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1) Dizion. 5° Ed. .
EVVIVA.
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Dizion. 5 ° Ed.
EVVIVA.
Definiz: Esclamazione di esultanza, con la quale si fa plauso, e si augura bene ad alcuno. Voce che si compone di e e di viva. –
Esempio: Giust. Vers. 4: Gole di frate al nuovo don Pirlone Diranno Evviva.
Esempio: E Giust. Vers. 68: Evviva chi salì, viva chi scese.
Definiz: § I. E usato a maniera di Sost. masc. indecl., per Applauso. –
Esempio: Targ. Viagg. 11, 283: Fu altresì ordinato.... che in tali allegrie non si potessero fare delli evviva, se non al Principe.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 113: Itasene [la plebe] presso la casa di lui, gridati prima alcuni evviva, se n'andò senza far altro danno.
Esempio: Giust. Vers. 295: Dividete e regnate.... A questo punto Suonò d'evviva la piazza vicina Al principe col popol ricongiunto, All'Italia e alla Guardia cittadina.
Definiz: § II. Usasi a modo d'interiezione, e per ironia, come a disapprovare quel che altri dice. –
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 238: Evviva! io sono il trinca, e gli altri bevono.
Definiz: § III. Usasi anche come saluto familiare incontrandosi con alcuno, e come augurio di prosperità quando altri starnutisce.