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Dizion. 5° Ed. .
EVVIVA.
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pag.445
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EVVIVA. Definiz: | Esclamazione di esultanza, con la quale si fa plauso, e si augura bene ad alcuno. Voce che si compone di e e di viva. – |
Esempio: | Giust. Vers. 4: Gole di frate al nuovo don Pirlone Diranno Evviva. | Esempio: | E Giust. Vers. 68: Evviva chi salì, viva chi scese. |
Definiz: | § I. E usato a maniera di Sost. masc. indecl., per Applauso. – |
Esempio: | Targ. Viagg. 11, 283: Fu altresì ordinato.... che in tali allegrie non si potessero fare delli evviva, se non al Principe. | Esempio: | Bott. Stor. Amer. 1, 113: Itasene [la plebe] presso la casa di lui, gridati prima alcuni evviva, se n'andò senza far altro danno. | Esempio: | Giust. Vers. 295: Dividete e regnate.... A questo punto Suonò d'evviva la piazza vicina Al principe col popol ricongiunto, All'Italia e alla Guardia cittadina. |
Definiz: | § II. Usasi a modo d'interiezione, e per ironia, come a disapprovare quel che altri dice. – |
Esempio: | Guadagn. Poes. 2, 238: Evviva! io sono il trinca, e gli altri bevono. |
Definiz: | § III. Usasi anche come saluto familiare incontrandosi con alcuno, e come augurio di prosperità quando altri starnutisce. |
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