Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
MACERATO, e talora per sincope MACERO
Apri Voce completa

pag.599


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
MACERATO, e talora per sincope MACERO.
Definiz: Partic. pass. di Macerare.
Lat. maceratus. –
Esempio: Vill. G. 323: E quel castello combattuto, e con più dificj grossi, che gittavan dentro, maceratolo, per tutto ciò non s'arrendea.
Esempio: E Vill. G. 597: Per le quali imposte in Pisa e in Lucca n'ebbe grandi rammarichii e dolori per li cittadini, per la soperchia gravezza, e il loro male stato, e macerati dalle guerre.
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 6: Dalla sua dura e soda scorza (d'un certo albero) si trae legname da abbruciare; sotto questa sono filaccichi da far lino, e con esso, macerato e curatolo, tele finissime.
Esempio: E Soder. Cult. Ort. 133: Scrive Plinio, l'Asia produr ginestre che, macerate per dieci dì nell'acqua è dipoi gramolate, scotolate e filate, servono a far reti molto durabili nell'acqua per prendere i pesci.
Esempio: Red. Cons. 1, 297: Macerate (le frondi di certa palma) conte il nostro lino, e filate, se ne fabbricano con ingegnosa maestria varie fazioni di panni.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 2, 295: È quel macerare che si dice de' penitenti quando e' si tormentano con le battiture delle discipline..., che noi gli dichiam poi macerati dalle percosse.
Esempio: Magal. Relaz. 89: Quella prima grossa scorza stopposa, che fascia il cocco,... macerata nell'acqua e scotolata a uso di lino si fila in ogni sorta di refe.
Esempio: Pap. L. Coment. 6, 271: Napoleone, macerato dalla tristezza e dal dispetto che per ripugnanza alle restrizioni impostegli lo indusse ad una maniera di vita molto sedentaria dopo averne menato una cotanto attiva e infaticabile, ec.
Definiz: § I. E in forma d'Add. Reso molle, trattabile, atto ad essere lavorato o adoperato, con tenerlo opportunamente nell'acqua, o in altro liquido a ciò preparato; detto di checchessia, e specialmente di piante tessili, come lino, canapa, e simili. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 116: La stoppa agevolmente si toglie, poichè sarà macerata nell'acqua, e lavata, e scossa, e poscia seccata.
Esempio: Ricett. fior. G. 233: Di poi cuoci nell'olio, il secondo dì il cardamomo, prima macerato nell'acqua, e il terzo dì il zafferano macero nel vino.
Esempio: E Ricett. fior. G. appr.: Piglia l'erbe sopradette peste e macerate per cinque giorni nell'olio comune.
Esempio: Magazzin. Coltiv. 44: Quando ha l'acqua chiara e calda, in quattro o cinque giorni (il lino) è perfettamente macero.
Esempio: Bart. D. Giapp. 4, 167: Riso nero e freddo, macerato in semplice acqua.
Definiz: § II. Detto di olive, vale Rammorbidito, Intenerito alquanto, per riscaldamento. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 250: Ciascun monte (di olive) si divida in sei parti, e, in sei volte, quando son macere, si mettano sotto la macina.
Definiz: § III. E detto di concime, vale Sciolto, Disgregato, per fermentazione, Incotto. –
Esempio: Soder. Cult. Ort. 31: Si dee porre nella buca ove si pianta (l'appio) molto letame macero.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 186: Se si daranno alle biade, che si sementano, i sughi così ben macerati..., vedremo ben presto accrescersene il frutto e le raccolte.
Definiz: § IV. Detto di calcina, vale Spento bene nell'acqua, Ridotto bene sciolto ed uguale, per essere adoperato per murare. –
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 183: Che ella (la calcina) sia bene spenta e macera, ne darà segno se la marra non sarà offesa da alcun sassolino o pietruzza.
Definiz: §. V. Parlandosi di pianta, radice, e simili, vale Infradiciato, Marcito, Imputridito. –
Esempio: Paolett. Oper. agr. 2, 207: Facendole scalzare (le viti) e tirar fuori, per propaginarvi alcuna delle viti buone vicine, si è trovato che aveano il fusto, o come dicono i contadini, fittagnola, macera e imputridita.
Definiz: § VI. E per Guasto, Corrotto, Disfatto, e simili. –
Esempio: Targ. Viagg. 8, 380: Sono screpolati e decomposti (certi legni fossili) come un legno macerato per la troppa vecchiaia.
Definiz: § VII. Detto di persona, di sue membra, e simili, vale Spossato, Affralito, Rifinito, e simili, per fatica, patimenti, infermità, vecchiezza, e simili. –
Esempio: S. Ag. C. D. 5, 142: Ma del legno della vita però si mangiava, acciò che la morte non li potesse offendere da verun lato, ovvero che, macerati li corpi per vecchiezza e per lunghezza di tempo, non morissono.
Esempio: Fr. Bart. Sallust. 224: Il quale Micipsa.... era macero d'infermità, e però era un poco fuor del senno.
Esempio: Car. Eneid. 1, 278: Qui stanchi tutti e maceri, e del mare Ancor paurosi, i liti appena attinsero, Che a terra avidamente si gittarono.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 7, 224: Essendo egli macero dalle fatiche ed abbattuto dalla vecchiezza,... se ne tornò a Fiorenza.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 24: Massime che voi siate smorto e macero Per non aver dormito.
Esempio: Segner. Pred. 112: E chi, considerandolo macero dal cammino, corre prontamente ad arrecargli alcun rinfresco.
Definiz: § VIII. Pur detto di persona, o di sue membra, vale, con più grave senso, Infranto, Macolato, Pesto, e simili, da percosse. –
Esempio: S. Bonav. Med. Vit. G. Cr. 156: Pongonli la croce, nella quale de' essere crucifisso, in sulle spalle, le quali erano già tutte rotte e tutte macerate.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 68: Tanto le die' per tutta la persona pugna e calci, senza lasciarle in capo capello, o osso addosso che macero non fosse.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 126: Niuno osso nè alcuna parte rimase nel dosso della buona donna, che macerata non fosse.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 215: La donna macera e tormentata dice al marito: io ti prego che ec.