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1) Dizion. 5° Ed. .
LANTERNA.
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LANTERNA.
Definiz: Sost. femm. Strumento di varie forme e grandezze, et più facce, una o più delle quali chiuse con cristalli, dentro al quale si tiene, o si porta, il lume acceso, perchè il verità non lo spenga, o per isfuggire altri inconvenienti, o danni.
Dal lat. lanterna, che si trova invece di laterna. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 43 t.: El sole riluce di sopra sì come una candela che fosse in una lanterna, che allumini di fuori, e non la può l'uomo vedere.
Esempio: Dant. Inf. 28: E il capo tronco tenea per le chiome, Pesol con mano a guisa di lanterna.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 104: Verso l'alto della città andando, per ventura davanti si vide due che verso di lui con una lanterna in mano venieno.
Esempio: Ar. Orl. fur. 19, 44: Chi sta col capo chino in una cassa Su la carta appuntando il suo sentiero A lume di lanterna piccolina, E chi ec.
Esempio: Bern. Orl. 37, 36: E con quel lume la strada governa, Qual di notte si fa con la lanterna.
Esempio: Grazz. Pros. 34: Tolto un buon feltro addosso e un gran cappello in capo, le chiavi in seno e una lanterna in mano,... si mise in via.
Esempio: Not. Malm. 2, 500: Lanterna è quello arnese, dentro al quale si porta il lume la notte, serrato da talco, osso o vetro, per difenderlo dal vento: ed è voce pura latina.
Esempio: Fag. Comm. 6, 69: Non ho preso lanterna, nè son voluto ir per essa; po' poi sto vicino; intanto risparmio e moccolo e lanterna a un tratto.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 225: S'immaginavano che le stelle e i pianeti fossero, come dire, moccoli da lanterna, piantati lassù nell'alto a uso di far lume alle signorie loro, che la notte avevano gran faccende.
Definiz: § I. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Buonarr. Sat. 9, 277: Il fine è quel che ci fa da lanterna.
Esempio: Baldin. Decenn. 3, 254: Fu detto comunemente di lui, essere stato egli quello che faceva la guida e portava la lanterna agli altri artefici.
Esempio: Fag. Rim. 6, 71: Voi siete due lanterne, occhi miei belli, Con cui lo sbirro Amor guardando fiso: Ferma, alla guardia dice all'improvviso.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 389: Chiaro intelletto, A cui lanterna è la dottrina, molto Vede ed acquista.
Esempio: E Gozz. Op. scelt. 5, 429: Questi (i famigli malcreati) son le prime Lanterne, che fan lume a' primi passi Delle vite novelle, e i mastri sono Scelti a ec.
Definiz: § II. Pur figuratam., e in linguaggio familiare e scherzevole, e più spesso nel plur., vale Occhio: onde Chiudere le lanterne, vale Chiudere gli occhi, nel significato di Morire; detto così di uomo, come di animale. –
Esempio: Franz. M. Rim. burl. 2, 175: E ch'Ulisse sì saggio pellegrino Trapanò la lanterna a Polifemo.
Esempio: Lipp. Malm. 7, 81: Cane infelice, povero Melampo,... Chi più farà la guardia al mio bel campo, Adesso che t'hai chiuse le lanterne?
Esempio: Not. Malm. 2, 606: Hai chiuse le lanterne. Hai chiusi gli occhi; ed intende Sei morto.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 11, 44: Non lungi è un'altra, che corroso ha il naso, Ed una spenta delle due lanterne, Landra che ec.
Esempio: Fag. Rim. 4, 208: In ginocchion mi butto, E volto al ciel devote le lanterne.
Esempio: E Fag. Comm. 5, 466: Anseimo squadernò le lanterne in questa giovane, e rimase incantato; e la Lisabella prese di mira Orazio, e non li lievò mai più ghi (gli) occhi da dosso.
Definiz: § III. E altresì figuratam. e in ischerzo, dicesi di persona, e anche di animale, molto magri, sicchè quasi siano trasparenti come lanterne. –
Esempio: Bellinc. Rim. F. 2, 135: Mi farai gran piacere, Sta mel dai (il cavallo) che non para (paia) una lanterna.
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 119: Chi vuol veder quantunque può natura In far una fantastica befana,... Un model secco di qualche figura,... Una lanterna viva in forma umana,... Legga per cortesia questa scrittura.
Definiz: § IV. Lanterna si disse, nel linguaggio militare, Un grosso arnese di ferro, per lo più in asta, da porvi lume o fiaccola, o simile, ad uso d'illuminare il campo, le fortezze, i fossi, e simili. –
Esempio: Uff. Cast. Fort. Fir. 63: Comandammo che nella detta terra si facesse una camera d'arme, dove fossero le infrascritte cose, cioè dodici pavesi, otto pa' di corazze,... quattro lumiere, dugento panelli, due lanterne, ec.
Esempio: E Uff. Cast. Fort. Fir. 65: Anche comandando che facessero una camera d'arme, cioè quattro pa' di corazze,... una lanterna, due lumiere, venticinque panelli, ec.
Esempio: Machiav. Scritt. ined. 224: E' si è ordinato ad Antonio Giacomini, commissario in campo, che rimandi sei lanterne, dua torchi, qualche cassa di passatoi.
Esempio: Tens. Fortif. 2, 46: Si terrà medesimamente chiara la campagna, accommodando alla punta della strada coperta delle mezze lune un legno, grosso un piede e lungo quattro, sopra del quale si acconcerà un travicello che giri intorno, grosso mezo piede e più largo che si potrà, tenendolo equilibrato di dietro con qualche peso, ed allungandolo ancora con una grossa e larga pertica, in cima della quale si attaccherà una lanterna di ferro, nella quale, stando al coperto nella strada coperta, si metteranno bozzolani involti in pece e solfaro; e levata la pertica in alto, si volterà verso l'inimico, ec.
Definiz: § V. E per Fanale delle torri o fari dei porti e delle spiagge; e altresì per Lo stesso faro. –
Esempio: Dat. Gor. Stor. 101: Porto di mare ha (Pisa) bonissimo e grande, guardato con una delle più belle torri del mondo, tonda, nel mare, per lanterna del porto.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 121: Murinvisi ancora in su le bocche (dei porti) torri alte e gagliarde; acciocchè della lanterna di esse si vegghino venire le vele; e quindi la notte con fuochi mostrino a' naviganti il cammino sicuro.
Esempio: Cresc. B. Naut. Meclit. 535: Si faccia (il porto) da Castel del Vuovo fin alla lanterna del molo, lasciandogli la bocca alla stessa lanterna.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 23, 263: Torri o lanterne, che sogliam dirle, piantate su le bocche de' porti, in sommo alle quali, su 'l primo far della notte, si accende una gran luminaria, per cui darsi a scoprire lungo spazio entro mare.
Esempio: Bellor. Vit. Pitt. 145: Vi soprapose una torre che servisse a' naviganti per lanterna, a guisa del faro di Alessandria.
Esempio: Targ. Viagg. 2, 279: Dànno in custodia a frate Galgano, priore di S. Jacopo d'Acquaviva, la torre e lanterna posta in mare vicino a Porto Pisano, acciò la custodisca.
Definiz: § VI. In locuz. figur. –
Esempio: Bart. D. Op. mor. 23, 263: Di somiglianti fari o lanterne, dice egli (il Nisseno) che nel tempestoso pelago di questa vita ci mostrano tanti porti, quante furono le virtù che in essi singolarmente rilussero.
Esempio: E Bart. D. Op. mor. appr.: Sappiate.... che i demonj altresì hanno lor fari e lor lanterne, e le accendono e le ci danno a vedere in questa scura notte del secolo, acciocchè, coll'ingannevole loro scorta guidandoci, andiamo in fine a perderci e profondare.
Definiz: § VII. Lanterna, chiamasi Quella parte con più aperture che è nella cima delle cupole, e dalla quale prendesi la luce; Pergamena. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 1, 254: La cupola è da terra insino al piano della lanterna braccia cento ciquantaquattro; la lanterna senza la palla è alta braccia trentasei; la palla, alta braccia quattro; la croce, alta braccia otto.
Esempio: Grazz. Pros. 58: Questa cupola ha tanta fama per l'universo, che è una meraviglia. Ah! rispose il Tasso, Padre, non è egli con ragione? dove trovate voi in tutto il mondo uno edifizio simile?... ma la lanterna sopra tutto è miracolosa e senza pari.
Esempio: Borgh. R. Rip. 65: Dopo il recinto del cornicione, che va intorniando la lanterna,... si veggono due agnoli, ec.
Esempio: Cecchin. Cup. 91: Tutta l'azione, che esercita sopra la cupola il grave peso della sua lanterna, consiste in una propensione naturale diportarsi al centro.
Esempio: Baldin. Vit. Bern. 94: Tutti questi o simili edifizj, nell'essere disarmati, a cagione del peso della lanterna, che forte gli carica, fanno naturalmente uno eccedente sforzo di portarsi al centro.
Esempio: E Baldin. Vit. Bern. 96: Vedesi una molto antica apertura nel mezzo del corpo di essa cupola, larga circa un'oncia nella parte interiore, ed a piombo sopra la nicchia del Volto Santo, e questa si estende in altezza, ma non giugne però all'apertura della lanterna, o serraglio che noi vogliamo dire.
Esempio: Nell. Disc. Archit. 56: Va saputo che, dalle trenta braccia in su, vi restava altre venticinque braccia di cupola, e di vantaggio, da voltare, per giungere sino al piano della lanterna.
Esempio: Targ. Prodr. Tosc. 172: Il punto di veduta sarà preso dalla lanterna della cupola del Duomo.
Definiz: § VIII. Lanterna, chiamasi pure comunemente Quell'apertura coperta di cristalli, la quale si fa nel tetto delle case, e che corrisponde sul pozzo delle scale, o anche sul centro di certe stanze, per illuminarle.
Definiz: § IX. Lanterna cieca, o da ladri, dicesi Una lanterna tascabile, di metallo, con vetro davanti, e fatta in modo da potere chi l'adopera, volendo, occultare il lume. –
Esempio: Vasar. Appar. M. 601: Erano questi da Auttolico, ladro sottilissimo,... con le scarpe di feltro e con una chiusa berretta che il viso gli nascondeva, seguitati; avendo d'una lanterna che da ladri si chiama, e di diversi grimaldelli e d'una scala di corda, l'una e l'altra man piena.
Definiz: § X. Lanterna magica, chiamasi Quello strumento mediante il quale si proiettano, ingrandite, sopra una parete, o altro fondo chiaro, le immagini dipinte sul vetro con colori trasparenti. –
Esempio: Giust. Vers. 28: Immaginatevi Passar via via Lanterna magica Di piatteria (qui figuratam.).
Definiz: § XI. Term. di Artiglieria. Nome che si dava a una Sorta di canestro, fatto a cono, nel quale ponevansi dai bombardieri palle da moschetto, o scaglie, per la carica del petriero. –
Esempio: Lorin. Fortif. 67: Avendo in detta fossa a tirar a gli uomini, e massime ne gli assalti per le batterie, si essequirà co' sacchetti, overo lanterne fatte di rete di filo di ferro ben serrate, pieni di palle da moschetto.
Esempio: E Lorin. Fortif. 69: Non potendosi tirar con catene o lanterne piene di scaglie, nè meno servirsi de gli archibugieri, crederò che parte del fosso resterà indifeso.
Definiz: § XII. Da cercare con la lanterna, parlandosi di uomo, vale Raro per qualità morali o per bontà, Perfetto. –
Esempio: Fag. Rim. 3, 239: Io che già gli ero amico, ed or s'interna Più l'amicizia col vederlo un uomo Di quegli da cercar colla lanterna.
Definiz: § XIII. Vendere lucciole, e talora vesciche, per lanterne, , ed anche Mostrare lucciole, e talora vesciche, per lanterne, , e talvolta Dare ad intendere o a credere, lucciole, e talora vesciche, per lanterne, e trovasi anche Dar vesciche per lanterne, e Mostrar vescica per lanterna; sono maniere proverbiali vite valgono Ingannare, Aggirare, mostrando una cosa per un'altra. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 136: Questa mi par gran pazzia, Dar vesciche per lanterne.
Esempio: Pucc. A. Gentil. 24, 82: E 'l Genovese suo' legni governa, E d'aver molta gente s'argomenta, Per non mostrar vescica per lanterna.
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 7, 66: E mostra per lanterna men che lucciola.
Esempio: Bern. Orl. 3, 13: Undici conti armava il traditore;... Con essi va a trovar l'Imperadore, E per lanterne lucciole gli mostra.
Esempio: Varch. Ercol. 55: Mostrano altrui la luna nel pozzo, o danno ad intendere lucciole per lanterne, cioè fanno quello, che non è, parere che sia, e le cose picciole, grandi.
Esempio: Cecch. Malandr. 377: Capitano, Tu non lo credi? e mi pensi mostrare Lucciole per lanterne?
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 98: Ma vo' potrest'un dì certezz'averne Per pruova, ed arrecarvi dalla mia, Che lucciole non vendo per lanterne.
Esempio: Lipp. Malm. 6, 68: Ora, per queste sue finzioni eterne, Ch'egli ebbe sempre nella mercatura, Lucciole dando a creder per lanterne, Sbarbata gli han la lingua e dentatura.
Esempio: Segn. A. Lett. IV, 3, 308: Il Passavanti è ristampato; ed acciocchè la Magnificenza vostra non creda che io le venda lucciole per lanterne, eccogliele in contanti.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 277: Atteso che Sesto Caio Baccelli Ha lucciole vendute per lanterne,... Il Tribunal lo danna a pene eterne.
Definiz: § XIV. E Prendere lucciole per lanterne, vale proverbialm. Ingannarsi, Prendere abbaglio, in checchessia; e Fare altrui vedere lucciole per lanterne, vale Ingannarlo, Fargli prendere abbaglio; anche figuratam. –
Esempio: Savonar. Pred. 17: El quale (il vino) inebria l'uomo, e fagli vedere lucciole per lanterne.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 294: Voi, che..., tratti da frenetico furore Per lanterne le lucciole prendete, Riflettetevi bene, ec.
Esempio: E Guadagn. Poes. 2, 266: A creder durano fatica Che non sia stato mai Caio Baccelli Infarinato della storia antica,... E che lucciole prenda per lanterne.