio: Carlett. Viagg. 2, 313: Là dove per innanzi avevano sempre tirato.... a mezza nave..., mutaronsi di pensiero, e.... incominciarono a tirar basso al lume dall'acqua, pigliando il tempo di scaricare il cannone quando la nave si rinnalzava agitata dal mare.
Definiz: § XL. A questi lumi di luna, A certi lumi di luna, e simili, si usa familiarmente e figuratam., per significare In questi tempi difficili, tristi, angustiasi, ed anche In questi tempi cattivi, ne' quali le cose non vanno come dovrebbero andare. –
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 56: Ell'è una gran fortuna Serbarlo (il naso) saldo a tai lumi di luna!
Definiz: § XLI. Accendere i lumi ad alcuno, o Mettere, i lumi ad alcuno, e poeticam. anche Porre i lumi ai piedi di alcuno, valgono Tenerlo in concetto di santo, Onorarlo come santo; ma è maniera usata per ischerzo, o per ischerno. –
Esempio: Ar. Cinq. Cant. 1, 13: Sì ben.... Sapea finger bontade, ed ogni sorte Usar d'ipocrisia, che chi i costumi Suoi non sapea, gli porria a' piedi i lumi.
Esempio: Cas. Pros. 2, 2, 12: Se egli non vi lasciò soli in sì aspra e pericolosa briga, e se egli nelle vostre necessità e nella vostra carestia vi sovvenne, accendiamogli i lumi e adoriamolo.
Definiz: § XLII. Andare a spengere i lumi, o Arrivare a vedere spengere i lumi, o Arrivare allo spenger dei lumi, sono modi familiari, che valgono Andare o Arrivare in un luogo, dove sia alcuna festa o divertimento, troppo tardi.
Definiz: § XLIII. Aver lume di checchessia, vale figuratam. Averne contezza, ed altresì Averne scienza, cognizione. –
Esempio: Strin. Cron. 127: Trovo per detto libro che si trova eh' io sono disceso di XIV nomi (di antenati), di quegli di che s'ha lume.
Esempio: Cellin. Pros. 19: E quegli uomini che l'hanno [pagina 500] fatta meglio degli altri (l'arte del lavorare di filo), hanno avuto lumi; di buon disegno di fogliami e trafori.
Definiz: § XLIV. Chiudere i lumi ad alcuno, vale Riunirne le palpebre dopo ch'è morto, e, in più largo senso, Assistere alla sua morte; comunemente Chiudergli gli occhi. –
Esempio: Niccol. Poes. 2, 10: Ho nei solenni Pensier della vecchiezza un sol conforto, Che nell'ore di morte omai vicine Mi chiuda almen l'unico figlio i lumi.
Definiz: § XLV. Dar lume, vale quanto Dar luce, Illuminare. –
Esempio: Bocc. Decam. 4, 32: Nella qual grotta dava alquanto lume uno spiraglio fatto per forza nel monte.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 3, 283: Accanto a questa cappella ne fece un'altra,... con finestre che pigliano lume dal cortile e lo danno, non solo alla detta cappella, ma ancora.... alla stanza dell'organetto.
Esempio: Guar. Past. fid. 3, 5: Picciola cavernetta.... A cui dà lume un picciolo pertugio, Ohe d'alto s'apre.
Definiz: § XLVI. Figuratam. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 42: Ov'è 'l bel ciglio, e l'una e l'altra stella, Ch'al corso del mio viver lume denno (dettero)?
Esempio: Cecch. Comm. ined. 38: Ben venga questo Sol, che sol può dare Lume a' miei occhi.
Definiz: § XLVII. Dar lume di checchessia, vale, figuratam., Darne contezza, notizia; e Dar conto e lume di una data cosa, vale Darne ampio ragguaglio; ma non è modo comune. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 479: M'ha dato un poco di lume dell'animo tuo.
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 1, 55: E in questa narrazione si converrà ancora dar lume delle cose d'Italia.
Esempio: Pulc. Luc. Driad. 60: E benchè io sia or diventato fiume, Di molte antiche cose i' so dar lume.
Esempio: Sassett. Fr. Notiz. 17: Per dare a' nostri posteri quel poco di lume che ho sin qui rintracciato di questa materia, ec.
Esempio: E Sassett. Fr. Notiz. 22: Non c'è memoria autentica che ce ne dia lume.
Esempio: Lipp. Malm. 6, 10: Domanda.... Che luoghi v'è, che gente, e che loquela; Ed ei di tutto le dà conto e lume.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 37: Vorrei.... che mi deste lume di qualche libro, o istoria particolare, che tratti delle cose della Lituania.
Definiz: § XLVIII. Dare ne' lumi, e talora anche Dar nel lume, vale figuratam., e scherzevolmente, Infuriarsi, Adirarsi, Dare in escandescenze. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 141: Io verrò in cruccio con l'autor, che è un cristiano Che s'adira per poco, e dà nel lume.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 1, 553: Per ogni po' di cosa che v'occorra, Date nel lume e vi levate in bestia.
Esempio: E Cecch. Acq. Vin. 1, 4: Ecco dove ora Voi e quest'altri vecchi dan nel lume, E rovesciano il fiasco!
Esempio: Vai Rim. 10: Aver possi dal ciel qualche marito.... Che 'l vezzo e le smaniglie T'impegni e ti consumi, E che, dando ne' lumi, Faccia dar anco te nelle stoviglie.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 266: Chapelain dette ne' lumi.
Esempio: Not. Malm. 2, 793: Dar ne' lumi, vuol dire Entrar grandemente in collera, Dar nelle scandescenze; ed è lo stesso che Dar nelle furie.
Esempio: Magal. Lett. ined. 1, 323: Non mi maraviglio che il nostro S. Padre desse ne' lumi, e ne pigliasse il motivo di ordinare al suo Generale di licenziarlo dalla Religione, come seguì.
Esempio: Baldov. Am. scart. 249: E benchè il dar nei lumi, Chiamar crude le stelle, iniquo il fato, Costume sia d'un amator sprezzato, Nelle sventure mie Non son per porre un tal concetto in opra.
Esempio: Bertin. A. F. Fals. scop. 10: E soprattutto non vi storcete, non istralunate gli occhi e non date ne' lumi al vostro solito.
Esempio: Saccent. Rim. 1, 57: 0 Dio, svanisca La tentazione, o ch'io darò ne' lumi.
Definiz: § XLIX. Essere come lume sul candeliere, o simile, è frase biblica, divenuta proverbiale, che denota Dare, chi è costituito in alta dignità, buon esempio altrui. –
Esempio: De Luc. Dott. volg. Proem. 31: Li principi.... devono osservare le leggi e la giustizia come li privati, e qualche cosa di più, per esser il lume che sta sopra il candeliero publicamente esposto per guida degli altri.
Definiz: § L. Essere come mettere l'olio nel lume; modo proverbiale, che significa Ripigliare, mediante qualche opportuno provvedimento, forza, vigore, sollecitamente; e più spesso dicesi di persona malandata o infermiccia.
Definiz: § LI. Far lume, vale Illuminare, Fare, mediante un lume o luce qualsiasi, che ci si veda, e propriamente in luogo oscuro, o di notte; e per lo più si costruisce col compimento mediante la particella A. –
Esempio: Barber. Regg. Donn. 424: La prima porta l'anel de! rubino, Che lume facie a chi presso le viene (qui per similit.).
Esempio: Bocc. Com. Dant. M. 1, 412: E vengo in luogo, ove non è, nè sole, nè stella, nè lumiera che luca, cioè faccia lume.
Esempio: Vasar. Lett. M. 244: L'angelo del Signore con una luce luminosissima, facendo lume al suo Fattore, lo conforta in nome del Padre a soffrire l'empia morte.
Esempio: Dat. Vegl. 3, 171: La si lasciò segare (la gamba), e tenendo in mano una candela fece lume a chi la segava.
Definiz: § LII. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Dant. Purg. 4: Di retro a quel condotto Che speranza mi dava e facea lume.
Esempio: Petr. Rim. 1, 234: Per far lume al pensier torbido e fosco, Cerco 'l mio sole.
Esempio: Bern. Orl. 14, 71: E gli altri fanno lor, come dir, lume, E spalle e scorta, e mostrali lor la via.
Definiz: § LIII. E riferito a casa o stanza, vale Dare, Procurare, luce. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 105: Con questa invenzione riparavano al freddo e facevano lume alle abitazioni loro.
Definiz: § LIV. Farsi lume con le mani, figuratam., e in modo scherzevole, vale Andar tentone al buio. –
Esempio: Grazz. Pros. 288: Il giovane, troppo desioso, cominciò a camminare per la sala, facendosi lume con le mani; ed accostatosi a un muro, andò continuando per insino che trovò l'uscio.
Definiz: § LV. Guatar le cose al lume di prete Pero che facea buio. Proverbio che vale: Mancare di cognizioni e di criterio, Giudicare da ignorante. –
Esempio: Bracc. R. Dial. 124: Siete assuefatto a guatar le cose al lume di prete Pero, che facea buio.
Definiz: § LVI. Non veder lume, figuratam., vale Esser sopraffatto da qualche passione che faccia perdere la chiara cognizione delle cose, Non vederci più. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. R.: Sorpresi dalla immensa caligine dell'ira, non vedevano lume.
Esempio: Bern. Orl. 15, 27: Tanto è turbato che lume non vede.
Esempio: E Bern. Orl. 19, 37: Gli seguiva Con tanta rabbia che non vede lume.
Definiz: § LVII. Non veder lume che per gli occhi di alcuno; dicesi, in maniera proverbiale, di chi, amando teneramente una persona, la seconda pienamente.
Definiz: § LVIII. Pagare il lume e i dadi. –
V. Dado, § XXVII.
Definiz: § LIX. Perdere il lume degli occhi, vale, figuratam., Lasciarsi vincere, sopraffare, dalla collera o da altra gagliarda passione.
Definiz: § LX. Prendere lume, da un dato luogo, o Pigliare, lume, da un dato luogo, detto di finestre o di stanze, vale Ricevere la luce da esso luogo. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 3, 283: Accanto a questa cappella ne fece un'altra,... con finestre che pigliano lume dal cortile e lo dànno, non solo alla detta cappella, ma ancora, ribattendo dirimpetto in due finestre simili, alla stanza dell'organetto.
Definiz: § LXI. Reggere il lume o Tenere il lume, dicesi, figuratam. e familiarmente, per Favorire altrui in opere illecite, specialmente in amori.
Definiz: § LXII. Render lume, vale Illuminare; comunemente Fare lume o Dar lume. –
Esempio: Bocc. Decam. 3, 145: Aveva costei nella casa, ove il bagno era, una camera oscura molto, sì come quella nella quale niuna finestra, che lume rendesse, rispondea.
Esempio: Ar. Orl. fur. 3, 7: E quella (la lampada) di splendente e chiaro foco Rendea gran lume all'uno e all'altro loco.
Definiz: § LXIII. Tenere il lume ad alcuno, vale Fargli lume affinchè possa accudire alle sue faccende. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 217: Parendo a messer lo maestro, una sera a vegghiare, parte che il lume teneva a Bruno, e che la battaglia de' topi e delle gatte dipignea, bene averlo co' suoi onori preso, ec.
Definiz: § LXIV. E figuratam., e per lo più in modo assoluto, vale Intervenire in qualche maneggio senza avervi utile o faccenda, ma solo per servizio altrui, ed altresì Star presente a checchessia senza pigliarvi parte. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 12, 44: Perch'e' giucava a scacchi a suo sollazzo, Siccom'egli è de' gran signor costume, Volsesi e disse con un suo ragazzo: Chi è quel poltronier, che tiene il lume?
Esempio: Varch. Stor. 2, 454: E in somma non facevano altro che stare, come si dice, a vedere il giuoco, o tenere il lume.
Esempio: Leopard. G. Cap. piac. 48: Ci si negozia, insin ch'egli è barlume; Fannosi allor le faccende maggiori: Lo sento dir, nel resto io tengo il lume.
Definiz: § LXV. Veder lume, vale Aver la vista, Vederci; ma nel senso proprio si usa più spesso in maniera negativa. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 1, 266: Venne a lui (a Tobia) l'Angelo..., e disse: Pace sia a te; e questi disse: Che pace posso io avere, che sto in tenebre, e non veggio lume?
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 331: Un povero uomo era venuto alla chiesa cattedrale, e non vedeva lume.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 3, 163: Quello (Polifemo) piagnente andoe per tutto lo monte Etna, e colle mani tenta le selve; e, non vedendo lume, perquote per gli scogli.
Esempio: Leggend. Tob. V. 4: Tobia acciecò, e non vedea lume.
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 5, 107: E' sa del suo campo il costume, Massimamente la gente Francesca, Che per la sete non vedeva lume (qui per similit.).
Esempio: Buonarr. M. V. Lett. Sic. 173: Io non vi posso attendere, come è vero che io non posso per le noie che ò, ma più per la vecchiezza, perchè non veggo lume.
Esempio: Fag. Comm. 3, 174: O questo ha fame davvero, non vede lume.
Definiz: § LXVI. E usato in locuz. figur., o figuratam., vale Intendere, Conoscere, Aver senno, e simili. –
Esempio: Dant. Purg. 6: E se ben ti ricorda, e vedi lume, Vedrai te simigliante a quella inferma, Che non può trovar posa in su le piume.
Esempio: Barber. Docum. Am. 259: Vede lume Colui che più fornisse, Chè men no' li venisse, Per vie più tempo ancora Che non crede dimora.
Esempio: Petr. Rim. 1, 182: Fuggir disposi gl'invescati rami Tosto ch'incominciai di veder lume.
Esempio: Domin. Gov. Fam. 134: I nostri antichi viddono lume, dottrinando la puerizia.
Esempio: Car. Dicer. 77: Ben è ver, che qualcuno ha per costume Bere a chiusi occhi senza porvi cura; Ma s'io bevessi i' vorrei veder lume.
Definiz: § LXVII. Venire a lume, trovasi per Farsi noto, Venire a scoprirsi; comunemente Venire in luce. –
Esempio: Machiav. Stor. 1, 91: La qual cosa venne a lume per lettere scritte dai Cerchi a quello, non ostante che ec.
Definiz: § LXVIII. Chi vuol conoscere un dappoco, gli faccia accendere il lume e il fuoco. Proverbio che vale: L'uomo inetto si mostra tale anche nelle cose più facili; e applicasi più comunemente alle donne di servizio. –
Esempio: Magal. Lett. scient. 101: Chi vuol conoscere un dappoco, gli faccia accendere il lume e il fuoco, dice un trito assioma di famiglia.
Definiz: § LXIX. Nè donna, nè tela, non la guardare a lume di candela. –
V. Donna, § XLVII.