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1) Dizion. 5° Ed. .
AGUZZATO e AUZZATO.
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AGUZZATO e AUZZATO.
Definiz: Partic. pass. di Aguzzare e Auzzare. −
Esempio: Cellin. Vit. 198: Ancora io, auzzato i mia ferruzzi dello ingegno, feci tanto che ec.
Esempio: Tedald. Agric. 11: Aguzzati [i tralci], commetti insieme l'auzzatura.
Definiz: § I. E in forma d'Add. Reso aguzzo, acuto, appuntato. −
Esempio: Ovid. Pist. 54: Ficca ne' miseri fegati l'aguzzate agora.
Esempio: Fior. S. Franc. 50: Li mostra una grande pianura piena di pietre aguzzate e taglienti.
Esempio: Pallad. Agric. 151: Meglio è il ramo lungo un braccio riciso e aguzzato d'ogni capo.
Esempio: Dav. Tac. 2, 239: Le frecce d'ossa aguzzate, perchè non hanno ferro, sono la loro speranza.
Esempio: E Dav. Colt. 492: E sì v'incastra la marza, auzzata e scarnata con diligenza.
Esempio: Salvin. Odiss. 187: Sì nell'occhio di lui presa tenendo Stanga a fuoco auzzata, noi giravamo.
Definiz: § II. Detto dei sentimenti del corpo e dei loro organi, così al proprio come al figurato. −
Esempio: Bocc. Laber. 7: Questo pensiero.... quasi dagli occhi della mente ogni oscurità levatami, in tanto la vista di quelli aguzzati rendè chiara.
Definiz: § III. E detto di macine da mulino, Resa scabra. −
Esempio: Manett. Mem. Frum. 49: Può cadere il caso che resti [la farina] peggiorata dalla mescolanza di quel tritume di pietra, che nasce dalla macine stessa allora accomodata, o, come si dice, auzzata.