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1) Dizion. 5° Ed. .
DRUDA.
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Dizion. 5 ° Ed.
DRUDA.
Definiz: Sost. femm. Donna che corrisponde altrui disonestamente in amore.
Provenz. druda e catal. druda, ant. franc. drue. ‒
Esempio: Mont. Poes. App. 17: Qual trafitto Muor bestemmiando d'una druda in seno.
Esempio: Pindem. Poes. 172: Tra sue barbare drude, incensi e voti Arse e fece quel Re, che al suo Dio vero Prima il gran tempio alzò.
Definiz: § I. Druda, si usò per Donna amata. ‒
Esempio: Febuss. Breuss. 5, 7: Ti prego, druda mia legiadra, Che in ver di me tu non ti mostri strana.
Esempio: Firenz. Comm. 1, 396: Chi vuol fare un rilevato piacere a questi crucifissi dallo amore, dica ben di loro, o della lor druda, in su queste cartucce.
Definiz: § II. Figuratam. ‒
Esempio: Dant. Conv. 177: Tutte scienze chiama regine e drude e ancelle, e questa chiama colomba.
Esempio: E Dant. Conv. 241: Nobilissima essenzia è la divina, e in lui per modo perfetto e vero, quasi per eterno matrimonio: nell'altre Intelligenzie è per modo minore, quasi come druda, della quale nullo amadore prende compiuta gioia, ma nel suo aspetto contentane la sua vaghezza.
Definiz: § III. Per similit., detto di animale. ‒
Esempio: Car. Rim. 110: Or m'assembri Un rozzo e vil capraro: un caprar vile, Che veggendo il marito del suo gregge Gir le cornute sue drude montando, Tutto si sface ec.