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1) Dizion. 5° Ed. .
DIGAMMA.
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Dizion. 5 ° Ed.
DIGAMMA.
Definiz: Sost. masc. Term. grammaticale. Segno d'aspirazione, somigliante nella forma ad un'F, che gli Eolj premettevano a voci comincianti per vocale, e anche ponevano nel corpo della parola fra due vocali, per isfuggire l'iato.
Dal lat. digamma, e questo dal grec. δίγαμμα, voce composta da δίς e γάμμα, perchè rappresenta un gamma maiuscolo sovrapposto all'altro. –
Esempio: Firenz. Pros. 1, 314: Potrebbe dire altresì, che Claudio imperadore vi aggiunse il digamma eolico alla riversa in questo modo ⅎ, il quale avesse forza di v.
Esempio: Salv. Avvert. 1, 286: Onde par quasi che per lo vecchio digamma, come talvolta fu in costume degli antichi linguaggi, il segno della h, da' nostri del miglior secolo fosse riconosciuto.
Esempio: Dav. Tac. P. 1, 6: Non ci rimane notizia se non del digamma eolico in alcune tavole.
Esempio: Salvin. Annot. Tanc. 529: Fiesola... il Poliziano la piglia da Αισύλη Aesyla, una delle Pleiadi figliuole d'Atlante, coll'aggiunta in principio del digamma eolico.
Esempio: Lanz. Sagg. Ling. etrusc. 1, 64: Gli Eolj, secondo Prisciano e Dionisio, usarono il digamma F, or nel principio delle voci che da vocale incominciano, aspirate o non aspirate che fossero, or fra due vocali.