Lessicografia della Crusca in rete

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Definiz: Avverb. di tempo presente. Lo stesso che Ora. Adesso, come comunemente si dice.
Dal lat. modo, di cui è apocope. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 34: Fedelissimo amico e servo voi, di quanto il vale e può, di tutto grado, ad ogni buon grado vostro, e mo e sempre.
Esempio: E Fr. Guitt. Lett. 69: E 'l signor nostro,... tutto onore senza onta metta e tegna in voi, e mo e sempre.
Esempio: Dant. Purg. 23: La faccia tua, ch'io lagrimai già morta, Mi dà di pianger mo non minor doglia.
Esempio: Canig. Ristor. 125: Vogli, pietoso Padre, al tutto menno D'angosce far quel popol tribolato, Che d'allegrezza mo non sente cenno.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 81: E viensene a star meco bene spesso; mo vedi vu?
Esempio: Sacch. Rim. G. 67 t.: E veggio quel che è mo Nel tristo mondo.
Definiz: § I. E retto dalle particelle A e Da. –
Esempio: Vell. Cron. 10: Perchè per lo tempo avvenire si possa ritrarre alcuna cosa di quello che in fino a mo non è stato ritratto.
Esempio: Bocc. Teseid. 12, 17: Però da mo in avanti Ciascun festeggi, e 'l piangere e l'omei Si lasci star.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 306: E da mo innanzi per questo terreno non venire, perciocchè io ti tratteria come inimico mortale.
Definiz: § II. Pur mo, e talvolta anche semplicemente Mo, vale Testè, Poc'anzi, Or'ora. –
Esempio: Dant. Inf. 10: Buon duca, non tegno nascosto A te mio cor, se non per dicer poco; E tu m'hai non pur mo a ciò disposto.
Esempio: E Dant. Purg. 8: Verdi, come fogliette pur mo nate, Erano in veste.
Esempio: E Dant. Parad. 4: Non hanno in altro cielo i loro scanni, Che quegli spirti che mo t'appariro.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 108: Mo; cioè avale.
Esempio: Poliz. Rim. C. 12: Giovane donna sembra veramente Quasi sotto un bel mare acuto scoglio, O ver tra' fiori un giovincel serpente, Uscito pur mo fuor del vecchio scoglio.
Esempio: Beniv. Eglogh. 80: Già nude al sol si stan l'aride spine Che pur mo in bianche spoglie ornate vidi.
Definiz: § III. In corrispondenza con altro Mo, equivale a Talora, Quando. –
Esempio: Dant. Parad. 31: Si per la viva luce passeggiando, Menava io gli occhi per li gradi, Mo su, mo giù, e mo ricirculando.
Definiz: § IV. Trovasi anche come particella rafforzativa. –
Esempio: Bern. Orl. 46, 6: Un che sappia conoscere il terreno, È mo atto a scoprir questo tesoro.
Esempio: Menz. Sat. 68: E che sa egli mo, testa di pazzo, Se tu sei dotto, o se tu sei dottore?
Definiz: § V. Mo Mo, così ripetuto, vale Immediatamente, In questo medesimo istante. –
Esempio: Lipp. Malm. 6, 40: Sta' pur, dic'ei, con l'animo posato, Ch'a servirti mo mo vo' dar di piglio.
Esempio: Not. Malm. 2, 478: Mo, Mo: Adesso adesso. È il latino modo usato in Lombardia e poco in Firenze.