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CARTOLAIO e CARTOLARO
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CARTOLAIO e CARTOLARO.
Definiz: Sost. masc. Colui che vende carta, penne, calamaj ed altre cose per uso di scrivere. –
Esempio: Quad. Cont. Or. S. Mich. R. 183, 6: A Bartolo Tucci cartolaio, per prezzo di più quaderni di fogli di bambagia ec.
Definiz: § I. Cartolaio si disse per Venditore di libri scritti o stampati; Libraio. –
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 385: Di poi si partiva [ser Filippo di ser Ugolino] dalla Badia, e veniva tra' Cartolaj, per vedere se vi era libro ignuno che non avesse, per comperarlo.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 158: Lo menò in bottega d'un cartolaio chiamato Iacopo di Giunta, e fattosi... un Plinio volgare, gli mostrò ec.
Esempio: Gell. Capr. Bott. 108: Bartol cartolaio, mio compare, m'ha detto che e' non se ne vende più nessuna.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 84: I cotali libri sono di Cicerone; e il cartolaio che gli vende, dice che sono suoi.
Esempio: Borgh. V. Lett. IV, 4, 108: Il Gello scrisse già un Trattatello dell'origine di Firenze, il quale vidi allora, e me ne risi, perch'era tutto pien di baie Aramee; e poi ne ho cerco a questi cartolaj, nè l'ho saputo ritrovare.
Definiz: § II. Ed anche per Legatore di libri. –
Esempio: Poliz. Pros. 74: Non v' ho potuto attendere la impromessa di quello libro, perchè la copia è a Firenze, e l'altra al cartolaio, che m'ha tenuto in lunga.
Esempio: Buonarr. Sat. 8, 270: Il fa scriver [il libro] di lettera serena, E l'allumina e 'l fregia intorno d'oro.... Di cartolaj esquisito lavoro.