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Dizion. 5° Ed. .
CUCINARE.
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CUCINARE. Definiz: | Att. Acconciare e cuocere ciò che dee servir di cibo o vivanda. |
Da cucina. Lat. coquinare. – Esempio: | Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 122: Vedendovi molta bella erba da cucinare per la vita di que' frati, prese il bastone suo, e andolla percotendo. |
Esempio: | Ar. Sat. 1, 154: Provvedimi.... Di chi cucini pur così alla grossa Un poco di vaccina o di montone. | Esempio: | Grazz. Rim. 2, 233: Cucinare al paragone Noi saper di tutte carne. | Esempio: | Red. Esp. nat. 102: Senza spesa si può cucinare ogni maniera di vivande. | Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 73: Disperati gridar: pigliamo il gatto, È grasso, e a cucinarlo dolce e forte, Forse se ne farà qualche ritratto. |
Definiz: | § I. Figuratam. e in maniera scherzevole, parlandosi di affare, faccenda e simili, che abbia dell'imbrogliato, dicesi per Accomodarla, Assestarla in qualche modo, Darle qualche ordine, assetto; e parlandosi di persona, per Dare un qualche recapito agli affari, all'ufficio e simili, di essa. |
Definiz: | § II. In forma di Neutr. Far da cucina, Preparare il desinare; ed altresì Fare il cuoco. – |
Esempio: | Ar. Sat. 1, 163: Se separatamente cucinarme Vorrà mastro Pasino una o due volte, Quattro e sei mi farà 'l viso dell'arme. |
Esempio: | Cellin. Vit. 174: Sotto alla casa mia ci era una lavandara, la quale pulitissimamente mi cucinava. | Esempio: | Vasar. Vit. Pitt. 10, 154: Non avendo egli nè chi gli cucinasse nè chi lo tenesse in casa. | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 41: Uscianne, dove Si debbe cucinar? N. Mena costoro Suso in cucina. |
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