Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
LACRIMARE e LAGRIMARE.
Apri Voce completa

pag.26


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
LACRIMARE e LAGRIMARE.
Definiz: Sost. masc. L'atto del versar lacrime, del piangere; Pianto. –
Esempio: Dant. Purg. 22: Vennermi poi parendo tanti santi, Che, quando Domizian li perseguette, Senza mio lagrimar non fur lor pianti.
Esempio: E Dant. Vit. nuov. 120: Per questo raccendimento di sospiri si raccese lo sollevato lagrimare, in guisa che li miei occhi pareano due cose che desiderassero pur di piangere.
Esempio: E Dant. Rim. 134: L'amaro lagrimar che voi faceste, Occhi miei, così lunga stagione, Facea maravigliar l'altre persone Della pietate.
Esempio: Petr. Rim. 1, 229: Pioggia di lagrimar, nebbia di sdegni, Bagna e rallenta le già stanche sarte, Che ec.
Esempio: Bocc. Fiamm. 173: Il lungamente afflitto petto ancora amava gli assuefatti lagrimari.
Esempio: E Bocc. Teseid. 10, 86: E sè e lui aveva tutto molle Di lagrimari da' begli occhi mossi.
Esempio: Sacch. Op. div. 28: In questa vita non è nessuno, che tanto bene potesse fare, che meritasse un attimo di vita eterna; e Dio la dà per uno solo lagrimare.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 61: E saran nel mio sangue estinte l'ire, Che dal mio lagrimar non fiano spente, Se tu noi vieti.
Esempio: E Tass. Gerus. 16, 50: Prendergli cerca allor la destra o 'l manto, Supplichevole in atto, ed ei s'arretra. Resiste e vince: e in lui trova impedita Amor l'entrata, il lacrimar l'uscita.
Esempio: Mann. Lez. Ling. tosc. 50: In più autori leggiamo i diri, i vestiri, i mangiari, i lagrimari, i legari, i quali però non debbonsi da noi con tanta franchezza adoprare.