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ERPICARE.
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ERPICARE.
Definiz: Att. Lavorare coll'erpice il terreno, sia per seminarvi, sia per ricoprire la sementa; e in quest'ultimo senso riferiscesi anche alla sementa stessa. –
Esempio: Sandr. Pippozz. Gov. Fam.: Siccome il villano, prima di erpicare il campo, mette in assetto l'erpice, ec.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 129: Al quale molto fa pro, se cotale campo s'erpichi poi che sarà seminato.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 174: Si semina [il miglio].... coprendolo prima bene con l'assolcare che fa l'aratro, e poi erpicandolo, e con l'erpice rivolto appianandolo.
Esempio: E Soder. Cult. Ort. 309: Gittando allora quella sementa (del trifoglio) nella polvere, ed erpicandola a dentro almeno due volte, oltre all'erpicature fatte alla segala, s'incorpora talmente in quella terra, che ec.
Esempio: Luchin. SS. Gris. e Bas. 57: Coloro che questa sensibile terra lavorano.... necessitati sono a condurre i buoi aratori sotto 'l giogo, e far profondi solchi, e gettar copiosi semi, ed il campo erpicare.
Esempio: Ginann. Malatt. Gran. 391: Torna il bifolco con uno strumento che chiamasi erpice, e rompe e sminuzza quelle zolle; il che dicesi erpicare.
Esempio: Trinc. Agric. 356: Arata e rotta la terra come sopra, si erpichino i campi sempre per lo traverso.
Esempio: E Trinc. Agric. 378: Passati poi due o tre giorni dopo vangata [la terra] e pulita dall'erbe, radiche ec., s'erpichi replicatamente tutta per più versi, tanto che restino bene stritolate e disfatte tutte le grosse, mezzane e minute zolle.
Esempio: Targ. Rag. Agric. 104: Occare e cratire era presso a poco il nostro erpicare, perchè l'occa, al dire di Varrone, era un istrumento simile ad una crate, cioè gratella o graticcio, per spezzare le zolle e ricoprire i semi.