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1) Dizion. 5° Ed. .
FURBERIA.
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FURBERIA.
Definiz: Sost. femm. Astratto di Furbo. L'esser furbo, Qualità di furbo; Astutezza, Accortezza. –
Esempio: Baldov. Comp. dram. 10: Benchè in oggi sia Ogni villan l'istessa furberia, Non alloggia in costui molta malizia.
Esempio: Mont. Poes. App. 62: L'avida furberia, ministro antico, Ministro degno di cotal Sovrano, Fa tutto, ed ella (la sciocchezza, regina) che ha cervel di fico, Ella stessa seconda quel marrano.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 31: Non voglio, se si vede un'altra volta Un uomo che non parla a Lamporecchio, Dican che a fare il mutolo mi metto Per qualche furberia, come Masetto.
Definiz: § I. E per similit. detto di animali. –
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 97: Quel suo contegno (della volpe) Era non già virtù, ma furberia.
Esempio: Mont. Poes. 2, 361: Hai della volpe in cor la furberia.
Definiz: § II. Vale altresì Atto o Pensamento di persona furba o accorta; Accorgimento che ha del malizioso; e con più grave senso Malizia da furbo, Inganno, e simili. –
Esempio: Dat. Lepid. 164: Perchè a lui toccava a renderne conto, non si smarrì punto, e francamente riprese: certo questa è una furberia; stia quieto, ch'ella si ritroverà.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 37: Grandissima furberia, donde n'uscì il vituperoso titolo di viso di I, N, In.
Esempio: Segner. Mann. apr. 26, 1: Se un povero lascia sedursi dalla fame a mentire ingannevolmente, a usar delle furberie, a usar delle fraudi, non è cosa di maraviglia.
Esempio: E Segner. Pred. 219: Non tese frodi, non tramò furberie.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 540: Bisogna in fatti Ch'io m'arrabatti, E bene aguzzi I miei ferruzzi; Furberie non state in ozio.
Esempio: Saccent. Rim. 1, 173: A quei che l'ingannar chiama prudenza, Politico trattar la furberia, Zelo il soffiar palese, ec.
Esempio: Pap. L. Coment. 6, 62: Ricorrendo [Napoleone] a certe furberie che debbono apparir fanciullesche, egli aveva, ec.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 604: Trattato eseguito qualche tempo dopo, sott'altri pretesti, e a furia di furberie.
Definiz: § III. Trovasi anche per Burla, Beffa. –
Esempio: Salvin. Lett. IV, 2, 270: Galeno fece una furberia a questi medici, pare a me, seguaci di Erasistrato.... Era un povero ammalato ec.