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1) Dizion. 5° Ed. .
GONORREA.
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Dizion. 5 ° Ed.
GONORREA.
Definiz: Sost. femm. Term. di Medicina. Propriamente vale Scolo delle parti genitali; ma prendesi oggi per Quella malattia venerea la quale consiste nello scolo di mucco e di materie marciose per le parti della generazione sia maschili sia femminili, spesso con ardore e dolore delle parti medesime nell'orinare.
Dal basso lat. gonorrhoea, e questo dal grec. γονόῤῥοια. –
Esempio: Benciv. Cur. malatt. volg.: L'agnocasto giova alla gonorrea.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 3, 35: Poichè per il continuato e già irremediabile male della gonorrea e per l'infinite prove ed esperienze si conosceva inabile a generar figliuoli.
Esempio: Red. Cons. 1, 60: Fu sorpreso in prima da una fiera e dolentissima gonorrea di diverso e brutto colore.
Esempio: E Red. Cons. appr.: Per liberarsi ancora dalla gonorrea fu purgato e ripurgato dal suo medico.
Esempio: Vallisn. Op. 3, 410: Gonorrea vogliono alcuni valenti maestri che sia scolazione di rene, che chiamano sfilato; ma i reni, se non per consenso, non v'hanno che fare nè punto nè poco, essendo destinati alla separazione dell'orina, ma non del seme, ec.
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. 278: Ma più frequente assai in questo genere di mali virili è quel flusso dell'uretra, che per erronea volgare supposizione fu chiamato da' Greci maestri col nome di gonorrea, ch'ei ritiene ancora, quasi quell'umore fluente fosse prolifico, benchè ec.
Esempio: E Cocch. Bagn. Pis. appr.: Sembra più ragionevole l'intendere con questo nome di gonorrea il continuo esito involontario dell'uretra, d'un umore sieroso e leggiermente purulento, versato in quel canale dall'estremità esalanti delle minime arterie sparse nell'interna superficie di esso.
Esempio: Mei C. Metod. Cur. trad. 255: Siccome io ebbi tutto l'agio di rilevare più e più fiate nella comune e non natural cura della gonorrea virulenta.