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1) Dizion. 5° Ed. .
LUE.
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LUE.
Definiz: Sost. femm. Morbo, Peste; ed è voce usata comunemente con gli aggiunti Celtico, Gallico, Venereo, a denotare la Sifilide.
Dal lat. lues. –
Esempio: Red. Cons. 1, 113: Medicamenti abili a vincere la lue gallica.
Esempio: E Red. Cons. 1, 195: lo tengo per cosa certa, che nel corpo di questa signora.... vi siano ancora occulti residui dell'antica sua lue celtica..., e che a questi occulti residui di lue celtica vi sia ancora presentemente accompagnata ec.
Esempio: Bertin. A. F. Medic. dif. 341: La maggior parte però de' moderni vogliono che il mercurio in tanto abbatta la lue venerea, in quanto egli assorba que' sali acidi velenosi, che poi ec.
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. 281: Dalle quali meccaniche mutazioni del corpo ben s'intendono come nascer possano tanto gravi e tanto diversi sintomi e quasi diverse malattie, come.... le brutte e rodenti piaghe cutanee e delle fauci, le lebbrose pustule e le orride macchie elefantiache, febbri etiche e le tisichezze consumanti, e altre tali gravi e bene spesso funeste conseguenze;... e se ne forma una singolare molto composta idea, col nome di lue venerea.
Definiz: § I. Poeticam., e secondo proprietà latina, per Qualsivoglia malattia infettiva che attacchi e corrompa le biade. –
Esempio: Spolv. Colt. Ris. 2, 701: A morte spinse (Cerere) Co' buoi gli agricoltori, e volti altrove I frenati colubri, in preda tutte Lasciò a l'orrida lue le biade inferme.
Definiz: § II. Pure per Peste, detto figuratam., e poeticam., sia di Persona scellerata, sia dì Cosa, o Condizione di cose, molesta, insopportabile. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 7, 4: La sopravesta di color di sabbia Su l'arme avea la maledetta lue (Erifilla).
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 14: Giacchè d'esserne uscito ho la fortuna, Non vo' più quella maledetta lue (la vita del poeta di teatro).