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CUPEZZA.
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CUPEZZA.
Definiz: Sost. femm. Astratto di Cupo. L'esser cupo, nel senso di Fondo, Profondo; Profondità: ma non è comune. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 3, 435: Il quale occhio, bene che stando in sulla proda del mare veggia il fondo, nol vede essendo in pelago per la cupezza dell'acqua.
Definiz: § I. Comunemente vale Oscurità. –
Esempio: Salvin. Podagr. Luc. 11: E dalle luci dissipa dell'aere La notturna cupezza, andando fuore.
Esempio: Targ. Valdin. 2, 465: In quanto poi ai nocumenti, che arreca il noce alle altre piante vicine, questi derivano.... dalla foltezza e cupezza della sua ombra.
Definiz: § II. Figuratam., Abito dell'uomo di star chiuso in sè stesso in modo, che difficilmente possano gli altri penetrarne l'indole, i sentimenti, i pensieri. –
Esempio: Salvin. Disc. 1, 297: La cupezza fu sempre infeconda, e povera di buon consiglio.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 3, 457: Sperava [Buonaparte] nella cupezza sua, che con questi mezzi acquisterebbe pace con Europa.