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1) Dizion. 5° Ed. .
CACCABALDOLA
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Dizion. 5 ° Ed.
CACCABALDOLA.
Definiz: Sost. femm. usato al plur. Carezze, Moine, Atti lusinghevoli.
Forse da cacca, onde si fece anche Cacheria per Leziosaggine, Moina, e blandulus vezzeggiativo di blandus, Carezzevole. –
Esempio: Morell. Cron. 308: Toccavano provvigioni, e presenti, e caccabaldole, e frasche, e non vedevano il disfacimento loro.
Esempio: Pataff. 3: Caccabaldole s'usa, e chicchirlò.
Esempio: Cecch. Dichiar. Proverb. 23: Caccabaldole sono spezie di soie, berte o moine, che si fanno a uno, o lodandolo o pregandolo.
Esempio: Leopard. G. Cap. piac. 60: Vedete, io vo' che voi sappiate questo, Che certe caccabaldole son quelle Che fanno amar la moglie più che il resto.
Esempio: Magal. Lett. scient. 132: Gli orivoli, mi si dirà, non vi fanno tanti giuochi d'attorno, quanti ve ne fanno un micino, una passera domestica; nè tante caccabaldole, quante un cane.
Definiz: § Dar caccabaldole, si trova detto di Chi lusinga altrui per entrargli in grazia o per ingannarlo. –
Esempio: Cas. Pros. 3, 186: Vedete d'intendere come S. S. Reverend. si tien servito in questa causa, avvertendo a non mi dar caccabaldole.
Esempio: Varch. Ercol. 107: Fare le paroline è dar soie e caccabaldole o per ingannare o per entrare in grazia di chicchessia.
Esempio: E Varch. Suoc. 2, 1: A ognun bisogna dar soie e caccabaldole.