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NOMARE
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NOMARE.
Definiz: Att. Designare con un dato nome; ed altresì Chiamare, Ricordare, per nome, e simili. Ma oggi è voce di uso poetico, dicendosi comunemente Nominare. –
Esempio: Dant. Inf. 25: Ei seguette.... Che l'un nomare all'altro convenette.
Esempio: E Dant. Purg. 11: Cotesti che ancor vive, e non si noma, Guardere' io, per veder s'io 'l conosco.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 89: L'ultima Elisa non senza cagione nomeremo.
Esempio: Stef. March. Istor. 1, 14: L'uno nomò Romolo e l'altro Remolo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 11, 25: Qual sagra, qual falcon, qual colubrina Sento nomar, come al suo autor più aggrada.
Esempio: Varch. Lez. Accad. 349: Il primo de' quali.... s'appella il demone buono...; il secondo, il quale è pessimo e mortalissimo, si noma il demone cattivo.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 349: Il bel villaggio Fondai, che dal mio nome allor fu detto Maiano, com'ancor oggi si noma.
Esempio: Bard. G. Vill. Adr. 13: La quale (la villa di Mecenate) da alcuni per villa d'Angusto è nomata, per andarvi egli spesso a diporto.
Esempio: Giust. Vers. 312: Sempre al tuo santo nome Religïoso brivido Il cor mi scosse, come Nomando un caro obietto Lega le labbra il trepido E reverente affetto.
Definiz: § I. Pure per Chiamare, in costrutto con un predicato. –
Esempio: Fosc. Poes. C. 18: Te nudrice alle Muse, ospite è Dea Le barbariche genti che ti han doma Nomavan tutte.
Esempio: Leopard. Poes. 53: Madri d'imbelle prole V'incresca esser nomate.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 74: Chiama gli usignoletti alati Orfei, E i grilli noma pur voce dei prati.
Definiz: § II. Neutr. pass. normarsi In costrutto con un predicato, vale Avere il nome, Chiamarsi col nome, che è espresso dal predicato; e con un termine retto dalla particella Da, vale Prender nome, Appellarsi. –
Esempio: Petr. Rim. F. 25: Prese ha già l'arme per fiaccar le corna A Babilonia, e chi da lei si noma.
Definiz: § III. E per Dire, Manifestare, il proprio nome. –
Esempio: Mont. Poes. 2, 183: Or piacciati cortese a me tu pure Nomarti, e dirne i genitori.