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1) Dizion. 5° Ed. .
DUOLO.
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DUOLO.
Definiz: Sost. masc. Grave afflizione, Vivo dispiacere, Dolore; ma è voce oggi usata più che altro in poesia. In una iscrizione latina trovasi dolus, in senso di Dolore. ‒
Esempio: Dant. Inf. 4: Gran duol mi prese al cor quando lo intesi, Perocchè gente di molto valore Conobbi che in quel Limbo eran sospesi.
Esempio: E Dant. Purg. 7: E quindi viene il duol che sì li lancia.
Esempio: Stor. Barl. 64: Quando elli udio ciò che Zardan li disse del suo figliuolo, non si potrebbe contare l'ira e la malinconia e 'l duolo ch'elli ebbe.
Esempio: Petr. Rim. 1, 123: Di for e dentro mi vedete ignudo; Benchè 'n lamenti il duol non si riversi.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 184: E tutto il suo duolo e maninconia si è, che tu no ne pigli tanto affanno che tu ne 'nfermi.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 354: E quest'è, Bartolo, Il duol mio, ch'i' son stato matto, e a studio Ho cerco di star male.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 36: Non pur mortale, Ma già morta ai diletti, al duol sol viva.
Esempio: Chiabr. Rim. 2, 319: Lasso, mio duol più si commove e bolle.
Esempio: Fag. Pros. 4: Mostrare, se non vero, almen finto il lor duolo.
Esempio: Leopard. Poes. 39: Spirti v'aggiunga, e vostra opra coroni Misericordia, o figli, E duolo e sdegno di cotanto affanno, Onde bagna costei (l'Italia) le guance e il velo.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 359: Oh quale Sarebbe il duol, se ti rapia la morte Nel dolce tempo dell'età novella, Sposo diletto!
Definiz: § I. E figuratam. e poeticam., per Danno, Guaio, Sciagura. ‒
Esempio: Dant. Inf. 21: Non vedi tu ch'ei digrignan li denti, E con le ciglia ne minaccian duoli?
Esempio: E Dant. Parad. 19: Lì si vedrà il duol che sopra Senna Induce, falseggiando la moneta, Quei che morrà di colpo di cotenna.
Esempio: Pulc. L. Morg. 11, 53: Io trarrò a Gano il cuor prima dal petto, Ch'i' sofferi veder mai tanto duolo.
Definiz: § II. Pur figuratam. e poeticam., per Lamento, Grido doloroso, Pianto; onde Fare duolo, Menare, duolo, vale Lamentarsi, Rammaricarsi per dolore. ‒
Esempio: Nov. ant. B. 103: Vide Tristano che menava così grande duolo, e che si batteva lo volto con le mani, e diceva molte cose di suo amore.
Esempio: Dant. Inf. 8: Negli orecchi mi percosse un duolo.
Esempio: E Dant. Inf. 14: Quella [gente] che giva intorno era più molta, E quella men, che giaceva al tormento, Ma più al duolo avea la lingua sciolta.
Esempio: Bocc. Teseid. 2, 71: Di quella usciron facendo gran duoli.
Esempio: Ar. Orl. fur. 11, 83: Un lungo grido, Un alto duol l'orecchie gli feria.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 37, 26: Trovan tre donne Che fan quel duolo.
Definiz: § III. E per Lacrime. ‒
Esempio: Dant. Inf. 17: Per gli occhi fuori scoppiava lor duolo.
Esempio: E Dant. Inf. 33: Lo pianto stesso lì pianger non lascia, E il duol, che truova in su gli occhi rintoppo, Si volve in entro a far crescer l'ambascia.
Esempio: Cas. Rim. 1, 2: Certo, perch'io mi strugga e di duol bagne Gli occhi dogliosi e 'l viso tristo,... Nulla da voi fin qui mi vene aita.
Definiz: § IV. Duolo, vale anche Lutto, e figuratam. Veste che indica lutto, Bruno; ma soltanto nelle maniere Abito di, o da, duolo, Prendere il duolo, Vestire a duolo; le quali oggi non si userebbero che in poesia. ‒
Esempio: Ar. Orl. fur. 43, 177: E i cavalli coi paggi ivano il suolo Radendo col lor abito di duolo.
Esempio: Tass. Rim. 2, 261: Nell'abito di duolo Miro odorati fiori, E più vaghi in bel negro i bei colori.
Esempio: E Tass. Lett. 3, 57: Accetto l'abito da duolo, non dico per consolazione del dolore,... ma per segno de la mia servitù.
Esempio: Carlett. Viagg. 2, 167: Tutto quanto il regno si veste a duolo, di canovaccio bianco e rozzo.
Esempio: Bertin. A. F. Specch. 7: La sera stessa trovatomi a sorte in casa di quel signore, esortai l'illustrissimo suo genitore a prender il duolo, per esser egli parente di quel gentiluomo.
Esempio: Salvin. Lament. Ger. 32: Le strade di Sïon vestite a duolo Piangon, perchè alla festa alcun non viene (qui per similit.).
Definiz: § V. Duolo, vale anche Sensazione dolorosa, Doglia, Dolore fisico; ma oggi è più che altro d'uso popolare. ‒
Esempio: Passav. Specch. Penit. 14: E il duolo della infermitade occupa l'uomo, e mettelo in travaglio, e fallo sì dimenticare lui medesimo, che non s'avvede di dovere morire.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 66: Calandrino, sentendo il duolo, levò alto il piè.
Esempio: Varch. Boez. 149: Tronco d'un corno, sotto l'onde ascose La sua fronte Acheloo, tal duol gli diede.
Esempio: Cecch. Mogl. 5, 9: Pandolfo, chi ha gran duolo, grande strido mette.
Esempio: Tass. Gerus. 11, 55: Quasi non senta Il mortifero duol della ferita, Dal cominciato corso il piè non lenta.
Esempio: Fag. Comm. 5, 206: Questa sorta gente non ha mai un duol di capo.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 21: Finì la zuffa, ma se terminati I colpi son, non terminaro i duoli In quei poveri corpi sconquassati.
Definiz: § VI. Poeticam., e in locuz. figur. ‒
Esempio: Dant. Parad. 6: In ver la Spagna rivolse lo stuolo: Poi ver Durazzo, e Farsaglia percosse Sì, ch'al Nil caldo sì sentì del duolo.
Definiz: § VII. Figuratam., e in ischerzo. ‒
Esempio: Fag. Comm. 7, 123: Oi, oi. M. Ma che avete? A. M'è qua venuto un duolo (si tocca il borsellino).
Esempio: E Fag. Comm. appr.: Oh il duolo adesso m'è quasi passato. M. O buon, ora l'ho intesa, Egli è passato il duolo della spesa.
Definiz: § VIII. Poeticam., per Pena afflittiva o dolorosa; Tormento, Martoro, e simili. ‒
Esempio: Dant. Inf. 9: E veggio ad ogni man grande campagna Piena di duolo e di tormento rio.
Esempio: Forteguerr. Cap. 229: Eppure il tempo col rapido volo Tutti ne getta nel profondo oblio, D'onde altri passa nell'eterno duolo.
Definiz: § IX. E assolutam. Duoli, trovasi per Dolori del parto. ‒
Esempio: Tolom. Lett. 103: Son molti anni ch'io ho la mente pregna d'un concetto il quale ancora non ho partorito, ben n'ho avuto tal volta i duoli (qui in locuz. figur.).
Definiz: § X. Mettere in duolo, trovasi figuratam. e poeticam., per Mettere in dolorosa condizione, Mettere in punizione. ‒
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 8, 20: Un rege solo Voglion fin le dorate ingegnose api, Ed al piacer di lui reggono il volo; Nè fia che alcuna contra lui s'incapi, Altrimenti vien morta, o messa in duolo.
Definiz: § XI. Prendere duolo di checchessia, o Pigliare, duolo di checchessia, vale Affliggersene, Addolorarsene. ‒
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 21, 19: Poi tal duol ne piglia, Che il petto, il volto, i fianchi si percuote.