Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
ADASTIARE.
Apri Voce completa

pag.188


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
ADASTIARE.
Definiz: Att. Lo stesso che Astiare, premessavi la preposiz. ad; ma è meno usato. −
Esempio: Rim. ant. F. Salad. Pav. 1, 442: Donna, il cantar piacente, Ch'eo feci dolcemente, fue adastiato: Però m'è in grato farne dimostranza.
Esempio: E Rim. ant. Dant. Maian. 2, 461: Lasso! per ben servir sono adastiato.
Esempio: Vill. G. 1, 142: E sempre s'adastiavano, ed erano in continua guerra insieme.
Esempio: Stor. Pistol. 60: Li Tedici e Lazzari, che erano li maggiori, adastiavano molto l'uno l'altro.
Esempio: Magal. Lett. scient. 57: E torna assai bene che dal sapore, dal colore e dall'odore, e la lingua e l'occhio e l'odorato, ciascuno tragga la sua dilettanza, e sì l'un senso all'altro non porti invidia, e s'adastino.
Definiz: § E in forma di Neutr. −
Esempio: Rucell. Or. Cical. III, 1, 145: A noi si conviene, senz'adastiar alle altrui fortune, mirar con occhio pietoso.... la nostra florida fu già toscana favella.