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1) Dizion. 5° Ed. .
IMPETIGGINE, EMPETIGGINE, e anche IMPETIGINE.
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Dizion. 4 ° Ed.
IMPETIGGINE, EMPETIGGINE, e anche IMPETIGINE.
Definiz: Sost. femm. Eruzione, che sotto forma di minutissime bollicine va serpeggiando per la pelle, e dà grande pizzicore.
Dal lat. impetigo. –
Esempio: Benciv. Mes. 35 t.: È [il fumosterno] medicina solenne, secondo ogni modo che si dia, nelle infirmità della collera, e altri umori riarsi, come è la lepra, il prurito, la rogna, la impetigine, e le volatiche.
Esempio: E Benciv. Cur. malatt. volg.: La rombice pesta giova alla impetiggine.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 115: E se col brodo suo (de' ceci) ti lavi, monda la serpigine e la 'mpetigine.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 345: Prendasi nigella in molta quantità, e si cuoca in forte aceto,... aggiuntovi olio, diventerà quasi unguento, il quale è ottimo alla rogna, e rimuove agevolmente la empetiggine della faccia.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 67: Sentendo per questa tanta astinenzia caligare li suoi occhi, e tutto il corpo empiersi d'impetigine e di certe altre pericolose macule, come per gran discrezione, cominciò ec.
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 96: Giovano i fiori [dei gelsomini] alle impetigini e macole della faccia.
Esempio: Vallisn. Op. 2, 441: Nelle sciatiche e ne' dolori articolari e remmatici sono ottime (certe acque termali); siccome per mettere in fuga gl'intestinali vermi, o de' mali cutanei, come rogne, impetigini, ulcere e simili, sono potentissime esterminatrici.
Esempio: Pap. Cons. med. 1, 160: Affermo ancor io i descritti mali cutanei.... essere una specie d'impetigine, non già universale ed occupante la maggior parte del corpo, ma molto limitata.
Definiz: § Si usò a significare Quella malattia delle piante, per la quale s'empiono di pidocchi. –
Esempio: Domen. Plin. 550: Le impetigini, o vogliam dire volatiche, fanno danno a' fichi.
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 172: Altri mali sono comuni a tutti gli arbori, come patir di vermini o tarli, o formiche, ed assiderare, incarbonare, e scoprir le radici, la scabbia, la strangolazione, e la sterilità, e certi particolari, come ai fichi l'impetigine, ossia l'impidocchire.
Esempio: E Soder. Tratt. Arb. 175: Di questo vizio (della scabbia) i fichi grossi cascano, e se egli sia più copioso, trascendendo alle radici le inaridisce, ed in ultimo fa marcioso, o glabro, e questo negli altri [alberi] si domanda radicazione, negli ulivi impetigine.