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Dizion. 5° Ed. .
LACRIMARE e LAGRIMARE.
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LACRIMARE e LAGRIMARE. Definiz: | Sost. masc. L'atto del versar lacrime, del piangere; Pianto. – |
Esempio: | Dant. Purg. 22: Vennermi poi parendo tanti santi, Che, quando Domizian li perseguette, Senza mio lagrimar non fur lor pianti. |
Esempio: | E Dant. Vit. nuov. 120: Per questo raccendimento di sospiri si raccese lo sollevato lagrimare, in guisa che li miei occhi pareano due cose che desiderassero pur di piangere. |
Esempio: | E Dant. Rim. 134: L'amaro
lagrimar che voi faceste, Occhi miei, così lunga stagione, Facea maravigliar l'altre persone Della pietate. |
Esempio: | Petr. Rim. 1, 229: Pioggia di lagrimar, nebbia di sdegni, Bagna e rallenta le già stanche sarte, Che ec. |
Esempio: | Bocc. Fiamm. 173: Il lungamente afflitto petto ancora amava gli assuefatti lagrimari. | Esempio: | E Bocc. Teseid. 10, 86: E sè e lui aveva tutto molle Di lagrimari da' begli occhi mossi. |
Esempio: | Sacch. Op. div. 28: In questa vita non è nessuno, che tanto bene potesse fare, che meritasse un attimo di vita eterna; e Dio la dà per uno solo lagrimare. | Esempio: | Tass. Gerus. 4, 61: E saran nel mio sangue estinte l'ire, Che dal mio lagrimar non fiano spente, Se tu noi vieti. | Esempio: | E Tass. Gerus. 16, 50: Prendergli cerca allor la destra o 'l manto, Supplichevole in atto, ed ei s'arretra. Resiste e vince: e in lui trova impedita Amor l'entrata, il lacrimar l'uscita. |
Esempio: | Mann. Lez. Ling. tosc. 50: In più autori leggiamo i diri, i vestiri, i mangiari, i lagrimari, i legari, i quali però non debbonsi da noi con tanta franchezza adoprare. |
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